Le mani sulla città

L’Amministrazione non ascolta i cittadini

area_quartiereIl Consiglio Comunale di Firenze sta esaminando il Regolamento Urbanistico (R.U.) strumento operativo del Piano Strutturale, le cui contraddizioni si ritrovano irrisolte, nonostante a suo tempo l’Amministrazione avesse indicato nel successivo R.U. l’occasione per scioglierle e chiarirle.

L’approvazione del R.U. è un passaggio decisivo per il futuro di Firenze, ma anche per giudicare i suoi amministratori. A questo proposito va smascherata la messa in scena del cosiddetto approccio partecipativo di cui l’Amministrazione molto si vanta, mentre in realtà non ascolta affatto i cittadini. Alle numerose Osservazioni presentate l’estate scorsa dai fiorentini si è risposto sorvolando sugli argomenti scomodi o affermando che esse prefigurano un programma diverso, perciò semplicemente da respingere. Quindi le problematiche relative alla pericolosità e contraddittorietà dei programmi, alla priorità dell’interesse pubblico, non hanno avuto rilievo di fronte alla volontà politica dell’Amministrazione assai più sensibile alle istanze del “mercato” (leggi Rendita).

Così sono state del tutto ignorate numerose critiche scientificamente fondate che hanno indicato rischi per l’ambiente, per la salute e la qualità della vita dei cittadini, per la tutela effettiva del patrimonio storico artistico e naturalistico di Firenze.

Basta ricordare il caso della nuova pista dell’aeroporto di Peretola  di 2400 m. ruotata di 90° rispetto alla attuale, a formare una croce tombale sul Parco della Piana, cui rimane come cuore pulsante l’inceneritore di case Passerini. La popolare passione per il calcio viene cavalcata con la previsione di un nuovo stadio a Novoli in ragione di una gigantesca dote di volumi da reddito, si dice, per sostenere la squadra. Le convergenze impossibili di tre mezze linee tranviarie nel nodo Fortezza Stazione di S.M.N. e il tunnel sotto il centro storico per proseguire la linea 2 (voluto dal Sindaco-Presidente del Consiglio) malgrado le condizioni geologiche e l’assurdità di un tram sotto terra. La copia in minore del doppio tunnel dell’Alta Velocità (7 km) con cui condivide la logica di rapina di denaro pubblico delle Grandi Opere. (L’elenco completo delle criticità è sul retro)

Emerge inoltre un’ulteriore grave scorrettezza di metodo e di sostanza: la redazione del R.U. è, infatti, avvenuta senza che l’Amministrazione abbia inteso confrontarsi con la nuova legge regionale sul Governo del Territorio né con le indicazioni del P.I.T. in corso di approvazione. Al contrario, si stringono i tempi proprio per evitare di confrontarsi con queste norme sovraordinate al R.U.

Per queste ragioni i comitati fiorentini che, nei rispettivi ambiti tematici, da tempo hanno iniziato un’articolata attività di denuncia hanno deciso di unire le loro voci in un’azione comune di contrasto alla gravità delle iniziative urbanistiche previste, lesive della salute dei cittadini e delle risorse patrimoniali (suolo e sottosuolo, aree agricole, aria, corsi d’acqua, corona collinare) della città di Firenze, contro la sostanza del R.U.e le sue omissioni, contro la conduzione “politica”     delle scelte urbanistiche. I comitati uniti danno pertanto inizio a una mobilitazione e a una campagna di protesta e di proposte alternative, indicando all’intera città e a tutti gli estimatori di Firenze l’estremo pericolo contenuto nell’approvazione dell’attuale dispositivo del R.U.

Il primo passo di questa campagna unitaria è il disvelamento della linea con la quale l’Amministrazione mette palesemente le mani sulla città.

