Briglie sul Crevole e Crevolicchio

un riepilogo dei fatti

di Nicola Ulivieri, MurloCultura 2017 – Nr. 4

Circa un anno fa, alla presentazione del bilancio comunale nel dicembre 2016, la nostra amministrazione fece sapere che il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud avrebbe effettuato dei lavori sui torrenti Crevole e Crevolicchio costruendo 19 briglie (sbarramenti trasversali al corso d’acqua) in muratura ed effettuando alcune riprofilature dell’alveo, per un importo complessivo dei lavori di 1 milione e 250 mila euro. Da allora si sono succeduti incontri, richieste di stop ai lavori e pubblicazioni di documenti e articoli inerenti tali progetti.

Vorrei quindi riportare qui un excursus di quanto avvenuto fino a questo momento, per documentare gli ulteriori sviluppi seguiti a questo progetto, caratterizzati soprattutto da appelli di docenti universitari, professionisti e associazioni non politiche che ne hanno chiesto l’abbandono.
Ricordiamo intanto che, intenzionati a capire meglio le motivazioni di queste opere idrauliche, dopo aver visionato i progetti (disponibili in rete agli indirizzi nelle note [1]), l’Associazione Culturale di Murlo chiese un incontro pubblico che il Comune accolse e fissò nello scorso 23 marzo a Vescovado nella sala polifunzionale; nell’occasione furono presenti, oltre all’amministrazione Comunale, anche i vertici del Consorzio di Bonifica. I contenuti di questo incontro sono stati riportati in Murlo Cultura 1/2017 [2].
Ricordiamo che i lavori di cui si parla (pavimentazione con massi ciclopici e calcestruzzo di tratti significativi dei nostri torrenti) sono finanziati dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, Sottomisura 8.3 “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici”. Si tratta cioè di lavori che vengono realizzati con finanziamenti europei finalizzati (si legge nelle pagine dedicate al PSR nel sito della Regione Toscana [3]), a“sostenere interventi per la prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici”.
Va sottolineato che i costi non sono però coperti interamente dall’Europa. Se guardiamo il “Programma di Sviluppo rurale 2014/2020 Disposizioni finanziarie comuni” [4], al primo paragrafo introduttivo leggiamo che i costi totali sono ripartiti tra Europa e Italia nella misura del 43,12% a carico dell’UE (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale FEASR), e del 56,88% a carico dello Stato italiano, ulteriormente ripartito in 70% Stato e 30% Regione Toscana. Per le briglie dei torrenti Crevole e Crevolicchio quindi (ma vale per ogni progetto toscano relativo a questi finanziamenti), più della metà dei soldi li paghiamo noi italiani ed un buona fetta la paga la Regione Toscana senza che, a tutt’oggi, ci sia stata una valutazione del presunto danno forestale per giustificare una tale spesa per Murlo.
Le contestazioni che sono seguite alla presentazione dei progetti non sono però relative solo alla giustificazione della spesa, che passerebbe in secondo piano rispetto ad un eventuale ed auspicato beneficio per la prevenzione del rischio idrogeologico, ma hanno riguardato argomenti dettagliati quali l’aspetto normativo, tecnico e funzionale: i progetti risultano infatti molto approssimativi, mancano di studi fondamentali e non hanno come obiettivo il contenimento di acque in regime di piena, cioè le alluvioni, ma sono finalizzati al miglioramento della dinamica d’alveo dei torrenti. In sintesi, secondo le contestazioni, queste opere, non essendo studiate per le alluvioni, rischiano al contrario di peggiorare la situazione alle Miniere, provocando soltanto un elevato impatto ambientale permanente.
Ma andiamo per ordine.
Il 12 maggio, Enrico Tavarnelli, professore Ordinario di Geologia Strutturale presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente (DSFTA), dell’Università degli Studi di Siena, scrive un’appassionata lettera di “Appello per tutela patrimonio ambientale nel territorio comunale di Murlo (SI)” a tutti gli enti interessati affinché tale progetto, se dovesse essere comunque realizzato, “sia quantomeno preceduto dall’esecuzione di solide ed autorevoli indagini volte sia allo studio della reale efficacia di detti manufatti nel contenimento degli eventi alluvionali, sia alla valutazione del loro impatto ambientale, naturalistico e storico-archeologico” [5].
Al precedente appello si è poi aggiunta la richiesta di stop ai lavori da parte del WWF Siena [6] che ha portato a suo sostegno il pesante parere dell’Ordine dei Geologi della Toscana che, in risposta alle domande del WWF Siena su questi progetti, ed in particolare sull’assenza di uno studio geologico, afferma che “Qualsiasi studio di difesa idrogeologica sia a scala di bacino che locale, privo di una valutazione geologica s.l. come in precedenza posto in evidenza, oltre a non ottemperare alla vigente normativa, configura una progettualità senza “fondamenta”, di sostenibilità ambientale ignota e basata su valutazioni delle caratteristiche fisiche territoriali comprensoriali e locali non contestualizzate con elevata probabilità di rendere del tutto aleatorio il raggiungimento degli scopi prefissati e con deterministica certezza di uso malaccorto del denaro pubblico” [7].
La mancanza dello studio geologico è ancora più anomala se si considera che le briglie numero 10-11-12 dell’intervento 2 sul Crevole (quelle in corrispondenza del vecchio guado per Vignali) sono state previste esattamente alla base di un esteso movimento franoso che interessa tutto il versante destro della collina soprastante il torrente in quella zona, come si evince dalla relazione del Dr. Marrocchesi, geologo, incaricato dalla precedente Amministrazione comunale di studiare quella problematica in relazione al dissesto della sovrastante strada vicinale ad uso pubblico, oggi per questo motivo chiusa al traffico (Comune di Murlo, Determinazione n. 45 del 04/04/2014).
Sempre a maggio è stato costituito il comitato Amici del Crevole [8] con lo scopo di opporsi ai progetti del Consorzio di Bonifica e, a tal scopo, ha organizzato una raccolta firme, sia porta a porta sia attraverso la nota piattaforma Change.org dove, al momento, sono raccolte oltre 1400 firme [9], provenienti non solo da cittadini di Murlo, a dimostrazione che l’attenzione per la tutela della naturalità del nostro territorio e per certe scelte progettuali travalicano i confini comunali.
Il comitato ha inoltre organizzato, lo scorso 12 giugno, presso la Casa del Popolo di Vescovado, una conferenza di approfondimento sui progetti e sulle peculiarità dei luoghi interessati dagli interventi; tra i relatori intervenuti c’erano professori universitari e professionisti indipendenti, tutti con approfondite conoscenze sul territorio. Tutti i contributi sono stati registrati e i video sono disponibili sul canale Youtube degli Amici del Crevole agli indirizzi riportati nelle note [10]. Tra questi:

