1-15 agosto 2014: cave, energia, rifiuti.

Rifiuti tossici o meno tossici

La cava di Paterno (Vaglia) è stata chiamata la nostra “terra dei fuochi“. Il sindaco scarica le colpe sui predecessori. Ma ora la Asl minimizza: staremo a vedere.

01 agosto CORR FIOR. Paterno, la Regione dice no alla discarica di amianto

01 agosto NAZ FI. Ex cava, Borchi spara a zero

05 agosto NAZ FI. Paterno, gli orti sono a rischio «I veleni raggiungono il fiume»

05 agosto REP FI. I rifiuti della discarica finiscono nella falda

15 agosto NAZ FI. Paterno, indagine epidemiologica dell’Asl Pozzi, esami ok.

15 agosto REP FI. Nell’acqua non rilevati valori fuorilegge

E per l’inceneritore a Case Passerini (piana di Firenze) si prepara il ricorso.

07 agosto REP FI. Ricorso al Tar contro l’inceneritore

14 agosto NAZ FI. Inceneritore I Comitati presentano ricorso al TAR

Il marmo delle Apuane

Continuano i temi e le polemiche di luglio. Il Comune di Massa aumenta il canone (ma lì le cave sono poche).

01 agosto MESSAGGERO. Il marmo di Carrara adesso è dei Bin Laden

01 agosto TIRRENO MS. «Caro prof Daverio, la marmettola uccide»

03 agosto NAZ MS. Ecco dove finiranno i marmi della ex Sam

05 agosto NAZ MS. Lapideo, il Comune vuole più voce in capitolo

14 agosto TIRRENO MS. Stangata da 200mila euro sulle cave

Impianti a biomasse 

In Valdichiana è l’impresa che fa ricorso contro le amministrazioni locali.

09 agosto CORR AR. Biomasse, i sindaci della vallata, compatti, dicono no

09 agosto CORR AR. Centrale PowerCrop, le mosse del Comune, Fare un fronte unico contro il ricorso al Tar

09 agosto NAZ AR. Biomasse ‘sepolte’ dal coro dei no

Ma altrove si propongono nuovi impianti.

03 agosto CORR MAREMMA. Italia nostra si schiera contro l’impianto a biomasse a Roccastrada

07 agosto CORR SI. Una centrale vicino a San Galgano

12 agosto NAZ VALDERA. Valdera miniera d’energia. Dati esaltanti dal sottosuolo

Geotermia

Il braccio di ferro sull’impianto di Bagnore 4.

03 agosto NAZ GR. Il comitato «SoS» non molla. Ecco un ricorso per Bagnore 4

07 agosto NAZ GR. Rossi «Geotermia Concessioni bloccate»

12 agosto TIRR GR. Bagnore 4, il via a fine settembre

13 agosto NAZ GR. Contro la geotermia nella Val d’Orcia Il Comitato pronto ad andare a Roma

Paterno. La Terra dei fuochi toscana.

videopaterno-300x178Lo scandalo della discarica nel Mugello raccontato per immagini e con una timeline.

Un video e una timeline multimediale per raccontare nel modo più semplice possibile la scandalosa vicenda della ex cava di Paterno, frazione del comune mugellano di Vaglia, trasformata in una discarica di rifiuti pericolosi nell’indifferenza delle istituzioni preposte al controllo. Lo hanno prodotto La Città invisibile e l’Altracittà come anticipazione dei numeri di settembre.
 
A parlare nel video a nome del Comitato ambientale di Vaglia sono Francesca Chemeri e David Kessler. Abitano a Paterno e seguono da sempre i traffici intorno alla cava. Le loro denunce sono rimaste per anni inascoltate nonostante le tante ricadute negative sulla salute dei cittadini. Francesca ha perso i genitori per patologie oncologiche. Nel febbraio scorso la Procura di Firenze ha finalmente sequestrato la discarica e indagato 11 persone per stabilire di chi è la responsabilità del deposito di 1.300 tonnellate di sabbia finissima contenente metalli pesanti (cromo, rame, ferro, piombo, nichel) che per la legge deve essere invece trattata e smaltita come rifiuto speciale e non lasciata a se stessa, libera di inquinare l’ambiente, falde d’acqua e torrenti inclusi.
 
