Comunicato del Comitato per Campiglia
L’opera di demolizione del Piano Paesaggistico da parte della sesta commissione consiliare della Regione Toscana continua alacremente e con un raro impegno lavorativo del PD, in pieno accordo con le forze più conservatrici della Toscana con le quali ha scelto di allearsi allontanandosi da una possibile maggioranza all’interno della commissione più aperta a processi di riforme di fatto e non solo di parole.
Urbanisti, archeologi, paesaggisti, geologi, naturalisti, esperti del settore turistico avanzato ecc. noti a livello nazionale e non solo, avevano visto nel Piano Paesaggistico toscano un esempio innovativo in materia di tutela e promozione del paesaggio inteso come insieme di elementi identitari di un territorio.
Un gruppetto di politici, salvo rarissimi casi del tutto ignoranti della materia trattata, ha silurato definitivamente il lavoro di anni che cercava di mettere in sicurezza il territorio dalla politica di demolizione e di saccheggio del precedente Assessorato all’Urbanistica.
Stando a quanto riporta la stampa, il Presidente della Commissione Venturi, che secondo la sua biografia si ispira a Berlinguer, alle socialdemocrazie europee e al pensiero Kennediano (sic!), ha presentato emendamenti che praticamente ridanno il potere decisionale ai Comuni che in questi anni molto spesso si sono dimostrati pronti a permettere ogni porcheria urbanistica venisse richiesta dai soliti sostenitori di politiche speculative a corto o cortissimo raggio. Sempre stando alla stampa, non si stacca dal coro il vicecapogruppo PD che non ammette che la Val di Chiana non si faccia carico di un pò di discariche. E, sempre stando alla stampa, il piombinese Tortolini del PD ha presentato emendamenti al Piano che permetterebbero ulteriori attacchi alle coste e dune sul litorale maremmano con la realizzazione di villaggi turistici e nuove strade all’isola d’Elba, alla faccia della tutela del “brand toscano” voluto dai sindaci del territorio.
Ci sembra evidente in questa operazione dell’ultimo minuto, la volontà di vendicarsi della riduzione delle autonomie di Comuni spesso pochissimo virtuosi e pronti a interpretazioni funambolesche delle norme per accontentare qualche speculatore che arriva sventolando il sogno di nuovi posti di lavoro. Accanto a questa resa dei conti si svela finalmente anche il peso politico che in Toscana hanno i proprietari di cave delle Apuane, gli immobiliaristi del turismo di livello solo speculativo, ivignaioli che vorrebbero trasformare la Toscana in una piccola California.
E’ interessante vedere come il PD in quest’ultimo exploit tenti di stringere in un angolo ilGovernatore Rossi costringendolo a scegliere tra l’obbedienza al PD con relativa candidatura alle prossime elezioni, e il desiderio (speriamo) di difendere la scelta culturale e politica di aver dato l’incarico di Assessore all’Urbanistica alla professoressa Anna Marson dopo anni di nebbia politica e culturale nel settore gestione e governo del territorio.
Gli emendamenti sono passati senza «l’accordo dell’assessore all’urbanistica Anna Marson», ammette Venturi.
A questo punto se Rossi continuerà a cercare assurdi compromessi accogliendo in tutto o in parte gli emendamenti, sarà bene che per decenza dimissioni l’Assessore e si prenda la responsabilità, solo lui, di portare in consiglio una legge che da neonato sano rischia ormai di trasformarsi in un aborto da mammana.
Purtroppo lo scandalo politico rappresentato dal caso Piano Paesaggistico, permette anche di passare sotto silenzio il fatto che è pronta per la commissione di competenza una legge di modifica della legge 78/98 sulle cave che, se approvata così come è, batterà l’ultimo chiodo sul feretro del paesaggio toscano.
Infatti se questa proposta è piena di buone intenzioni, di fatto non si preoccupa minimamente di garantire strumenti che privilegino l’uso di materiale riciclato al posto di inerti scavati dalle montagne, che ne riducano la demolizione e che riequilibrino i danni portati dalle cave su altre settori del lavoro, che permettano di rinaturalizzare le migliaia di cave abbandonate in Toscana, che in sintesi portino la politica toscana sul tema nelle lineee molto più virtuose della politica di tanti paesi europei.
Campiglia Marittima 10 Marzo 2015 | Comitato per Campiglia | (Arch. Alberto Primi)