  • l’ingegnere ambientale Maurizio Bacci (amministratore e direttore tecnico della IRIS, con 30 anni di esperienza su problematiche inerenti riqualificazione fluviale, VIA, ingegneria naturalistica, turismo e mobilità sostenibili) che ha evidenziato l’inefficacia di questo tipo di interventi;
  • il geologo Enrico Tavarnelli (professore Ordinario di Geologia Strutturale presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente-DSFTA, Università degli Studi di Siena) che ha spiegato l’importanza e il significato dei basalti a cuscini presenti nei pressi del ponte di Crevole, sull’alveo del torrente interessato dai lavori;
  • il geologo Francesco Parigi (docente presso il liceo scientifico G. Galileo, Siena) che ha evidenziato la gravità dell’assenza di uno studio geologico nei progetti;
  • il ricercatore universitario Leonardo Favilli (Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Siena) che ha elencato le molte specie animali e vegetali rare e a rischio che abbiamo nei nostri torrenti;
  • il ricercatore universitario Luca Paoli (Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Siena) che ha parlato del raro lichene Lobaria pulmonaria, protetto in molte nazioni, che abbiamo proprio nei pressi del Crevole in zona interessata dai lavori;
  • il naturalista Martino Danielli (WWF Siena), che ha parlato dell’importanza di salvaguardare questo territorio, rimarcando gli errori passati causati dagli interventi del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud;
  • per il comitato Amici del Crevole, io e Simone Lorenzoni abbiamo invece spiegato in dettaglio, con documentazione fotografica e tecnica, quali sono le carenze normative e progettuali e a cosa sono legate le reali problematiche di esondazione alle Miniere (i ponti con campata inadeguata).Sulle basi di quanto espresso nella conferenza del 12 giugno, il comitato Amici del Crevole ha richiesto al Comune di Murlo di fermare i lavori in attesa di studi più approfonditi [11].

