TAV sotto Firenze: un progetto da abbandonare senza rimpianti

Tutte le denunce dei Comitati si sono rivelate più che fondate.

Lunedì 11 febbraio, alle ore 21.00, è stata organizzata una assemblea cittadina presso il cinema Adriano per una nuova stagione di opposizione alla grande opera inutile. Sarà presentato il secondo episodio (L’Immobile, protagonista Tiziana Lodato) della docufiction “Sotto Sotto” prodotta dal comitato. Sarà presente il regista Eugenio Rigacci. Saranno presenti anche alcuni dei tecnici che hanno elaborato il progetto alternativo ai tunnel che prevede l’uso della rete ferroviaria per trasporti metropolitani e suburbani.

Venerdì 15 febbraio, alle ore 21.00, incontro con i candidati alle elezioni politiche presso la sala del Parterre (ingresso da piazza Libertà); TAV sotto Firenze, Legge Obiettivo, grandi opere inutili: sono molti i temi per un confronto.

La posta importante che la politica dovrebbe mettere in campo adesso è quella di imporre l’abbandono di un progetto che ogni giorno si dimostra sempre più irrealizzabile, smentendo sonoramente tutte le maggioranze che ancora lo sostengono.

Le analisi taroccate che avrebbero interessato le terre scavate smentiscono tutti, dalle Ferrovie, al Ministero dell’Ambiente, alle istituzioni toscane, fino al sindaco di Cavriglia, Ivano Ferri, che aspettava a braccia aperte quelle fanghiglie sostenendo caparbiamente che sarebbero state occasione di rinnovamento ambientale per l’area degradata di Santa Barbara. Quando alcuni tecnici del comitato incontrarono, in due assemblee, i cittadini del Valdarno, egli lanciò accuse di allarmismo, addirittura si sentì calunniato solo perché erano stati sollevati dei dubbi sulla qualità di quelle terre; il professor Alberto Ziparo, che mise in guardia dai possibili conferimenti di terre inquinate, fu zittito da urli del suddetto sindaco ed esponenti della sua maggioranza. Se queste persone fossero serie dovrebbero chiedere scusa, soprattutto ai loro concittadini.

È anche curioso che, nel marasma dentro la Regione Toscana, l’assessore all’ambiente Annarita Bramerini ricordi finalmente una cosa che il comitato denuncia da anni: che sui lavori TAV non c’è stato nessun serio controllo e che lo stesso Osservatorio Ambientale non offre garanzie di terzietà e di serietà. È il modello del “general contractor” all’italiana che genera questi mostri giuridici usati come foglie di fico su operazioni sbagliate. Chiedere la resurrezione dell’Osservatorio è solo un modo per distrarre l’attenzione dallo sfacelo in cui è piombato il progetto TAV.

Ma il finale del requiem per questo progetto è dato dalle condizioni economiche in cui versa Coopsette, impresa che ha chiesto il concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia: l’anticamera del fallimento. Sostenere ancora che l’opera è indispensabile per la Toscana nasconde solo l’intenzione di salvare un’impresa decotta, piena di debiti, inaffidabile; vuol dire mantenere in vita un morto, un progetto zombie che sfora ormai nel grottesco.

Infine suonano sconcertanti i lamenti sui rischi per i posti di lavoro che si possono perdere per lo stop ai lavori. Da anni il comitato denuncia che i posti creati da questa opera sarebbero pochi, di qualità cattiva e che comunque, a opera realizzata, sparirebbero.

TalpaSe si volessero creare molte occasioni vere di lavoro si dovrebbe chiedere subito che i fondi che le FS hanno stanziato per i tunnel, fossero destinati al potenziamento delle linee in superficie, all’avvio di un servizio di treni metropolitani e suburbani; in questo modo si comincerebbe davvero a risolvere anche il problema della mobilità in città. Non farlo subito vuol dire non pensare a Firenze e alla Toscana, ma solo agli interessi dei costruttori.

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze continua la sua attività di informazione e lotta contro il progetto più devastante e inutile che interessa Firenze.


Rassegna Stampa

20 – 31 gennaio 2013

 Verso l’Assemblea della Rete dei Comitati

mappa Comitati, associazioni, cittadini difendono il loro territorio

L’inchiesta sulla TAV ancora in primo pianogiuliano-talpa-notav

Il Monte dei Paschi e la vicenda dell’Aeroporto di Ampugnano

Riccardo Conti esce dall’inchiesta sulla “bretella fantasma”

Ultime notizie: Declassati gli aeroporti Toscani

SEGNALAZIONI

Il doppio tunnel av sotto firenze

Dossier Tav a Firenze

Ecco perché non potevano non sapere. I numeri e le parole di uno scandalo annunciato

