Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano, 2 novembre 2012
COMUNICATO del COMITATO
Il Comitato, riunitosi martedì 30 u.s., ha preso atto che i Soci, pubblici e privati, hanno deliberato la messa in liquidazione della società di gestione “Aeroporto di Siena spa”.
Apprezza tale decisione, sia pure presa dopo eccessivi rinvii e nata dalla realistica constatazione che era impossibile a qualunque degli attuali Soci garantire il ripiano delle sicure perdite future.
Il Comitato sa bene che non mancano coloro che insistentemente vogliono l’aeroporto ignorando, in buona o cattiva fede, che:
- dal 2007 ad oggi, ha “inghiottito” 10 milioni di euro (a vario titolo versati dalla Fondazione e da MPS), senza alcun risultato;
- un businessplan per un’utenza di 15/20 mila passeggeri comporta comunque perdite intorno al milione di euro l’anno;
- salvaguardia del territorio e gestione aeroportuale in pareggio/utile sono incompatibili.
Ma sa altrettanto bene che diverse migliaia di cittadini, e lo stesso Comitato, si sono via via convinti che non solo l’ampliamento dell’aeroporto sarebbe stato nefasto ma anche il mantenimento di un aeroporto tanto costoso quanto improduttivo per Siena e dintorni.
Ora si aprono scenari nuovi.
Il Comitato auspica innanzitutto che il Liquidatore possa concludere il compito che gli è stato affidato in modo lineare, in tempi brevi e senza stravaganti ricerche di nuovi partners finanziari.
Se gli Amministratori, locali e regionali, in quella prospettiva tanto ripetutamente annunciata di voler tutelare e salvaguardare il territorio, si muoveranno per acquisire l’area demaniale e per studiarne un uso pubblico, collettivo, culturale ed economico, anche il Comitato sarà con loro, in modo serio e costruttivo.
Comitato contro l’ampliamento dell’ aeroporto di Ampugnano, 2 novembre 2012
Per chi non ha seguito tutta la vicenda, riportiamo un brevissimo articolo di pochi giorni fa (da: www.aerohabitat.eu) dove è riassunta tutta la storia dello scalo, fino ad oggi.
Siena Ampugnano, altro scalo tra crisi di prospettive e dismissione
Ma le criticità orografiche del terreno circostante erano state valutate?
La storia dell’aeroporto di Ampugnano è come tante altre in Italia. Una aerobase degli anni ’30 che diventa una scuola di pilotaggio militare. E’ negli anni ’60 invece l’ipotesi di utilizzare lo scalo per finalità civili. Viene progettata la costituzione di un organismo di gestione. Negli anni ’70 sono state iniziate opere di potenziamento aeronautico e la pista di volo allungata a1260 metri. Con190 ettaridi sedime aeroportuale. Ma solo nel 1986 apre al traffico civile commerciale con prevalente attività executive. Il consorzio di gestione negli anni ’90 diventa Società per Azioni e alle amministrazioni pubbliche si affiancano alcuni imprenditori privati e la società dell’Aeroporto di Firenze.
Solo nel2000 l’Aeroporto di Siena è aperto al traffico commerciale con operazioni di volo strumentale diurno e notturno. L’attività di volo tuttavia (dai resoconti del rapporto di traffico ENAC 2011) sono sempre state irrilevanti. Il numero dei movimenti aerei/anno del 2002 sono stati 327 con 2338 passeggeri, nel 2011 sono stati raggiunti 597 voli con 2070 passeggeri. La lunghezza della pista di metri, diventata 1393 x 30 è progettata per una distanza di1.498 metri. E’ solo nel 2009 che Enac rilascia il “Certificato di Aeroporto secondo le prescrizioni del “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” .
Il progetto di rilancio dello scalo attraverso la privatizzazione e ricapitalizzazione con la presentazione di un masterplan faraonico è incappato in una serie di difficoltà che ha, di fatto, arenato qualsivoglia possibilità di potenziare lo scalo. Nel 2007 il fondo di investimenti Galaxy ha sottoscritto a tale scopo un accordo con banca MPS e Aeroporto di Siena SpA. L’ipotesi di aumento del capitale sociale ad oltre 80 milioni di euro prefigurava un piano ed investimenti rilevanti.
In seguito l’operazione è stata oggetto di una inchiesta della Magistratura che ha portato a giudizio 14 persone. La Procura di Siena ha depositato una azione penale nei confronti dei responsabile dell’assegnazione (aeroporto di Siena è di proprietà di una società formata da Comune e Provincia di Siena, Comune di Sovicille, Camera di commercio, Banca Mps e Aeroporto di Firenze) al fondo d’investimento francese Galaxy del progetto.
In pochi anni quindi la vicenda sembrerebbe aver assunto un finale inaspettato quanto segnato. L’assemblea dei soci della “Aeroporto di Siena s.p.a.” in questi giorni ha disposto la messa in liquidazione della società,
E adesso? Lo sviluppo dell’aeroporto tuttavia non doveva preliminarmente, perciò prima della elaborazione di qualsivoglia masterplan, essere valutato in relazione ai vincoli aeronautici, agli standard infrastrutturali ENAC, e del territorio circostante? Il Piano Nazionale Aeroporti redatto per conto di ENAC non prospettava un grande futuro per lo scalo senese. Identificato tra i 24 scali Complementari viene ritenuto uno scalo locale.
Ora on ci sarebbero ” più le condizioni per andare avanti”. Servirebbero nuovi soci, ma con quali prospettive, con una pista di circa1.400 metrie vincoli aeronautici che non consentono ampliamenti se non nel quadro di un Piano di Rischio per incidente aereo integrale? Rimuovendo gli ostacoli naturali e de localizzando i caseggiati interessati per un ampliamento pista di almeno2400 metridi lunghezza? Non è che con l’attuale processo di “liquidazione” societaria muore anche ogni scenario di potenziare lo scalo con prospettive di voli commerciali? Dopo la gara riguardante la privatizzazione dello scalo di Forlì ecco presentarsi un secondo caso di privatizzazione e potenziamento.
Quanti altri casi di aeroporti senza finanziamenti e senza prospettive con l’avvento del Piano Nazionale Aeroporti? Quali difficoltà nella gestione di scali regionali?