“La paura”, dice Francesca Chemeri, “è che la pubblica amministrazione abbia tentato di fare una sanatoria. E questa è la cosa peggiore in assoluto perché quando si fa una sanatoria si fa un piacere a qualcuno. Oggi vorrei capire chi è questo qualcuno e perché gli si fa un piacere visto che da anni gli abitanti di Paterno denunciano una quantità di cose strane intorno alla cava”. Sua mamma negli anni Novanta fece un lungo e dettagliato esposto sull’allora cementificio in cui ipotizzava ​che le presunte omissioni dei soggetti deputati al controllo avessero origine negli interessi di gruppi societari, pubblici e privati, legati al Partito Democratico di Sinistra. Tra queste anche Produrre Pulito spa che solo dallo scorso anno con l’acquisto della cava appare ufficialmente sulla scena.
 
E il video approfondisce proprio l’intreccio proprietario della cava: tra le società più note che posseggono un numero più o meno alto di quote della “Industriale Vaglia”, troviamo Lanciotto Ottaviani (condannato nel processo per l’alta velocità e indagato per rapporti con la camorra), Produrre Pulito spa (citata 20 anni fa dalla madre di Francesca) e a cascata, tra le altre, Consiag, Cna, Quadrifoglio, Infrastrutture Leggere, Cooplat, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Mps, Iren Ambiente. È quindi evidente l’interesse che questa cava ha saputo sollevare in tanti soggetti diversi tra loro ma legati da un comune interesse e come oggi serva la massima trasparenza su tutta la vicenda.
 
Il Comitato nel video cita inoltre un verbale del direttivo del Partito Democratico di Vaglia, datato 4 ottobre 2010 e poi secretato, in cui il sindaco di allora, Fabio Pieri, afferma la necessità di trasformare la cava in discarica. Si discute anche sull’opportunità o meno di utilizzare i rifiuti dell’industria conciaria per riempire la discarica. Da allora passano quattro anni e oggi, grazie alle notizie riportate dalla stampa dopo i sopralluoghi dell’Arpat voluti dalla Procura di Firenze, si legge che molto probabilmente tra i rifiuti della cava ci sono proprio i fanghi conciari. Strana coincidenza, tenuto conto che solo recentemente i cittadini di Vaglia e di Paterno hanno scoperto la volontà della vecchia amministrazione comunale di “arricchire” il territorio con una discarica del genere.
 
Oltre al video la timeline raccoglie le notizie emerse nelle ultime settimane grazie alle denunce dei cittadini organizzati in Comitato, alla rinnovata amministrazione comunale di Vaglia e alla stampa. Il video è stato realizzato da Ginger, 5, Francesca Conti e Riccardo Capucci e prodotto da perUnaltracittà, il laboratorio politico fiorentino, e da l’Altracittà, il giornale della Comunità delle Piagge.​
Un video e una timeline multimediale per raccontare nel modo più semplice possibile la scandalosa vicenda della ex cava di Paterno, frazione del comune mugellano di Vaglia, trasformata in una discarica di rifiuti pericolosi nell’indifferenza delle istituzioni preposte al controllo. Lo hanno prodotto La Città invisibile e l’Altracittà come anticipazione dei numeri di settembre.
 
A parlare nel video a nome del Comitato ambientale di Vaglia sono Francesca Chemeri e David Kessler. Abitano a Paterno e seguono da sempre i traffici intorno alla cava. Le loro denunce sono rimaste per anni inascoltate nonostante le tante ricadute negative sulla salute dei cittadini. Francesca ha perso i genitori per patologie oncologiche. Nel febbraio scorso la Procura di Firenze ha finalmente sequestrato la discarica e indagato 11 persone per stabilire di chi è la responsabilità del deposito di 1.300 tonnellate di sabbia finissima contenente metalli pesanti (cromo, rame, ferro, piombo, nichel) che per la legge deve essere invece trattata e smaltita come rifiuto speciale e non lasciata a se stessa, libera di inquinare l’ambiente, falde d’acqua e torrenti inclusi.
 
