A volte ritornano. I cosiddetti 40 mila del Sì-Tav

di Angelo d’Orsi, su Micro-mega, 13 novembre.

Ritornano i 40 mila? Ma quali 40 mila? Non erano in quarantamila il 14 ottobre 1980, non erano in quarantamila il 10 novembre 2018. Al di là delle cifre, su cui come sempre si assiste a una un po’ risibile battaglia, il fatto più grave della recente esibizione del “popolo Sì-Tav”, è stato precisamente l’avere evocato quel precedente (che tale non era), che segnò la fine dell’ondata progressiva della società italiana, e l’inizio dell’arretramento del movimento operaio e studentesco.  Leggi tutto

Grandi opere: inutili per chi?

di Paolo Baldeschi, su Eddyburg, 10 novembre.

Tav Torino- Lione, Pedemontana Lombarda, Pedemontana Veneta, Autostrada di Val Trompia, Autostrada Tirreno-Brennero, Bretella Campogalliano- Sassuolo, Tav Brescia-Verona, Terzo Valico, Tav fiorentina, Autostrada Tirrenica, sono alcune tra le grandi opere più dichiaratamente inutili (come sarà confermato, se si faranno, dalle analisi costi e benefici) e più avversate dalle popolazioni locali, dai comitati e dalle associazioni ambientaliste. Leggi tutto

Il diritto alla città storica

nell’epoca del turismo di massa

Il simposio si terrà a Roma lunedì 12 novembre, a Palazzo Patrizi Clementi

Le piazze, le chiese, i palazzi civici italiani sono belli perché sono nati per essere di tutti: la loro funzione era di permettere ai cittadini di incontrarsi su un piano di parità. Il mercato trasforma il nostro patrimonio artistico in uno strumento di lucro. Così, il diritto a godere dell’arte e della storia, anziché un bene comune garantito dalla Costituzione, diventa un bene di mercato, trasformando i nostri centri storici in un grande «luna park a pagamento». Sono le parole di Tomaso Montanari nel suo libro Le pietre e il popolo che richiamano quelle di Carlo Cattaneo ne La città considerata come principio ideale delle istorie italiane. Leggi tutto

Tap e Tav per fare un passo avanti

Il paese sull’orlo del precipizio

di Marco Bersani, www.italia.attac.org

“Si farà solo dopo un’analisi costi-benefici” è diventato il mantra del ministro Toninelli, ogni volta che si parla di una grande opera. Andrebbe innanzitutto ricordato al ministro come una vera analisi costi-benefici vada fatta prima di avviare un’opera, altrimenti viene falsata dai costi già sostenuti, permettendo al governo, come difatti accade, di continuare ad opporsi a parole, dando il via libera nei fatti. Leggi tutto