Comunicazione di A. A. Rosa

Prime note per la Conferenza Convegno da tenersi nel prossimo autunno con preghiera di inviare commenti e contributi attraverso questo Blog
Care Amiche e Cari Amici,
secondo le nostre consuetudini, il nostro lavoro ricomincia là dove esso, prima dell’estate, si era concluso.

Nell’Assemblea dei Comitati, svoltasi a Firenze il 18 giugno u.s.,si era pervenuti, attraverso una fitta e ricchissima discussione,alla decisione di indire per il prossimo autunno una “Conferenza nazionale sul modello toscano di sviluppo”.
Alcune precisazioni sembrano utili per riprendere con spirito nuovo e più unanime il dibattito preparatorio fra noi.
La suddetta dizione non significa, – ovviamente, secondo me, – che noi assumiamo la Toscana come un modello positivo di sviluppo. Significa che a partire dalle nostre intransigenti posizioni e battaglie per la difesa del territorio, e senza abbandonarne alcuna, ci proponiamo di passare ora ad una fase progettuale, nel corso della quale sarà possibile individuare e indicare alcune grandi linee di tendenza (anche economiche) alternative al presente, o almeno attualmente dominante, modello di sviluppo toscano (per non parlare di altre Regioni o megacomparti regionali italiani). Si tratta dunque di un’impresa estremamente ambiziosa, che potrebbe portare a un diverso e più alto livello il confronto con tutte le istituzioni toscane, e richiede quindi il concorso di tutti.

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Convegno sull’Amiata e geotermia, le istituzioni non c’erano

Le riflessioni di Alberto Asor Rosa pubblicate anche dal Corriere della Sera del 11 febbraio 2011

Il 5 febbraio U.s. si è svolto ad Abbadia S.Salvatore un appassionante e partecipato CONVEGNO sul tema: “L’ Amiata e la geotermia”. Ho avuto il privilegio di concluderlo, sintetizzando al massimo la ricca discussione in questo modo: oltre a problemi ambientali e paesistici più generali (che in una visione più ampia andrebbero anch’ essi affrontati), lo sfruttamento geotermico dell’ area dell’ Amiata sembra porre due problemi assai gravi:

1) L’abbassamento del livello,e possibile e relativo inquinamento, del bacino idrico di cui l’Amiata è prezioso depositario;
2) la pericolosità delle emissioni per la salute dei cittadini della zona.Sul primo punto non appaiono esserci ragionevoli dubbi: gli stessi tecnici regionali, presenti alConvegno, lo hanno ammesso molto onestamente e illustrato. Qualche differenza di valutazione si manifesta invece a proposito della portata di tale abbassamento: attribuibile in ogni caso all’uso di tale riserva da parte delle centrali geotermiche.
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