Fig.2. Un esempio delle imprecisioni riscontrate nei progetti. In questo estratto della Relazione Generale della PERIZIA N° 064, nella sezione relativa all’intervento 2, si può notare un errore grossolano: i disegni relativi alle briglie 5,6,7 riportano in sezione 3 briglie ma erroneamente in pianta 4 briglie. La pianta mostra una lunghezza complessiva di pavimentazione di circa 91 metri. Quale è quindi il progetto effettivo? Altre osservazioni riguardano le reali pendenze dichiarate e i dati utilizzati dai progetti, come ad esempio l’uso del DTM (Digital Terrain Model), reso disponibile dalla Regione Toscana che ha una risoluzione troppo bassa (cella di dimensioni 10 x 10 m) e che nella nostra zona risale addirit-tura al 1993! Per i dettagli si legga la lettera completa [15].

 

Successivamente, diverse parti del mondo accademico e alcune associazioni hanno espresso la loro contrarietà alla costruzione delle briglie inviando lettere dettagliate agli enti interessati con richieste esplicite di abbandono dei progetti o con pubblicazioni sui loro siti web:

  • 23/06/17 – Legambiente Siena critica i progetti del Consorzio di Bonifica nel Comune di Murlo indicando che il vero problema sono “i restringimenti costituiti dai due ponti nella zona delle Miniere” [12];
  • 26/06/17 – Il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente chiede di accantonare i progetti [13];
  • 14/07/17 – La Società botanica italiana invia una lettera di richiesta di abbandono alla realizzazione di briglie sui torrenti Crevole e Crevolicchio [14];
  • 05/08/17 – Il Comitato Amici del Crevole scrive una nuova lettera, stavolta indirizzata a tutti gli enti interessati, con la richiesta di sospensione all’erogazione dei finanziamenti ai progetti, motivando la richiesta con contenuti tecnici dove si evidenziano le principali incongruenze, errori e mancanze ([15] e Fig.2);
  • 19/09/17 – Il WWF Toscana richiede di annullare urgentemente o revocare gli atti di approvazione dei progetti, del decreto di assegnazione dei finanziamenti e del Contratto di assegnazione del contributo, motivando la richiesta con la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale (richiesta anche dal bando) ed evidenziando inoltre il non corretto inquadramento di questi progetti nelle finalità del Bando della Sottomisura 8.3 del PSR regionale, finalizzato come già detto alla salvaguardia delle foreste [16].

Oltre al mondo accademico e associativo, anche alcune parti politiche hanno chiesto maggiori dettagli sui progetti con mozioni o interrogazioni, in particolare Sì Toscana a Sinistra [17] e M5S [18].
Per verificare le osservazioni fatte dal comitato Amici del Crevole, il 27 giugno, il Consorzio ha incontrato alcuni suoi rappresentanti (tra cui chi scrive) ed insieme al consigliere comunale Bruno Bagnulo ci siamo recati in alcuni punti dei torrenti interessati dai progetti per discutere sul posto delle osservazioni sulle reali pendenze e sull’efficacia dei progetti. Al termine del sopralluogo, il presidente del Consorzio, Fabio Bellacchi, ha promesso un successivo incontro a metà luglio per comunicare le loro decisioni sui progetti alla luce di quanto recepito nella mattinata. Al momento in cui scrivo, purtroppo (a 7 mesi di distanza), non c’è ancora stata ancora nessuna comunicazione, così come sono quasi inesistenti le risposte alle molte lettere, richieste e osservazioni. Le uniche sono state le seguenti:

  • il sindaco di Murlo, Fabiola Parenti, rilascia un’intervista ad Annalisa Coppolaro sul quotidiano Corriere di Siena dove dichiara che, a seguito dei “pareri di autorevoli docenti”, è stato “chiesto alla Regione e al Consorzio di fare ulteriori approfondimenti e chiesto disponibilità per una ulteriore assemblea” [19]; non si conosce però, al momento, quali siano questi ulteriori approfondimenti e se ci siano state delle risposte;
  • Federica Fratoni, Assessore regionale all’Ambiente e difesa del suolo, risponde al prof. Tavarnelli premettendo “che l’intervento in oggetto ricade all’interno di uno degli obbiettivi della legislatura corrente, previsto tra le 25 proposte del programma di governo per i primi cento giorni […]”, confermando quindi che il progetto è frutto di un progetto politico regionale finalizzato alla sicurezza idraulica e non alla salvaguardia delle foreste e non specifico per Murlo [20];
  • Federica Fratoni risponde alla richiesta di stop della Società Botanica Italiana con una lettera simile alla precedente, da cui si evince che la Regione considera il progetto coerente con le normative e non intende cambiare nulla nell’attuazione per un maggior rispetto ambientale o per migliorare l’efficacia della sua finalità [21];
  • solo l’ARPAT risponde alla lettera del comitato Amici del Crevole dichiarando che loro non c’entrano con la progettazione delle opere e dei finanziamenti (anche se risultano tra i soggetti pubblici che hanno partecipato alla Conferenza dei Servizi nella quale furono approvati i progetti) [22].

In questa situazione di mancanza di considerazione per le giustificate osservazioni ricevute da chi ha approvato i progetti, nell’apparente stallo dell’inizio lavori e nell’attesa di riscontri, ulteriori studi e di un incontro tra Amministrazione e cittadini per chiarire le finalità dei progetti e ascoltare le richieste delle associazioni, abbiamo scoperto da poche settimane delle scritte a vernice lungo i torrenti Crevole e Crevolicchio che indicano misure proprio nelle zone interessate dai progetti.
Su questo fatto, il comitato Amici del Crevole ha pubblicato sul sito un articolo, “Dagli incendi alla numerologia: cosa succede nei torrenti di Murlo?” [23], con alcune foto di queste scritte precisando che sia l’Amministrazione comunale sia il Consorzio di Bonifica hanno dichiarato (in modo non ufficiale) di non saperne nulla. Un fatto alquanto strano e preoccupante, se nessuno ne sa nulla, anche perché alcune di queste “imbrattature” di vernice sono su lave a cuscini di interesse geologico e, molto peggio, su reperti storici dell’antico ponte di Crevole e di antichi mulini, di cui è resa nota l’origine grazie a dettagliati articoli di Luciano Scali nel numero passato di Murlo Cultura [24, 25].

Quello che mi sembra chiaro, soprattutto dopo il sopralluogo di giugno con il Consorzio, è che questi manufatti storici sono stati scambiati, per mancanza di conoscenza del territorio, per antiche briglie da restaurare, quando così non è.
Al momento in cui scrivo, non si conosce quindi né perché, né chi abbia fatto quelle scritte deturpanti, né cosa presagiscono, visto che dalle numerose osservazioni sui progetti e richieste di stop ai lavori e anche dalle dichiarazioni del sindaco sugli studi ulteriori, ci si aspetterebbe perlomeno un aggiornamento informativo sulla situazione attuale e una forte attenzione sull’argomento per rispondere alle preoccupazioni di numerosi professionisti, accademici, associazioni e persone che amano questo territorio che – voglio precisare – non hanno fatto una sterile polemica preconcetta, ma hanno evidenziato enormi problemi dei progetti che spaziano dalla loro inefficacia, alla loro approssimazione, fino alle normative non rispettate e all’entità e collocazione dei finanziamenti, per non parlare infine dell’enorme impatto ambientale (non valutato poichè non è stata effettuata la procedura di V.I.A.-Valutazione di Impatto Ambientale, che la legge prescrive per tutte quelle opere di canalizzazione e di regolazione dei corsi d’acqua (D. Lgs. 152/2006, art. 20).