“La paura”, dice Francesca Chemeri, “è che la pubblica amministrazione abbia tentato di fare una sanatoria. E questa è la cosa peggiore in assoluto perché quando si fa una sanatoria si fa un piacere a qualcuno. Oggi vorrei capire chi è questo qualcuno e perché gli si fa un piacere visto che da anni gli abitanti di Paterno denunciano una quantità di cose strane intorno alla cava”. Sua mamma negli anni Novanta fece un lungo e dettagliato esposto sull’allora cementificio in cui ipotizzava ​che le presunte omissioni dei soggetti deputati al controllo avessero origine negli interessi di gruppi societari, pubblici e privati, legati al Partito Democratico di Sinistra. Tra queste anche Produrre Pulito spa che solo dallo scorso anno con l’acquisto della cava appare ufficialmente sulla scena.
 
E il video approfondisce proprio l’intreccio proprietario della cava: tra le società più note che posseggono un numero più o meno alto di quote della “Industriale Vaglia”, troviamo Lanciotto Ottaviani (condannato nel processo per l’alta velocità e indagato per rapporti con la camorra), Produrre Pulito spa (citata 20 anni fa dalla madre di Francesca) e a cascata, tra le altre, Consiag, Cna, Quadrifoglio, Infrastrutture Leggere, Cooplat, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Mps, Iren Ambiente. È quindi evidente l’interesse che questa cava ha saputo sollevare in tanti soggetti diversi tra loro ma legati da un comune interesse e come oggi serva la massima trasparenza su tutta la vicenda.
 
Il Comitato nel video cita inoltre un verbale del direttivo del Partito Democratico di Vaglia, datato 4 ottobre 2010 e poi secretato, in cui il sindaco di allora, Fabio Pieri, afferma la necessità di trasformare la cava in discarica. Si discute anche sull’opportunità o meno di utilizzare i rifiuti dell’industria conciaria per riempire la discarica. Da allora passano quattro anni e oggi, grazie alle notizie riportate dalla stampa dopo i sopralluoghi dell’Arpat voluti dalla Procura di Firenze, si legge che molto probabilmente tra i rifiuti della cava ci sono proprio i fanghi conciari. Strana coincidenza, tenuto conto che solo recentemente i cittadini di Vaglia e di Paterno hanno scoperto la volontà della vecchia amministrazione comunale di “arricchire” il territorio con una discarica del genere.
 
Oltre al video la timeline raccoglie le notizie emerse nelle ultime settimane grazie alle denunce dei cittadini organizzati in Comitato, alla rinnovata amministrazione comunale di Vaglia e alla stampa. Il video è stato realizzato da Ginger, 5, Francesca Conti e Riccardo Capucci e prodotto da perUnaltracittà, il laboratorio politico fiorentino, e da l’Altracittà, il giornale della Comunità delle Piagge.​
Comunicato stampa
perUnaltracittà -laboratorio politico
Comunità delle Piagge – l’Altracittà

La maggioranza di Matteo Renzi boccia i Rifiuti Zero.

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Comunicato stampa perUnaltracittà – lista di cittadinanza.

De Zordo e Alberici: “La conservazione e i costruttori hanno vinto”

L’invito ai movimenti antiinceneritoristi a continuare, anche a Firenze, la lotta per una gestione virtuosa dei rifiuti.

La mozione Rifiuti Zero è stata bocciata dal Consiglio comunale di Firenze che con la sua maggioranza sostiene il sindaco Matteo Renzi. La mozione era stata scritta in collaborazione con i movimenti fiorentini e toscani per una gestione virtuosa, salubre ed economica dei rifiuti.

A quanto pare la retorica sull’innovazione della politica adottata dai renziani non è supportata da atti all’altezza. In questo caso si preferisce “conservare” il pericoloso sistema di incenerimento a svantaggio dell’innovazione rappresentata dal Ciclo delle 4R che in altre città ben più grandi di Firenze come San Francisco, Camberra, Okland, funziona bene, tutela la salute dei cittadini e genera nuovi posti di lavoro.

