arrestato il direttore dell’Ato Toscana Sud
La Nazione del 9/11/2016
Operazione “Clean City” della guardia di finanza sulla gestione dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
Firenze, 9 novembre 2016 – La procura di Firenze, nell’ambito dell’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione, denominata ‘Clean city’,ha posto agli arresti domiciliari Andrea Corti, direttore dell’Ato Toscana Sud, l’autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti per i comuni delle province di Arezzo, Siena e Grosseto.Insieme al direttore generale, ai domiciliari, altri tre professionisti toscani sono stati invece raggiunti dalla misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Firenze, iniziano nel 2014, per verificare la correttezza delle procedure per l’aggiudicazione di una gara d’appalto relativa all’assegnazione del servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto a favore di un raggruppamento temporaneo di impresa (Rti), per l’importo di oltre 170 milioni di euro all’anno, con durata ventennale (per un costo totale di quasi 3,5 miliardi di euro).
Secondo le indagini della Fiamme gialle è emerso un sistema di «commistione» tra controllori e controllati per cui gli indagati avevano concordato preliminarmente, nonostante i ruoli distinti ed incompatibili fra loro, i dettagli della procedura di aggiudicazione nonchè la redazione materiale dei documenti. Così, in una conferenza stampa, gli inquirenti hanno spiegato che di fatto il bando di gara era strutturato «su misura» per favorire il raggruppamento con a capo Siena Ambiente e per scoraggiare eventuali altri concorrenti inserendo nel bando stesso clausole particolarmente vessatorie.
L’appalto nel 2013 fu effettivamente aggiudicato a Siena Ambiente con un consorzio di 6 imprese. Sempre per le indagini, il direttore generale dell’ Ato Toscana sud avrebbe ottenuto guadagni illeciti per oltre 380mila euro, tramite compensi che figuravano come consulenze, prestazioni d’opera professionale o altri costi tipo rimborsi spese. L’indagine, come hanno evidenziato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e il procuratore aggiunto Rodrigo Merlo, è scaturita da una segnalazione anonima molto dettagliata, «con particolari che non si potevano trascurare».
Decisiva per l’inchiesta ‘l’agenda delle cene’ trovata al direttore generale dell’Ato Toscana sud. “Nell’agenda personale del direttore dell’Ato Toscana sud – spiega il procuratore aggiunto Rodrigo Merlo – la guardia di finanza ha individuato appuntamenti di cene, incontri, meeting prima, durante e dopo la gara”. Sono almeno 40 incontri coi consulenti per dare indicazioni. Vi sono scritti ordini del giorno inequivocabili “per assecondare l’assegnazione dell’appalto a Siena Ambiente e alle società collegate nella gara”. “Inoltre la corrispondenza telematica è sconcertante e impressionante”. Aggiunge il pm. Gli investigatori hanno lavorato armadi pieni di documenti, con documenti pubblici e personali. Controllate le singole fatture e il percorso dei compensi andati a società e consulenti coinvolti nel maxi-appalto del ciclo dei rifiuti nella Toscana sud.
“Un intreccio di intese veramente sconcertante”. Così Giuseppe Creazzo, ha commentato durante una conferenza stampa l’operazione ‘clean city’. “Controllati e controllori agivano tutti insieme – ha spiegato Creazzo – per arrivare al risultato”. Gli indagati avrebbero favorito l’impresa che è stata, di fatto, la vincitrice della gara, “traendone vantaggi personali”, ha aggiunto Creazzo.