I comitati di Firenze denunciano che:

il peccato originale della attuale pianificazione urbanistica sta nella sottrazione alla normativa del nuovo Piano Strutturale di circa 20 aree e complessi edilizi: le più importanti per i volumi (mc) impegnati e i volumi di affari sostenuti e sovente promossi dalle due ultime Amministrazioni Comunali.
Con il pretesto di piani attuativi in atto (taluni scaduti, altri presentati all’ultimo momento, altri sottoposti a procedimenti giudiziari) si sono lasciati  ricadere nei precedenti discutibili accordi:  il caso più clamoroso è quello dell’area ex Fondiaria oggi Unipol con oltre un milione di mc forse riducibili, ma in un’area che sarebbe dovuta appartenere al Parco della Piana. Seguono l’area ex FIAT di Novoli, dove è stata riapprovata nuova edificazione (scaduta) per 76.000 mq in cambio di poche briciole per il Quartiere, la Manifattura Tabacchi con uno progetto di alterazione (definita ufficialmente “valorizzazione”) tanto turpe quanto banale, la ex filiale Fiat di viale Belfiore demolita e scavata oltre i limiti di prudenza, ancora in cerca d’autore.

Questa strategia ha permesso all’Amministrazione di sbandierare lo slogan (bugiardo ma renziano) del “piano a volumi zero,”, mentre veniva data via libera alle grandi edificazioni. A queste si aggiungono tre categorie di volumi occulti che vanno ad aggiungersi e  riversarsi sul nostro denso, delicato territorio:

  • attraverso la perquazione, che permette lo spostamento di volumi malposti, in aree individuate dal piano, si hanno incentivi con incrementi di superficie pari al 30% se si mantiene la destinazione d’uso, del 20% se la si cambia. L’incremento volumetrico così sarà di 1/3 o di 1/5 dei trasferimenti. Si dovrebbe abbassare del10% tale incentivo.
  • i volumi interrati dei parcheggi in Centro Storico. Si tratta di centinaia di migliaia di mc. che se non deturpano direttamente il paesaggio, ne minano le fondamenta e la falda acquifera,  minacciano/abbattono gli alberi, attraggono polveri sottili e ingombro insopportabile di mezzi privati.
  • i volumi edificabili nelle zone sportive a ciascuna delle quali si riconosco 200 mq. per attrezzature e, se in ampliamento, fino a 500.  Il numero impressionante di questo tipo aree e di parcheggi a Firenze est e sud crea fondati sospetti, ma sicuramente prepara la distruzione degli ultimi brani di paesaggio agrario, occlude lo spazio  libero della Mensola il cui “Parco” è ridotto a un filo poco più largo del letto del torrente. Satura, insieme all’improvvido camping di Rovezzano, le sponde dell’Arno, uno sprawl disastroso, mentre l’area ex ospedaliera di S. Salvi che potrebbe accogliere molte attrezzature pubbliche di questo tipo, viene offerta alla speculazione privata. (detta “valorizzazione”). Analogamente, dal lato opposto della città, in via di Bellagio si prevede la trasformazione di una grande Officina in villette senza prevedere un auditorium da 100 posti che viene approvato a una comunità religiosa dirimpettaia, nelle pertinenze di una villa ai piedi della collina che accoglie La Petraia e la Villa Reale di Castello.

I comitati riuniti, mentre affermano la obbligatorietà di trasferimenti da volume a volume, senza deroghe arbitrarie e di vertice, sostengono la necessità di un programma specifico per la salvaguardia del suolo su tutto il territorio comunale,  degli spazi liberi e degli edifici pubblici strategici. Chiedono alla Amministrazione Comunale una moratoria di un anno per valutare insieme una diversa strategia urbanistica che riutilizzi l’ingente massa di conoscenze raccolte dal R.U.a fini finalmente sostenibili.

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO NEXT-EMERSON

No alla svendita della città

Per un riuso sociale delle aree dismesse

NO TAV

No allo sventramento di Firenze

Sì ai treni per tutti

COMITATO EX FIAT BELFIORE-MARCELLO

No alla saturazione edilizia degli spazi ancora vuoti

Sì a verde pubblico VERO nel rione San Jacopino

SAN SALVI CHI PUO’

No edilizia privata e di lusso

Sì al recupero pubblico di San Salvi

ASSOCIAZIONE AMICI DEL NIDIACI IN OLTRARNO ONLUS

Non si svincolano cento anni di storia per un piatto di lenticchie!

