Rassegna Stampa

21 – 31 maggio 2013

Prosegue la presentazione del Piano Paesaggistico Regionale

Pontremoli e Roccastrada: due progetti contro i quali si concentra la protesta

Roccastrada

eolico_riparbella

Il comitato Oltrarno incita i residenti alla rivolta contro il traffico

Altre attività di comitati e associazioni

SEGNALAZIONI

Rassegna Stampa

11 – 20 maggio 2013

Successo della manifestazione contro la nuova centrale dell’Enel

A proposito del Piano Paesaggistico

Inceneritori: il presidente ci ripensa

Firenze: diventa più difficile  monetarizzare gli standard urbanistici

LE DENUNCE DEI COMITATI

SEGNALAZIONI

verso rifiuti zero

Pontassieve

Comunicato Stampa Rete Ambiente Valdisieve-Italia Nostra.

13 aprile 2013

La manifestazione di oggi, ultima iniziativa di un percorso iniziato nel 2005, dalle prime iniziative del Comitato Valdisieve e delle Associazioni Valdisieve e Vivere in Valdisieve, alle quali si è schierata anche Italia Nostra, mostra e rimarca nuovamente quanto è avverso il progetto del nuovo inceneritore dagli abitanti della Valdisieve.

L’Incenerimento rimane una pratica obsoleta, costosa, dannosa per la salute e l’ambiente e che reprime le grandi potenzialità economiche ed occupazionali della gestione virtuosa dei rifiuti, infatti denominati, MATERIE PRIME SECONDE.

Per questo la Rete Ambientale della Valdisieve CHIEDE:

1) IL BLOCCO IMMEDIATO DEL PIR (Piano Interprovinciale dei Rifiuti) e conseguentemente di tutti gli impianti di incenerimento previsti, a partire da quello di Rufina, localizzato, tra l’altro, in zona di pregio ambientale paesaggistico e in area golenale del fiume Sieve, ad alto rischio esondazione.

L’inceneritore è stato attivo dal 1978 al 2010 ma le sue tragiche conseguenze sulla salute degli abitanti della Valdisieve non sono mai state valutate, da una seria indagine medico scientifica.

2) ADESIONE DI TUTTI I COMUNI DELLA VALDISIEVE AL PROGETTO RIFIUTI ZERO. Adesione già data da tanti comuni Toscani, dall’apripista Capannori, sino all’ultima di Greve in Chianti.

3) ADESIONE DI TUTTI I COMUNI DELLA VALDISIEVE A ALTER-PIANO.

Progetto e proposta che confermano l’attività propositiva e innovatrice dei COMITATI sorti spontaneamente tra gli abitanti delle nostre terre.

4) TRASFORMARE A.E.R. in una vera e moderna società PUBBLICA di servizi ai cittadini e di gestione rifiuti, attraverso un sano e trasparente USO delle risorse pubbliche, direttamente controllata dai cittadini, che DEVONO avere FACOLTA’ DECISIONALE.

A FRONTE DI CIO’ SI PROPONE UNA COMMISIONE PUBBLICA DI CONTROLLO, le cui modalità, caratteristiche e competenze dovranno essere definite in seguito.

AER NON DEVE ESSERE PIU’ RICOVERO PER EX AMMINISTRATORI LOCALI E SPRECO DI RISORSE PUBBLICHE MA FONTE VIRTUOSA DI OCCUPAZIONE STABILE E TUTELATA.

L’ultimo invito per tutti gli abitanti della valdisieve a contribuire direttamente a questa battaglia ambientale, culturale, economica, di tutela della salute di tutti, e per l’occupazione.

INSIEME SI PUÒ VINCERE!!!!

LA RETE AMBIENTALE VALDISIEVE – ITALIA NOSTRA

Foto aerea

Prato: il depuratore/inceneritore produce diossine

La denuncia di Medicina Democratica e dell’Associazione Vita Ambiente e Salute.

L’inceneritore di Baciacavallo, che dal 1979 tratta circa 90 tonnellate/giorno di fanghi da depurazione industriale e civile, da molto tempo avrebbe dovuto sollevare un “allarme diossina”: tanti sono stati infatti i segnali che nel tempo si sono succeduti ma che purtroppo sono rimasti sempre inascoltati, sia da parte del Sindaco ( massima Autorità locale in campo sanitario) che da parte delle Istituzioni preposte.

NON sono bastate infatti le indagini epidemiologiche che, eseguite a più riprese dal 1998 al 2005, hanno sempre dimostrato una maggiore incidenza di malattie tumorali fra i cittadini residenti in prossimità dell’impianto, in particolare per cancro al polmone.

NON è bastato neppure il riscontro nel 2007 di diossine oltre 11 volte il limite al momento in vigore (46,2 ng/kg di PCDD/F-PCB – WHO TEQ a fronte di un limite di 4 ng/Kg) in un pollo ruspante allevato a circa 700 metri dall’impianto. Ricordiamo che questo campione era stato individuato come riferimento (“bianco”) nel corso delle indagini su matrici biologiche effettuate dall’ASL di Pistoia a seguito del doppio superamento dei limiti per emissioni di diossine nell’inceneritore di Montale e proprio questo campione risultò quello più fortemente contaminato fra gli oltre 40 campioni analizzati nel corso della suddetta indagine.

Non sono bastate le numerose diffide che la Provincia, su segnalazione degli organi di controllo (ARPAT), ha emesso negli anni nei confronti di Gida SPA; Gestore dell’impianto, che ha costantemente disatteso le prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale. In particolare sono state disattese le prescrizioni relative allo SME (sistema di monitoraggio degli inquinanti in continuo); del tutto recentemente, il gestore ha poi chiesto ed ottenuto dalla Provincia stessa di non misurare il parametro dell’HCL (acido cloridrico).

