COMUNICATO STAMPA. Firenze, 19 maggio 2020
Quel che preoccupa realmente non è il futuro di questi amministratori, ma la reiterata richiesta di applicare il “modello Genova” a tutte le infrastrutture che si vorrebbero realizzare: “Bisogna fare presto e semplificare una burocrazia che rischia di compromettere la ripartenza del Paese” sono le parole di Nardella.
Il Gruppo ricorda al sindaco che il ponte di Genova ha caratteristiche particolari ed è un’eccezione: è necessario alla città, non è un’opera inutile o sovradimensionata come quelle che ammorbano il Paese. Inoltre quell’opera sarebbe un risarcimento dovuto, da parte di Autostrade per l’Italia, anche per la vergognosa mancanza di manutenzione passata; chi dovrebbe pagare è, per una volta, il privato che ha provocato il disastro; non ci sarebbe da mungere la mucca dello Stato come sempre accade con le grandi opere inutili.
Proprio ieri il presidente dell’ANAC (Associazione Nazionale Anticorruzione) Francesco Merloni ha negato la possibilità di ricorrere al modello Genova: “[Di] un commissario … quando si passa alla progettazione, alla gestione della gara, all’esecuzione, non ce n’è bisogno. Non possiamo vivere in un’eterna emergenza. Abbiamo delle norme che abbiamo fatto per semplificare, applichiamole”.
La proposta di Nardella si inserisce in una campagna lanciata ormai dall’inizio dell’emergenza sanitaria che è nata proprio dal settore delle grandi imprese di costruzioni di Confindustria, cui hanno dato voce personaggi come Ercole Incalza, ben noto per aver gestito le tremende stagioni di TAV SpA e della legge Obiettivo dove corruzione e sprechi vergognosi rimarranno nella storia italiana.
In un momento così grave, all’alba di una crisi economica che si presenta violentissima, rilanciare ancora la realizzazione di pacchi di cemento dai costi enormi è gravissimo; la giustificazione che vedrebbe la creazione di nuovi posti di lavoro è ridicola, poiché è risaputo che la realizzazione delle grandi infrastrutture, oggi, crea pochissimi posti di lavoro, ma profitti elevati ai costruttori.
Il prossimo futuro dovrebbe veder impegnati Enti locali e Stato a salvare imprese serie e cittadini che si troveranno senza lavoro ed a creare veri posti di lavoro guardando alla riconversione ecologica: pensare di investire centinaia di miliardi, che si divideranno poche grandi imprese già protagoniste di una stagione di corruzione, è vergognoso; che Nardella risponda al canto di queste sirene non può che preoccupare gli abitanti della città.
Gruppo di ricerca “Mobilità sostenibile nell’Area Metropolitana Fiorentina”
(LaPEI – Laboratorio di Progettazione Ecologica degli Insediamenti – Unifi, Comitato Lungarno del Tempio, Cittadinanza Attiva Bagno a Ripoli, Comitato No Tunnel TAV Firenze, PAP Firenze e Bagno a Ripoli)