e allunga malinconicamente lo sguardo su Firenze
Comunicato Stampa del Comitato Villa Bandini
Fiesole, 27 giugno
Il 9 agosto del 1803 veniva trovato morto nello studiolo della sua dimora fiesolana, con la testa reclinata su un libro, il canonico Angelo Maria Bandini. Uomo di chiesa ed europeista convinto, bibliofilo ed erudito, amante dell’arte e dell’antiquaria, Socio dell’ Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” con il nome perspicuo de “il Rappacificato”, Angelo Maria Bandini è noto ai più soprattutto per essere stato Bibliotecario della Marucelliana e della Laurenziana, oltre che per aver raccolto nell’oratorio di Sant’Ansano (complesso dell’XI sec. adiacente alla dimora vera e propria) ricche collezioni di dipinti, sculture, stampe, robbiane, intagli, tolti più tardi dal loro contesto e conservati oggi nel Museo di via Portigiani.
In una lettera del 10 luglio 1770 così descriveva il suo rifugio: ” E’ situato alla metà del monte Fesuleo a due miglia lontano dalla città e che nel XV secolo servì d’albergo al Ficino, al Poliziano, al Landino, a Pico della Mirandola……e molti altri valent’uomini di quel secolo d’oro ond’è che nelle loro lettere ed opere se ne trova fatta onorevole menzione”.
In questo Fesuleo ricco di storia e di atmosfere rarefatte trovò sede nel 1986 l’Accademia Musicale Lizard fondata e diretta da Giovanni Unterberger. L’edificio, ceduto in affitto (senza l’oratorio) dal Capitolo della Cattedrale di Fiesole, che ne era e ne è tuttora il proprietario, si trovava in uno spaventoso stato di abbandono e furono necessari diversi interventi di restauro condotti dal fondatore e direttore della Lizard con rigore filologico, reperendo gli infissi (porte e finestre) e le ferramenta mancanti (cerniere, serrature, chiavistelli, maniglie) sul mercato antiquario, arredando gli ambienti con mobili antichi, ripristinando il celebre giardino pensile panoramico.
Il 30 ottobre dello scorso anno l’Accademia Musicale Lizard abbandonava definitivamente Villa Bandini a seguito dello sfratto notificato dalla Proprietà e reso esecutivo.
Già a giugno, tuttavia, appena diffusasi la voce di una più che probabile immissione sul mercato immobiliare della villa appartenuta al nostro erudito, si costituiva ufficialmente il Comitato Villa Bandini , al quale aderivano ben presto studiosi, uomini di cultura, istituzioni, semplici cittadini, fiesolani, fiorentini, e non solo.
Tale Comitato intendeva e intende promuovere e tutelare, ai sensi degli artt. 29 e 30 del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, il valore storico, architettonico e artistico della Villa, con l’oratorio e il giardino annessi, promuovendo per questo giornate di studio, convegni, dibattiti pubblici, sollecitando incontri e risposte da parte della Proprietà e delle altre Istituzioni interessate.
La Villa oggi è chiusa e allunga malinconicamente lo sguardo su Firenze.
La Proprietà e le Istituzioni interessate (il Comune di Fiesole e la Città metropolitana di Firenze) non ci hanno voluto incontrare o dare risposte, neppure un cenno! Ufficialmente non si sa nulla, ma il complesso è sul mercato immobiliare come apprendevamo da una mail a noi personalmente indirizzata dallo Studio Tecnico incaricato dalla Diocesi di Fiesole.
Resta attuale dunque l’interrogativo “Quale il destino del Fesuleo di Angelo Maria Bandini”? sul quale discetteranno il prof. arch. Marco Dezzi Bardeschi (Direttore di ANANKE) e la dott.ssa Lucia Ezia Veronesi (Segretariato Regionale del MIBACT) giovedi 28 giugno, alle ore 18, nell’Aula Magna dell’Accademia di Musica Lizard in Fiesole, via Gramsci 18/A.