Dicembre: un mese molto “caldo”

Almeno dal punto di vista delle vertenze in corso…

Cominciamo da giovedì 6, quando si svolge a Sesto Fiorentino un incontro pubblico sul Parco agricolo della piana e sulla qualificazione dell’aeroporto di Firenze, che segue di pochi giorni l’iniziativa dei Comitati e della Rete Salviamo la piana: l’esito dell’incontro “partecipativo” non è esaltante, come leggiamo nel comunicato dei Cittadini di Peretola raggruppati in Nodo a Nord Ovest.

Lo stesso giorno l’Associazione vivere in val di Sieve interviene nuovamente per contestare la realizzazione dell’inceneritore a Selvapiana, nell’alveo della Sieve, riportando anche la bozza di delibera del CIPE, linee strategiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio. Sullo stesso tema degli insediamenti nelle zone a rischio idraulico, interviene anche un gruppo di cittadini di Massa e di Carrara con una Lettera aperta al Presidente Rossi.

E ancora: lunedì 10 un comunicato di Sos Geotermia contesta i progetti di ampliamento dei pozzi sull’Amiata e convoca i cittadini per sabato 15 dicembre in piazza a Piancastagnaio per dire che non è questo il futuro che vogliamo.

Tornando all’area fiorentina, infine, segnaliamo la decisione di un nutrito gruppo di abitanti di Pozzolatico (Impruneta) di ricorrere al TAR contro un progetto di espansione edilizia in prossimità del cimitero, e l’intervento del Comitato San Salvi chi può che contesta la svendita ai provati del patrimonio edilizio e paesistico dell’ex-manicomio.

Rassegna Stampa

21 – 30 novembre 2012

La nuova legge sul consumo di suolo e il Convegno Fiorentino della Regione

A proposito delle Primarie PD che riempiono tutta la stampa pubblichiamo un solo intervento

La voce dei comitati

SEGNALAZIONI

Firenze: oggi il Mugnone fa paura

E il tunnel della Tav ci passerebbe sotto…

Comunicato stampa perUnaltracittà – lista di cittadinanza

Il Genio civile un anno e mezzo fa aveva sottolineato la necessità di lavori non ancora eseguiti.
Messa in sicurezza del Mugnone, De Zordo: “Problema sollevato più volte ma inutilmente”.
RFI non paga le imprese che lavorano al cantiere e i lavori si interrompono. Ecco gli effetti sui fiorentini.

Gli abitanti di Piazza Puccini che vivono vicino al Mugnone sono stati invitati a salire ai piani superiori e gettati così nel panico a causa di un argine bislacco, oggetto di lavori per l’Alta velocità. Il lento e indeciso svolgimento del cantiere a quanto pare mette a rischio l’incolumità di chi abita nei pressi.
Eppure, esattamente un anno fa, nel novembre 2011, ho posto in Consiglio comunale la questione della sicurezza del torrente Mugnone in relazione ai lavori AV. Facendo notare che in passato c’è stata l’esondazione del Mugnone al Romito, chiedevo se quell’area era stata messa in sicurezza e ottemperate le prescrizione dell’intero sistema Mugnone-Terzolle fino alla confluenza in Arno. In particolare sollevavo il problema del ponte del Barco, che va detto è ancora da realizzare.
Alcuni mesi dopo ho sollevato un’altra questione che peggiorava la situazione della zona. RFI è obbligata a fare dei lavori di messa in sicurezza idraulica del sistema Mugnone-Terzolle come condizione preliminare alla realizzazione dello sventurato sottoattraversamento della città per i binari della TAV. Messa in sicurezza ritenuta indispensabile per non esporre la città a gravissimi rischi – come ribadisce il Genio civile – ed è comprensibile, visto che i lavori impattano, oltre la falda sotterranea, anche direttamente il Mugnone. Ma RFI affida i lavori a due ditte, e non le paga, costringendole a chiudere i cantieri e portare i libri in tribunale, con il risultato di rovinare due imprese e contemporaneamente di non terminare la messa in sicurezza del sistema.

Fra le criticità segnalate dal Genio Civile in una Nota al Comitato di vigilanza (28/3/2011), e di cui era previsto un intervento, c’era proprio la zona a valle di piazza Puccini, in cui doveva addirittura essere rifatto un argine del Mugnone, come anche il ponte del Barco. E questo non è stato fatto. Evidentemente a RFI la sicurezza e l’interesse della città non interessano, nè all’amministrazione interessa vigilare, nè all’Osservatorio osservare: si scava terreno inquinato e si paga il conferimento in discarica, si paga lo stazionamento della talpa per mesi e mesi, ma non si pagano e si costringono al fallimento le ditte che stavano faccendo i lavori di messa in sicurezza che ovviamente vengono interrotti;  e oggi nella zona indicata dal Genio Civile la Protezione Civile consiglia agli abitanti di salire ai piani alti delle case.
In queste mani sono i lavori dell’intero sottoattaversamento?

Rassegna Stampa

11 – 20 novembre 2012

Dopo le alluvioni

Nuove regole e divieti per la Toscana protetta

La protesta di Certaldo contro l’estrazione deI CO2

Un momento della manifestazione No-CO2 a Certaldo - Foto: gonews.it

Le vertenze dei comitati

SEGNALAZIONI