Sì a un’amministrazione che salvaguardi i beni comuni

MOSSENOSMOG

No alla delibera regionale che esclude le misurazioni sulla qualità dell’aria della centralina di via Ponte alle Mosse

Si al monitoraggio continuo mediante tutte le centraline e a politiche ecosostenibili di controllo del traffico

MA NOI QUANDO SI DORME

No alle bar…barie della MOVIDA

Sì al divertimento nel rispetto civile

COORDINAMENTO 20 GENNAIO

No a questi progetti tranviari inutili, dannosi e costosi, che non tengono conto dell’asse ferroviario esistente

Sì a tranvie che colleghino ad anello l’hinterland fiorentino, si ad una mobilità cittadina e metropolitana sostenibile e utile ai cittadini

ASSOCIAZIONE PIAZZA  DELLA VITTORIA

No all’attacco distruttivo di Fortezza, Statuto/Careggi, Romito.

LE MANI SULLA CITTA’

VENTI INTERVENTI FUORI PIANO: UN BEL COLPO DI MANO

PIANO A VOLUMI ZERO: PECCATO CHE NON SIA VERO!

FIRENZE IN VENDITA:  MENO CITTADINI, PIU’ RENDITA

FIRENZE IN VENDITA:  PIU’ VOLUMI, PIU’ RENDITA

TUTTO IN DEROGA: ILLEGALITA’ IN PROROGA

PEREQUAZIONE: PIU’ MQ  IN COSTRUZIONE

PEQUAZIONE:  IN PREMIO 30/100 IN PIU’ IN COSTRUZIONE

VOLUMI VOLANTI = ATTERRAGGI DEVASTANTI

CAMERE CON VISTA E PARCO CON PISTA

NOVOLI: CAMERE CON PISTA

LA TRAMVIA TUTTI GLI ALBERI SI PORTA VIA

FORTEZZA DA BASSO, SCAVO CON SCASSO

PARCHEGGI INTERRATI: UN PIACERE AI PRIVATI

PARCHEGGI INTERRATI = ALBERI TAGLIATI

PIAZZA SCAVATA, PIAZZA DEVASTATA

PER L’INTERESSE PRIVATO,  CENTRO STORICO DEVASTATO

PERCORSI PARTECIPATI, MARATONE D’ASCOLTO:  CITTADINI GABBATI, TERRITORIO STRAVOLTO

BANCA INTESA, LA PIAZZA SE L’E’ PRESA

PIAZZA BRUNELLESCHI: UN CANTIERE DEVASTANTE PER UN POCO DI CONTANTE

PARCHEGGIO INTERRATO = PIU’ SMOG ASSICURATO

COMPLESSO BUFALINI : LARGO AI  TURISTI,  VIA I CITTADINI

COMPLESSO BUFALINI: IL PARCHEGGIO E’ PER GLI APPARTAMENTINI

PIAZZA BRUNELLESCHI: RIQUALIFICARE NON SVENTRARE

PIAZZA BRUNELLESCHI ROTTAMATA, ALTRO CHE RIQUALIFICATA

DA BRUNELLESCHI A BRESCHI, IN PIAZZA STIAMO FRESCHI

PIU’ SCAVARE PER PIU’ SPECULARE

DA RENZI A NARDELLA, DALLA BRACE ALLA PADELLA

LARGA  LA FOGLIA STRETTA LA VIA, RENZI E NARDELLA PORTATECELI VIA

PERCORSI PARTECIPATI, MARATONE D’ASCOLTO: CITTADINI GABBATI, CENTRO STORICO STRAVOLTO

PER UN PUGNO DI QUATTRINI  ROTTAMIAMO I CITTADINI

PIAZZA BRUNELLESCHI  ROTTAMATA , ALTRO CHE RIQUALIFICATA!

PIAZZA  BRUNELLESCHI: RIQUALIFICARE, NON SVENTRARE !

LA CITTA’ IN VENDITA: PIU’ AFFARI PIU’ RENDITA