Dobbiamo ricordare un grande amico, Massimo Quaini, che ha dato alla nostra generazione di geografi un contributo paragonabile a quello di Lucio Gambi alla generazione precedente. Di Massimo va ricordata oltre alla sua qualità di geografo soprattutto la capacità di dialogare con le altre figure impegnate nelle scienze del territorio: gli storici, prima di tutto, e poi archeologi, urbanisti, ecologisti. E’ stato in prima fila nel tentativo, assai problematico, di dare alla geografia in Italia il peso culturale che meriterebbe: a questo erano dedicati i suoi lavori degli anni ’70 (il più noto fu Marxismo e geografia, del 1974) e la fondazione di riviste come “Hérodote-Italia”. I suoi contributi alla storia della cartografia sono sempre stati fra i più originali. Leggi tutto
Siena: gli spazi per la cultura
di Roberto Barzanti, 21 novembre 2017
Talvolta realizzazioni destinate a durare nel tempo e a modificare spazi storici di enorme rilevanza sono avviate sull’onda di improvvise, non programmate sollecitazioni. E così l’effimero origina opere che mutano per sempre l’articolazione di ambienti ritenuti noti in ogni dettaglio. Leggi tutto
Tirrenica: NO al progetto SAT fino ad Ansedonia
La Strada Statale Aurelia va adeguata da Livorno a Tarquinia
Capalbio, 18 novembre 2017
Secondo l’Allegato Infrastrutture al DEF 2017 presentato ad aprile 2017 dal Governo viene stabilito che per il Corridoio Tirrenico Livorno Civitavecchia si ferma il progetto autostradale SAT in corsa e si opta per una project review con “valutazione delle possibili alternative, inclusa la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana principale”. In pratica deve essere confrontato il progetto autostradale con il progetto di adeguamento della SS Aurelia in ordine all’utilità, ai costi ed all’accessibilità del territorio. Leggi tutto
Città storiche:
espropriazione, espulsione e monocoltura turistica
di Ilaria Agostini, la città invisibile, 13 novembre.
L’industria del turismo prolifera nella città storica, vuota di residenti stabili. È un’economia di rapina che saccheggia le città monumentali. Il turismo cava denaro da un patrimonio monumentale di dimensione finita e non è in grado di riprodurne. Assume caratteri simili a quanto, nel Sud del mondo, è stato definito “estrattivismo”: economia di saccheggio delle risorse e loro esportazione, attuata spesso con metodi violenti contro il volere delle popolazioni insediate. Leggi tutto