Note 

[1] Perizia 064 (PSR 2014-2020, sottomisura 8.3): Realizzazione briglie sul Crevolicchio e Perizia 062 (PSR 2014-2020, sottomisura 8.3): Realizzazione briglie sul Crevole (documenti disponibili sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[2] “Un incontro pubblico per le “briglie” sul Crevole e sul Crevolicchio”, MurloCultura 1/2017.

[3] PSR-FEASR 2014-2020, bando relativo alla sottomisura 8.3.

[4] “Programma di Sviluppo rurale 2014/2020 Disposizioni finanziarie comuni”, Regione Toscana, Delibera di Giunta regionale n. 573 del 21/06/2016, Allegato A, su http://www.regione.toscana.it/psr-2014-2020/testo-e-misure-psr.

[5] Lettera-appello del prof. Enrico Tavarnelli, Università di Siena, (12/5/2017) (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[6] Lettera del WWF Siena (23/05/2017): Richiesta di sospensione dei progetti su Crevole e Crevolicchio (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[7] Parere dell’Ordine dei Geologi della Toscana (11/05/2017) (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[8] Comitato Amici del Crevole, https://amicidelcrevole.wordpress.com.

[9] Raccolta firme “NO alla cementificazione dei torrenti di Murlo”, su https://www.change.org/p/no-alla-cementificazione-dei-torrenti-di-murlo.

[10] Registrazioni video degli interventi alla conferenza del 12 giugno 2017 su canale You Tube (vedi sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[11] Comitato Amici del Crevole (16/06/2017): Richiesta al Comune di Murlo di sospensione temporanea dei lavori su Crevole e Crevolicchio (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[12] Legambiente Siena (23/06/2017): Legambiente critica sugli interventi del Consorzio di Bonifica nel Comune di Murlo.

[13] Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (26/06/2017): Richiesta di accantonare i progetti (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[14] Società botanica italiana (14/07/2017): Lettera di richiesta abbandono della realizzazione di briglie sui torrenti Crevole e Crevolicchio (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[15] Comitato Amici del Crevole (05/08/2017): Lettera di richiesta sospensione erogazione finanziamenti ai progetti del Consorzio di bonifica Toscana Sud sui torrenti Crevole e Crevolicchio (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[16] WWF Toscana (19/09/2017): Richiesta urgente di annullamento in autotutela o revoca degli atti di approvazione dei progetti, del decreto di assegnazione dei finanziamenti e del Contratto di assegnazione del contributo (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[17] GoNews “Briglie sul Crevole e sul Crevolicchio. Interrogazione in Regione di Sì Toscana a Sinistra”.

[18] GoNews “Il M5S: “Opere idrauliche costose e senza studi puntuali? No ai rischi”.

[19] A. Coppolaro, Corriere di Siena, “Briglie, ulteriori analisi” 28/07/2017 (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Rassegna stampa”).

[20] Risposta dell’Assessore regionale Federica Fratoni al prof. Tavarnelli (20/06/2017) (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[21] Risposta dell’Assessore regionale Federica Fratoni alla Società Botanica Italiana (03/08/2017) (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[22] Risposta dell’ARPAT alla lettera del comitato Amici del Crevole (16/08/2017) (disponibile sul sito del Comitato Amici del Crevole nella sezione “Link e doc”).

[23] Amici del Crevole, Dagli incendi alla numerologia: cosa succede nei torrenti di Murlo?.

[24] Luciano Scali, I resti criptici del Mulino di Mezzo, MurloCultura 2-3/2017.

[25] Luciano Scali, I resti criptici su Crevole e Crevolicchio al villaggio della Miniera, MurloCultura 2-3/2017.