sulla gestione disastrosa dei rifiuti nel sud Toscana
di Roberto Barocci, 23 maggio
Dopo la pubblicazione della Relazione della Commissione Parlamentare [i] d’inchiesta sui reati connessi al ciclo dei rifiuti, che riporta quanto hanno verificato i tre Commissari nominati su sollecito dell’ANAC [ii], non ci sono più dubbi sulle responsabilità politiche dei Sindaci che dal 2012 hanno affidato la gestione dei rifiuti a SEI Toscana: d’ora in avanti nessun Sindaco potrà dire che non sapeva. O cambiano in fretta l’appalto, oppure sono complici consapevoli di reati a danno dei cittadini. Infatti, è stato ampiamente documentato che, per la sua esagerata dimensione (nell’ATO ci sono 106 comuni, compresi nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto, nonché sei comuni della provincia di Livorno), per le diverse esigenze nei territori e per i contenuti dell’appalto stesso, l’attuale ATO Toscana Sud è inefficace, inefficiente, in violazione di tutte le norme [iii] nazionali e regionali, incapace sia di concepire strumenti di controllo sul gestore del servizio, che di esercitarlo.
Quanto è stato riferito dai Commissari è impressionante per la violazione di norme e non c’è il bisogno di aspettare le conclusioni del procedimento penale, avvivato contro i vertici dell’ATO e di SEI Toscana, per decidere di cambiare il contratto [iv].
Di seguito solo alcuni dei tanti passaggi incredibili e le relative pagine del Rapporto.
1- Sulla inefficacia: più volte si ripete che il soggetto privato di SEI Toscana, scelto allo scopo di portare i finanziamenti necessari a costruire impianti previsti, non ha in realtà mezzi finanziari per realizzare quanto scritto nel contratto. Pag.61/62, Sei Toscana “come previsto nel contratto di servizio, aveva assunto l’obbligo di realizzare degli importantissimi investimenti (per circa 90 milioni di euro –pag.55). In tale contesto appare evidente che questo socio importante, oggi, in realtà è privo dei suoi soci di riferimento e manca di risorse proprie”; pag.64,“è del tutto insufficiente ad effettuare gli investimenti programmati”.
Ancora sull’incapacità di conseguire gli obiettivi, pag.20, “Grosseto, con il 30,2 per cento, risulta la provincia toscana con la più bassa percentuale di raccolta differenziata”, anziché il 65%, come dalle prescrizioni di Piano.
2- Sulla inefficienza e sulla impossibilità di compiere verifiche di legge: pag.57, “l’ATO Sud Toscana di fatto, non svolge alcun controllo sulla regolare esecuzione del contratto di appalto concluso con la SEI Toscana srl”; Si sottolinea, pag.60, “la mancata definizione, da parte dell’ATO di modalità e criteri di verifica del rispetto del contratto di Servizio, anche ai fini della determinazione del corrispettivo definitivo”. Questa incredibile realtà è confermata persino dagli attuali rappresentanti dei Sindaci: Ghinelli, Presidente del Consiglio Direttivo dell’ATO, pagina 66: “l’ATO Toscana Sud non è in grado di calcolare la tariffa applicata dalla società di gestione”; Biondi, Presidente dell’Assemblea dell’ATO, pagina 67: “Per quanto concerne il controllo inteso come poter verificare l’effettivo servizio svolto in ogni singolo comune giornalmente dalla SEI, credo che questo non sia nelle possibilità dell’ATO…”. Pag.63: “In sostanza, il gestore non fornisce informazioni dettagliate sulle modalità con cui rende il servizio, ma si limita a mere affermazioni generiche, che rimangono prive di riscontro, a motivo delle carenze dell’ATO Sud”.
3- Sulla antieconomicità, a danno dei contribuenti: pag.55.”Il secondo punto fondamentale del bando di gara è costituito dall’impegno del soggetto aggiudicatario di corrispondere ai precedenti gestori i crediti TIA, per un ammontare non ben definito ma, comunque, indicato in una misura non inferiore a 10,5 milioni di euro, somma destinata a lievitare almeno sino a 15 milioni di euro”; pag.69 “la durata ventennale del contratto aveva la sua ragion d’essere nell’impegno del RTI di costruire i due impianti anzidetti, nonché di acquistare i crediti TIA, esclusa la possibilità di scaricare in tariffa tali crediti, in quanto tale possibilità non era prevista nel bando di gara e nel contratto di appalto”; pagina 65: “I nodi sopra rappresentati sono però venuti al pettine sulla tariffa, la quale è aumentata in modo esponenziale, creando notevole problemi ai sindaci a causa delle proteste dei cittadini…”.
E’ ampiamente dimostrata l’inefficacia, l’inefficienza, l’antieconomicità dell’ATO toscana Sud.
Roberto Barocci, Forum Ambientalista Grosseto
[i] Relatori: Sen. Laura Puppato e On.Stefano Vignaroli, pubblicata il 28.2.2018, da pagina 53, scaricabile da: http://documenti.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/023/049/INTERO.pdf
[ii] Autorità Nazionale Anti Corruzione del Procuratore dott Cantone. A pagina 56 della Relazione
[iii] In particolare la L:R. 25/98 e ss. mm. (Norme per la gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati), che istituì gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), stabilisce al comma 2 dell’art. 1 (Finalità ed oggetto della legge), quanto segue: “La Regione definisce gli indirizzi affinché gli interventi rispondano a criteri di economia, di efficienza e di efficacia nella esecuzione e nella gestione, assicurando anche attraverso efficaci azioni di controllo le massime garanzie a protezione dell’ambiente”.
[iv] Pagina 53 della Relazione: ”Il valore dell’appalto è pari a euro 171.608.333,71 annui (che moltiplicati per il numero degli anni vale circa euro 3,5 miliardi)”.