Modifiche (peggiorative) al tracciato del Corridoio Tirrenico? Interrogazione urgente
di Monica Sgherri
Post inviatoci da Mauro Chessa che chiede alla Rete di farsi carico di questa problematica considerato che si è “spesa” molto sulla TirrenicaCorridoio Tirrenico: a quanto appresola Società Autostradale Tirrenica (SAT) per ottenere risparmi avrebbe – se quanto ci consta fosse confermato – modificato il progetto di quest’opera, prevedendo nuovi tracciati – in particolare nel tratto fra Fonteblanda e Ansedonia -, con impatti ambientali e paesaggistici assolutamente insopportabili per quell’area, assai superiori a quelli previsti nel progetto approvato nel 2008 e condiviso anche dalla Regione Toscana.E’ necessario chela Regione medesima si attivi per fare chiarezza sulla vicenda e per il rispetto del progetto originario. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione presentata alla Giunta Regionale “in merito alla realizzazione dell’autostrada tirrenica”. A quanto ci consta – prosegue Sgherri – a seguito della deliberazione del CIPE del luglio scorso, che – imponendo di modificarela Convenzione fra Anas e Sat – giustamente prevede un costo zero per la finanza pubblica al termine della concessione del corridoio Tirrenico a SAT,la SAT medesima avrebbe proceduto ad una revisione del progetto già approvato della “Tirrenica” tale da comportare meno oneri economici per Sat medesima; col risultato che sarebbero stati modificati alcuni tracciati e sarebbe sparita la prevista variante fra Fonteblanda e Ansedonia, al cui posto si prevedrebbe un tracciato assai più impattante per il territorio ed i cittadini dell’area, assolutamente insostenibile. Tutto ciò rivedendo il progetto – per altro controverso – del 2008 già approvato da tutti gli enti interessati e sul quale era già stata effettuata anche la valutazione di impatto ambientale; modifiche profonde che richiederebbero quindi di svolgere nuovamente un percorso di condivisione fra Ministero, Regione ed enti interessati. E necessario quindi verificare se le cose stiano effettivamente così, svolgere i necessari coinvolgimenti e passaggi istituzionali, e – per quanto di competenza della Regione- attivarsi per il rispetto degli accordi precedentemente sottoscritti, al fine di ottenere le necessarie tutele per il territorio ed i cittadini interessati. Il tutto – conclude Sgherri – senza scordare che nel frattempo si dovrebbe agire con celerità per la messa in sicurezza di molti tratti dell’Aurelia, che le cronache ci dicono spesso essere assai pericolosi.Interrogazione presentata