di Fabio Zita, da La città invisibile, 31 luglio.
Senza entrare in considerazioni di carattere antropologico, noi umani non siamo tutti uguali e questa è cosa risaputa; così non si può certo dire che sono tutti uguali gli appartenenti ad una comunità (come potrebbe essere – ad esempio – per coloro che vivono in Toscana). Questo assunto però non vale – ovviamente – in tema di doveri, diritti e tutele, dove tutti noi dovremmo essere considerati allo stesso modo.
E qui il condizionale è d’obbligo perché, invece, in alcuni casi, c’è la tendenza a fare dei distinguo.
Prendiamo, ad esempio, i residenti nel territorio tra Firenze e Prato interessati dalla realizzazione del nuovo aeroporto di Peretola, e i cittadini di Rosignano Solvay coinvolti nella realizzazione del terminale di rigassificazione GNL della Società EDISON.
A leggere le “carte” relative alle procedure amministrative che sottendono la realizzazione dei due progetti, non può sfuggire come le due comunità siano state considerate in modo diverso, e ciò non perché trattasi di progetti completamente diversi tra loro, cosa comunque ovvia (aeroporto, stoccaggio gas), bensì perché la politica è intervenuta con una diversa attenzione tra le due problematiche, introducendo così un principio di disuguaglianza tra cittadini.
Per spiegare l’accaduto dobbiamo partire dalla fine, e cioè dai pareri positivi alla realizzazione delle due opere espressi dal Ministero dell’ambiente (per l’aeroporto – in verità – siamo tutti in trepida attesa della firma del decreto VIA da parte del Ministro, firma annunciata da oramai otto mesi ed ancora non pervenuta). La Regione toscana ha invece partecipato ai due procedimenti di VIA, esprimendo sia per l’aeroporto, sia per il rigassificatore un parere tecnico negativo.
Fin qui niente di strano. E’ già successo altre volte che non si sia trovato un accordo tra il Ministero e la Regione.
Dove è allora la particolarità? La particolarità è presto spiegata:
- per l’aeroporto di Firenze la Giunta regionale ha deciso di andare, come si dice, a diritto, deliberando un parere positivo senza tener conto del pronunciamento negativo del Nucleo di VIA, dove in modo chiaro ed inequivocabile sono state descritte l’illegittimità del procedimento, le gravi carenze progettuali, gli impatti ambientali non considerati e i marcati errori del proponente nella predisposizione dei quadri emissivi;
- sul rigassificatore della EDISON, a seguito del pronunciamento negativo del Nucleo di VIA, la Giunta regionale ha invece – coerentemente – deliberato un parere negativo. In verità, leggendo i giornali, apprendiamo che il Presidente Rossi ha fatto di più: ha dichiarato il 21 luglio scorso “La Regione mantiene il suo no”. In un lungo articolo ricco di citazioni, il Presidente parla di “… giudizio pesantemente negativo …sia di merito che di metodo…”, “… non si possono creare condizioni di aggravio ulteriore del rischio sul territorio, con una sorta di effetto domino …”, “… Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità innanzi ai cittadini di Rosignano e Vada”, fino a dichiarare “… negheremo l’intesa …”.
Plauso A Rossi per la fermezza e determinazione con cui tratta l’argomento, ciò detto però il sottoscritto, ma anche molti altri toscani, sono curiosi di sapere dal Presidente cosa l’ha spinto a ritenere gli abitanti di Rosignano e Vada più meritevoli delle sue attenzioni (e quelle dell’intera giunta), rispetto alle migliaia di persone che vivono e lavorano tra Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Poggio a Caiano, Prato e Carmignano, per le quali non una parola è stata spesa.
Voglio ricordare – a riguardo – che l’unica discutibile proposta fatta dal Presidente per l’aeroporto di Firenze è stata l’autoproclamazione a capo di un Osservatorio ambientale, a garanzia della buona realizzazione delle opere (quando e se sarà). Non sfuggirà a molti che gli Osservatori ambientali, in Italia, sono serviti, e servono tuttora, solo ad arricchire i curricula di quanti vi fanno parte; per il resto sono scatole vuote, o meglio organismi del tutto inutili.
Da questi paralleli, non vorrei dover desumere che le decisioni politiche, qualche volta, si differenziano così marcatamente tra loro, semplicemente perché l’interesse non è garantire stessi diritti e tutele per tutti , ma consentire a qualcuno (ad esempio certa finanza e certe lobby) la realizzazione di quanto desiderato, senza se e senza ma e, diciamola tutta e fino in fondo, senza preoccuparsi più di tanto di chi quelle decisioni le dovrà subire.
Per chi abita nella piana di Firenze, Prato e Pistoia, anziché in riva al mare, sarebbe grave se il futuro fosse semplicemente legato alla sorte.
Spero di essere smentito.
Fabio Zita