Dietro la facciata niente

Firenze dimentica il restauro

di Ilaria Agostini, su La città invisibile, 3 marzo

Tutelare o demolire? Conservare la scena urbana di Firenze, il brand che fa cassa, o favorire la speculazione immobiliare sull’edilizia storica? Un dubbio lacerante, ma la risposta è pronta: scavare case e palazzi, mantenerne le facciate e inserire al loro interno nuove strutture e nuove funzioni. Leggi tutto

I nuovi custodi del paesaggio toscano

Per una migrazione solidale e integrata

Rete sociale fòrimercato, Firenze.

http://www.forimercato.it/, 28 febbraio.

Le ragioni e le motivazioni del progetto. Parlare del paesaggio toscano significa parlare del lavoro dell’uomo, essendo questo paesaggio il risultato di anni e di secoli di lavoro, di sofferenze e di tanta fatica di uomini e donne che hanno vissuto nella campagna e che per centinaia di anni hanno costruito e mantenuto questo patrimonio che oggi viene invidiato da tutto il mondo. Hanno costruito i muri a secco che ancora oggi dopo secoli resistono, modellato le colline con vigneti e uliveti, ripulito i fossi e fossetti e arginato le acque meteoriche.

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Briglie sul Crevole e Crevolicchio

un riepilogo dei fatti

di Nicola Ulivieri, MurloCultura 2017 – Nr. 4

Circa un anno fa, alla presentazione del bilancio comunale nel dicembre 2016, la nostra amministrazione fece sapere che il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud avrebbe effettuato dei lavori sui torrenti Crevole e Crevolicchio costruendo 19 briglie (sbarramenti trasversali al corso d’acqua) in muratura ed effettuando alcune riprofilature dell’alveo, per un importo complessivo dei lavori di 1 milione e 250 mila euro. Da allora si sono succeduti incontri, richieste di stop ai lavori e pubblicazioni di documenti e articoli inerenti tali progetti.
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Il suolo devastato dai partiti inerti

di Salvatore Settis, Il fatto, domenica 18 febbraio.

Fra i record negativi (che abbondano) di questa morente legislatura ce n’è uno che rischia di sfuggire ai radar, tanto si è allontanato dalla pubblica attenzione: il consumo di suolo.

Un disegno di legge per contenerlo c’era già, rarissimo lascito positivo dell’era Monti, grazie all’allora ministro Mario Catania. Eppure, con manovre degne della corte di Bisanzio, i tre governi di sedicente sini­ stra, mentre fingevano di volerlo rilanciare, sono brillantemente riusciti a insabbiarlo, riscrivendolo mille volte in estenuanti quadriglie, emendamenti, furbizie d’ogni sorta. Leggi tutto