sui giornali compare solo la pubblicità della nuova pista.
L’ultimo articolo nella nostra rassegna stampa è del 19 maggio e riguarda l’osservazione presentata dal Comune di Sesto, fortemente critica nei confronti del progetto di Toscana Aeroporti. Dopo di che il comunicato unitario delle associazioni ambientaliste che chiede lo svolgimento del previsto (e obbligatorio) Dibattito pubblico subito dopo la scadenza elettorale, è stato ignorato da tutta la stampa toscana (nonché dai candidati alle elezioni regionali).
La censura continua. Una lettera di Paolo Baldeschi al direttore del Corriere Fiorentino, che risale al 12 maggio, ha ricevuto la risposta di Enac il 16, che già conosciamo su questo sito: ma non è stata pubblicata la successiva replica dello stesso Baldeschi, che quindi riportiamo di seguito, sperando di contribuire a rompere il muro del silenzio.
Caro Direttore,
ringrazio la Dottoressa Rosati che a nome di Enac ha risposto alla mia lettera. Tuttavia la ‘risposta’ non risponde alle domande che avevo rivolto a Enac e Adf. E cioè: accertato che il progetto attualmente sottoposto a Valutazione di impatto ambientale (VIA) non può essere preliminare/definitivo, come dichiarato nel documento “Studio di impatto ambientale – aspetti generali” a p. 67 , non è un cavillo chiedersi: quale dei due? E se, come risulta evidente da un esame dei documenti consultabili presso il Ministero dell’Ambiente, si tratta di un Master Plan, un progetto di massima, perché non viene applicata la Valutazione ambientale strategica (VAS) con il corredo di informazione e confronto pubblico che ne deriva, preliminare alla VIA e obbligatoria secondo l’art 6 della legge 152/2006 e l’art. 6 c. 1 del decreto legislativo 4/2008? Aggiungo la seguente domanda: la pista di 2400 metri è prevista nel progetto presentato da Adf o è una ‘correzione’ di Enac? Infine una domanda che non riguarda Enac, ma la Regione Toscana e l’Autorità alla partecipazione: perché non assumono l’impegno di attivare il Dibattito pubblico immediatamente dopo le elezioni del nuovo Consiglio regionale, ottemperando a quanto prevedono sia il Piano di indirizzo territoriale, sia la legge regionale sulla partecipazione e come più volte richiesto da Comuni, Garante regionale della comunicazione e associazioni dei cittadini dei territori su cui insisterà il nuovo aeroporto. In realtà, il Dibattito doveva essere già stato attivato ed è grave che non sia stato indetto. Ma ancora più grave è persistere in questo comportamento omissivo. Proprio a fronte di questa latitanza dell’Autorità, la migliore risposta da parte di Enac e Adf sarebbe mostrare di fare sul serio quando parlano di partecipazione e di trasparenza: chiedendo in prima persona, ai sensi della legge regionale, un dibattito pubblico entro tempi certi e brevi: dimostrando con ciò, al di là delle pagine a pagamento e di dati occupazionali privi di verifica, la propria ‘attenzione strategica’ agli interessi delle popolazioni locali.
Paolo Baldeschi