Newsletter Speciale perUnaltracittà

Cari/e amici/e,
abbiamo cominciato a occuparci del tunnel Tav sotto Firenze e della annessa stazione sotterranea a partire dal 2005 e da allora molte sono state le considerazioni critiche rivolte a un progetto già allora vecchio, impattante e dispendiosissimo (di fondi pubblici). Nel corso degli anni le cose sono peggiorate ma i nostri approfondimenti sono aumentati anche grazie agli esperti indipendenti e agli attivisti del Comitato No Tunnel Tav di Firenze con cui abbiamo costantemente lavorato.
Oggi, alla luce di quanto sta facendo emergere l’indagine della Magistratura che conferma i nostri dubbi e sostanzia le nostre obiezioni, sentiamo i vertici dei governi locali esprimere la loro sorpresa e affermare di aver fato il loro dovere. Davvero hanno fatto i dovuti controlli? Davvero non immaginavano che qualcosa non andava? Eppure c’era chi i dubbi li aveva sollevati e le domande le aveva rivolte. A parziale riprova di questo vi presentiamo le uscite che, solo negli ultimi 3 anni, cioè nel corso della gestione Renzi, la lista di cittadinanza perUnaltracittà ha fatto in Consiglio comunale. Qualche dubbio avrebbero dovuto averlo! Qualche approfondimento avrebbero dovuto farlo!
Vi invitiamo infine a partecipare al presidio per chiedere il blocco del progetto organizzato dal Comitato per domani, giovedì 24 gennaio, dalle 17 alle 19, sotto le sedi di Regione, Provincia e Prefettura in via Cavour a Firenze.
Buona lettura.

Mele marce

Scandalo TAV di Firenze

Non ci sono solo mele marce, ma è un sistema che è malato.

Un comunicato del Comitato No Tunnel TAV di Firenze

Non si è ancora spenta l’eco dell’annuncio di indagini da parte della Magistratura fiorentina sul progetto TAV che già sono iniziate le manovre per minimizzare e ridurre l’importanza di quanto emerso.

In prima fila, naturalmente il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ma anche quello della Provincia di Firenze Barducci, che vogliono far apparire quanto accaduto come il frutto di singole e isolate “mele marce”. In realtà il quadro che esce dall’ordinanza della Magistratura è un “sistema marcio”, da figure del Ministero (come Ercole Incalza) fino a gestori dei cantieri passando per tutte le imprese e amministrazioni implicate nella realizzazione del Passante TAV.
Il Comitato No Tunnel TAV non invoca provvedimenti giustizialisti che non appartengono alla sua cultura, ma ringrazia la Magistratura che ha dato una rappresentazione chiara di come vengono gestite le opere pubbliche in Italia, di come la cittadinanza è vista solo come un fastidio cui dare in pasto chiacchiere e bugie per far tacere le voci critiche, della spregiudicatezza con cui si distribuiscono favori e prebende tra amici, di come si voglia finanziare un sistema di imprese decotte, improduttive e indebitate senza preoccuparsi di favorire infiltrazioni mafiose, senza farsi scrupoli nei “magheggi” che avrebbero compromesso la sicurezza dell’opera stessa (a questo proposito segnaliamo che nel caso dell’incendio del tunnel del Monte Bianco, richiamato dai magistrati, si ebbe solo il crollo della volta in cemento in quanto l’opera attraversa rocce granitiche, nel caso di Firenze se collassasse una galleria si avrebbe il cedimento del terreno in superficie con esiti immaginabili per gli edifici sovrastanti).
Sono poco credibili le posizioni delle FS che si dichiarano “parte lesa” in questa vicenda: è la dirigenza dai massimi livelli delle controllate RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Italferr ad essere coinvolta in questa vicenda; è davvero poco credibile che l’Amministratore Delegato Mauro Moretti cada dalle nuvole davanti alle condizioni in cui versa la sua azienda.
Il Passante AV di Firenze è un’opera totalmente inutile e lo dimostra il fatto che i treni veloci passano da Firenze senza alcun problema; la difesa appassionata che ne fanno ancora Rossi e Barducci è davvero patetica: parlare dei tunnel come “opera di vitale importanza” mentre il sistema dei trasporti regionali sta collassando sotto gli occhi di tutti è semplicemente ridicolo. Invocare la ripresa dei lavori mentre tutto sta sprofondando nei fanghi dello scavo e nel fango di un sistema corrotto è surreale, denota solo la disperazione di un sistema politico-economico che teme gli venga sottratto un boccone succulento.
Non ne escono certamente bene gli amministratori del Valdarno, in particolare il Sindaco di Cavriglia Ivano Ferri, che si arrampica sugli specchi e invoca ancora le terre di Firenze per realizzare le “colline schermo” a Santa Barbara; queste, nel migliore dei casi, saranno ammassi di terre contaminate, intrise di calce per stare insieme.
La Giunta del Comune di Firenze e il Sindaco Matteo Renzi escono da questa vicenda con la dimostrazione che non hanno controllato nulla di quanto promesso e soprattutto che hanno mentito ai genitori della scuola Rosai rassicurandoli falsamente. Nessuno dimentica l’allora assessora alla scuola Anna Maria Di Giorgi stigmatizzare i genitori preoccupati come visionari e scocciatori.
Il quadro che esce dall’ordinanza della Magistratura imporrebbe, in un paese normale, che i principali responsabili, da FS alla Regione Toscana fino ai vari Comuni, dessero le dimissioni e si ritirassero a vita privata.
Il Comitato si augura che siano molti i gruppi politici nelle istituzioni toscane che si facciano carico di chiedere con decisione lo stop immediato dei lavori (che ai Macelli stanno proseguendo) e prendano le distanze dei responsabili di questa vergogna.
In questa prospettiva il Comitato No Tunnel TAV invita la cittadinanza a partecipare al convegno, promosso tra gli altri dal Comitato “San Salvi chi può”, che si terrà nella sala ARCI di piazza dei Ciompi 11 alle ore 16,30 di martedì 22 gennaio dove si parlerà di “Sanità e project financing”, un altro capitolo della devastazione politica, economica e sociale derivato direttamente dal “modello TAV” e ormai dilagante nella nostra regione, come ci ricorda lo scandalo dell’ASL di Massa.

Comitato No Tunnel TAV Firenze