L’HCL è un inquinante molto importante in particolare quando si ha a che fare con inceneritori di fanghi industriali, quale quello di Baciacavallo, in quanto è un precursore dell’esaclorobenzene (HCB), sostanza tossica, persistente che rientra fra i 12 POPs ( Persistent Organic Pollutant) identificati e messi al bando dalla Convenzione di Stoccolma già nel 2001 per le gravi conseguenze per la salute umana e per l’ambiente che la loro esposizione comporta.

In particolare, da un recente Rapporto dell’ ISPRA l’inceneritore di Baciacavallo risulta essere la più importante fonte emissiva di ESACLOROBENZENE (HCB) in Italia.

A fronte di questo assordante silenzio si è costituita una Associazione senza scopo di lucro VAS (VITA AMBIENTE SALUTE) che sulla base di esperienze fatte anche in altre località italiane interessate da insediamenti industriali o inceneritori (quali Taranto, Forlì, Ravenna…) e col supporto scientifico dell’Associazione o.n.l.us. di Medicina Democratica nazionale, ha raccolto i fondi per effettuare analisi su campioni di polli allevati nell’area di ricaduta dell’inceneritore di Baciacavallo in un raggio massimo di 2 km.

I risultati delle analisi hanno purtroppo confermato tutte le nostre preoccupazioni: tutti e tre i campioni sono risultati positivi , ovvero sopra i limiti imposti dalle normative per la sicurezza alimentare e, se consideriamo anche il campione del 2007, possiamo affermare senza ombra di smentita che il 100% dei campioni esaminati è gravemente contaminato per presenza di diossine e FURANI (PCDD/F) e PCB diossino simili. In tutti i campioni si riscontra inoltre presenza di HCB, che nel campione 1 raggiunge valori oltre 4 volte quelli mediamente riscontrati in indagini analoghe.

Cosa sono DIOSSINE E PCB e quali gli effetti sulla salute?

Diossine e Furani costituiscono un gruppo di 210 molecole, di cui è capostipite la “diossina di Seveso” (TCDD). Le diossine si formano come sottoprodotti involontari sia nei processi di combustione di plastiche clorurate o altre sostanze organiche in presenza di cloro, catalizzatori ed in particolari condizioni di temperatura, sia nel corso di processi chimici ( produzione di pesticidi). A differenza delle diossine, i PCB (Policlorobifenili) sono stati prodotti deliberatamente dall’uomo tramite processi industriali ed usati sia in sistemi chiusi (trasformatori) che come additivi per ritardanti di fiamma, antiparassitari ecc. Si tratta di composti molto stabili, anche ad alte temperature che si decompongono solo oltre i 1000-1200 C. La loro produzione è iniziata negli anni ’30 ed è perdurata per oltre 50 anni, fino al 1985, quando sono stati ufficialmente banditi stante la loro pericolosità. Se ne conoscono 209 congeneri; 12 di questi, denominati “dioxin-like” (PCB dl), sono molto affini alle diossine, ma anche i restanti 197 rappresentano un rischio per la salute.

Diossine, PCB ed Esaclorobenzene rientrano fra i POPs messi al bando dalla Convenzione di Stoccolma già nel 2001. Questa Convenzione, che aveva lo scopo di proteggere la salute umana da queste pericolose molecole, è stata sottoscritta anche dall’Italia ma mai ratificata a differenza di quanto accaduto in tutti gli altri paese europei!

La TCDD già nel 1997 è stata riconosciuta come cancerogeno certo per l’uomo ad azione multiorgano e successivamente anche un furano ed il PCB 126 sono stati classificati nel medesimo modo, tuttavia anche se l’effetto cancerogeno è stato quello affrontato per primo e quindi più studiato, ciò che oggi emerge con sempre maggiore evidenza per l’insieme di queste molecole è la complessa azione di squilibrio endocrino-immuno-metabolico che esse comportanto per cui l’effetto oncogeno appare essere più una conseguenza, che non una diretta azione. Di fatto l’esposizione a diossine è correlata sia allo sviluppo di tumori (in particolare, per la diossina di Seveso (TCDD) a linfomi, sarcomi, tumori a fegato, mammella, polmone, colon) sia , per la loro azione di molecole “ormonomimetiche” a disturbi quali: danni riproduttivi, abortività, malformazioni specie urogenitali, endometriosi, anomalie dello sviluppo cerebrale, endocrinopatie (in particolare diabete e tiroide), disturbi polmonari, danni metabolici con innalzamento di colesterolo e trigliceridi, danni cardiovascolari, epatici, cutanei, deficit del sistema immunitario. Purtroppo ì rischi per esposizione a queste molecole non si limitano alle persone esposte, ma possono essere transgenerazionali in quanto vengono danneggiate gli stessi gameti. Questi dati sono assolutamente preoccupanti soprattutto se letti in un contesto di scelte strutturali che comporteranno un pesante aggravio di una situazione ambientale e sanitaria già gravemente compromessa e che faranno della Piana Firenze – Prato – Pistoia una vera e propria “camera a gas.”

INCENERITORE DI SELVAPIANA – INCENERITORE DI CASE PASSERINI – POTENZIAMENTO DELL’AEROPORTO DI PERETOLA – INCENERITORE DI BACIACAVALLO – POTENZIAMENTO DELL’INCENERITORE DI MONTALE: SONO TUTTE OPERE INUTILI, COSTOSE, ESTREMAMENTE DANNOSE PER NOI E PER LE GENERAZIONI A VENIRE

I CITTADINI DICONO BASTA!