e al suo posto spazi destinati all’Università
da Repubblica Firenze, 27 novembre.
Il professor Ziparo ribadisce l’opposizione al progetto: “Il più grande scavo fatto senza una Valutazione di impatto ambientale”.
«La stazione Foster? Archiviamola per sempre. Se ministero delle Infrastrutture e dell’Istruzione si mettessero d’accordo al suo posto potrebbero essere realizzati spazi per l’Università. E’ ora di dire addio per sempre alla follia della Tav fiorentina». Mentre la protesta per il sì alla Tav a Torino ha sorpreso molti, ai NoTav fiorentini non sfuggiva che di fronte al cantiere dei Macelli a difendere il nodo fiorentino dell’Alta velocità il sindaco Nardella e il Pd, due settimane fa, non riuscivano a portare che una ventina di persone. E così ora Alberto Ziparo, professore di pianificazione urbanistica all’Università di Firenze, da sempre schierato contro il tunnel e la nuova stazione, lancia l’assalto finale: «Il governo ha l’occasione storica di fermare questo scempio: la Tav tecnicamente è già morta da anni, qui è sempre prevalso lo scetticismo sull’opera. Ora nessuno ci crede più. Fermiamoci». Chissà quante forze politiche in campagna elettorale si schiereranno per il tunnel. Se a sinistra del Pd e tra i 5 Stelle la linea è il no secco, nella Lega non c’è un’ostilità di principio. Ziparo sostiene che dovrebbero essere i problemi tecnici a far cadere per sempre il progetto: «Il tunnel non è mai partito, non è mai stato scavato un centimetro perché ci sono state due in-chieste della magistratura e poi anche in Ferrovie è maturata la consapevolezza che i problemi tecnici sono enormi». Come mai allora ci sono tutti i permessi? «La professoressa Crespellani e l’ingegner Massimo Perini hanno sempre spiegato che per autorizzare il tunnel hanno assunto dei parametri ottimistici sugli eventuali danni. Loro hanno preso le stime basse e nonostante tutto hanno parlato di danni per 2 mila edifici: già coi parametri medi i danni ipotizzabili sarebbero grandi e porterebbero a continui interventi della magistratura». Alla Foster invece gli scavi sono iniziati eccome: «E’ stato fatto il 20% dei lavori spendendo più della previsione d’appalto in modo irresponsabile: si tratta del più grande scavo ingegneristico della storia di Firenze senza una Valutazione d’impatto ambientale. Qui viene il dubbio che la reale funzione del sotto-attraversamento di Firenze sia stato trasferire soldi pubblici ad aziende private che avevano problemi». Ma tutti i soldi spesi? «I soldi li hanno spesi, anche oltre i 780 milioni dell’appalto, siamo a circa 900 milioni tra riserve e indennizzi. Ma i denari dovrebbero essere risarciti allo Stato. Facciano il computo di quanto hanno speso realmente, dimostrino che i soldi non sono serviti per salvare le aziende guai e poi se ne riparla». Senza tunnel a patire sarebbero però i pendolari: «Una sciocchezza, l’imbuto fiorentino sta a valle di Campo di Marte dove partirebbe il tunnel e a valle di Rovezzano, all’imbocco della direttissima. Noi abbiamo fatto un progetto alternativo aumentando i binari in più superficie per l’Alta velocità: si faccia quello». E cosa fare della Foster? «Va fatto un bando per il riutilizzo non infrastrutturale, per esempio la professoressa Cianfanelli propone di spostarsi lì col suo diparti-mento di design e moda. Le Ferrovie potrebbero passare l’area al Miur e tutto si risolverebbe». E anche sul nuovo aeroporto Ziparo è per il no: «Se si applicassero le 142 prescrizioni per la nuova pista servirebbero 40 anni». e.f.