granitica quanto miope – di alienare in corpo unico la proprietà (villa inclusa).
E se la “necessità di fare cassa” quale scusa maestra che in tempi di austerità benedice ogni scempio, già cominciava a scricchiolare anni fa a fronte delle continue stime al ribasso susseguitesi regolarmente, adesso siamo giunti all’assurdo.
La base d’asta, infatti, è calcolata esattamente a 9.537.000 euro, all’incirca pari al valore stimato della tenuta nel 2014 (9.240.000 euro) esclusa la villa! Su questo punto, vista la totale assenza dì riferimenti all’interno del testo del bando, esigiamo chiarezza: in base a quale stima è stato determinato questo valore? La cifra proposta ha un riferimento concreto e documentabile oppure proviene dalla fantasia dei redattori del bando, mossi dall’obiettivo di disfarsi del bene?
Assurdo, poi, che tocca picchi inediti nel momento in cui si sceglie coscientemente di non valutare all’interno delle stime il valore degli interventi di recupero che, in questi ultimi cinque anni, la Comunità di Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni ha effettuato autorganizzandosi e autofinanziandosi, che comprendono la
riqualificazione degli oliveti e dei vigneti abbandonati, così come interventi volti a evitare il depauperamento del patrimonio immobiliare, salvaguardando quindi il valore di case e terreni.
Riteniamo che delle risposte debbano essere fornite alla comunità tutta, non soltanto a quella gravitante intorno a Mondeggi, su questo e su molti altri punti.
Cosa ne pensa, ad esempio, il Comune di Bagno a Ripoli, competente in materia urbanistica, dei frazionamenti inclusi negli interventi ammessi sugli immobili e allegati al testo del bando? Quanto è disposto a concedere l’ente locale ad un eventuale acquirente in materia di revisione dei vincoli? Il silenzio del sindaco Casini, rotto qua e là soltanto da qualche invettiva ideologica in difesa della legalità e del mercato, è come al solito imbarazzante.
Prendiamo atto che non sono bastati, in questi anni, centinaia di cittadini che si sono mobilitati direttamente prendendosi cura del bene sottraendolo all’abbandono; migliaia che hanno manifestato sostegno e vicinanza da ogni parte del mondo; appelli di accademici, del mondo associativo, di quella molteplicità di soggetti collettivi che dal basso lavorano per costruire comunità e spazi di autonomia.
Non è bastata una Dichiarazione di Uso Civico, elaborata orizzontalmente in mesi di assemblee, che ha identificato fin nei particolari quello che è il progetto sociale in essere a Mondeggi, e come potrebbe interloquire in maniera costruttiva con le istituzioni.
Ma se niente è bastato finora a togliere la spada di Damocle dalla testa di un bene comune e di un progetto, non per questo siamo rassegnati alla fatalità di un destino che viceversa, per quanto ci riguarda, resta ancora tutto da scrivere. L’ennesima annata agricola sta iniziando con la potatura della vigna, e la comunità di Mondeggi non
starà certo con le mani in mano. Un volume enorme di iniziative, progetti, desideri sta prendendo corpo o è in attesa di farlo, e non basterà questa nuova iniezione d’incertezza a farlo vacillare.
Ci teniamo a informare, per correttezza e trasparenza, enti istituzionali e potenziali acquirenti che il percorso che ha ridato vita a Mondeggi da cinque anni, non solo non ha intenzione di tirare i remi in barca, ma si prodigherà in ogni iniziativa possibile per far naufragare questo bando, e per scongiurare la pubblicazione dei successivi.
Per questo motivo abbiamo deciso di convocare un appuntamento di piazza per il primo Marzo, in contemporanea alla scadenza del bando e alla successiva apertura delle buste.
Maggiori dettagli, ovviamente, saranno pubblicati in seguito.
Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni
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