Ancora una volta il renzismo si mostra come una mera “sostituzione” dei referenti politici dei poteri forti, in questo caso quelli dei costruttori di inceneritori e di un indotto anacronistico che frena lo sviluppo economico di qualità del nostro Paese.

perUnaltracittà ringrazia i tanti attivisti e attiviste che fino ad oggi si sono impegnati affinché anche Firenze stesse al passo con la modernità nel campo dei rifiuti e li invita a non mollare. La storia ci darà ragione. Inceneritori e discariche sono il passato e chi li sostiene rinuncia al futuro.

La mozione era stata presentata da De Zordo e sottoscritta anche dai consiglieri Grassi, Fittante e Torselli ed é stata votata, oltre che dai sottoscrittori, anche dai consiglieri Cruccolini, Pugliese, Galli, Semplici, Alessandri e Razzanelli.

 

Strategia “rifiuti zero”, anche a Firenze.

Comunicato del Coordinamento dei Comitati della Piana Firenze-Prato-Pistoia.

 

Il giorno 7/11/2013 la Commissione Ambiente del Comune di Firenze ha approvato la mozione che impegna l’amministrazione ad adottare la Strategia Rifiuti Zero. Il documento, presentato dalla consigliera De Zordo di perUnaltracittà e firmato anche dai altri consiglieri è stato elaborato in collaborazione con l’Associazione Rifiuti Zero di Firenze e del Centro Rifiuti Zero di Capannori che fa capo a Rossano Ercolini, che ha ricevuto il premio Golden Prize 2013, una sorta di premio Nobel per l’ambiente.

Le città coinvolte nella strategia Rifiuti Zero sono ormai decine in varie parti del mondo: la California (S.Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley), l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), la Nuova Zelanda, il Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito. La strategia Verso Rifiuti Zero è stata adottata in Italia già da più di 200 comuni di varia grandezza: nella provincia di Firenze è stata approvata a Rignano, Figline e Greve. Sta per partire l’adozione di Rifiuti Zero anche nella città di Roma.

“Rifiuti Zero” è una strategia che ha come obiettivo la riprogettazione di tutti i prodotti che vengono progettati e realizzati in modo da ridurne drasticamente il volume ed eliminare la tossicità del rifiuto, conservare e recuperarne tutte le risorse senza ricorrere a pratiche di incenerimento o sotterramento e facendo diminuire la quantità di rifiuti da conferire in discarica. Ricordiamo che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi della normativa internazionale di generalizzare la diminuzione dei gas serra eliminando entro il 2020 il ricorso all’incenerimento in Europa.

La Commissione dunque impegna il Sindaco e la Giunta ad aderire ed intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020, stabilendo incrementi progressivi della raccolta differenziata negli anni prossimi e senza la realizzazione di inceneritori; a dare mandato alla Giunta Comunale, per il raggiungimento di tali obiettivi, di estendere e completare i sistemi di raccolta “porta a porta” dei rifiuti solidi urbani e degli assimilati a tutto il territorio comunale; ad istituire un sistema tariffario basato principalmente sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche, sulla base del principio “chi meno produce e più differenzia i rifiuti, meno paga”; ad istituire l’“Osservatorio verso Rifiuti Zero” che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale.

A breve la mozione approvata in Commissione verrà discussa e votata nel Consiglio comunale fiorentino.

Noi facciamo appello al sindaco Renzi e a tutte le forze politiche affinché Firenze non perda questa importantissima occasione per porsi all’avanguardia non solo nella gestione dei rifiuti ma soprattutto nella tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, di cui il sindaco è il primo responsabile.

Gli inceneritori rappresentano il passato, una pratica vecchia e superata. Dimostriamo di essere all’altezza di città che, più popolose della nostra, hanno fatto prevalere il buonsenso e il coraggio di progettare un futuro migliore per le prossime generazioni.

Coordinamento dei Comitati della Piana Firenze-Prato-Pistoia