da parte della Comunità di Mondeggi
Egregio signor sindaco,
le inviamo questa lettera perchè in questi giorni abbiamo appreso con piacere dai media della netta posizione che ha preso contro il recente “Decreto Sicurezza” del ministro Salvini, che può a ragione essere descritta come vero e proprio atto di “disobbedienza civile”, peraltro condivisibile in tutto e per tutto.D’altra parte, non è la prima volta che gli amministratori locali si ribellano a leggi dello stato reputate ingiuste e/o sbagliate. Non più di due anni fa, lo stesso Salvini diceva ai sindaci leghisti del nord che «la disobbedienza alle leggi sbagliate è una virtù», riferendosi alla legge Cirinnà sulle unioni civili.
Il suo atto – assieme a quello dei suoi colleghi sindaci di altri comuni italiani – mette chiaramente in evidenza l’importanza (evidentemente riconosciuta anche da lei) alla disobbedienza civile, cioè al diritto-dovere di rifiutarsi di obbedire a leggi che non rispettano i principi di giustizia, equità e libertà.
Se ciò è vero, sorge però spontanea una domanda: la disobbedienza civile è un diritto-dovere sempre o solo nei casi ritenuti più “opportuni”?
Come lei ben sa, da cinque anni a Mondeggi è in atto un esperimento agricolo e sociale all’interno della tenuta di Mondeggi, che ha aggregato centinaia di persone attorno alla difesa della tenuta dalla vendita ed alla proposta di una sua rivitalizzazione e gestione agricola e sociale secondo il principio del bene comune.
E questo senz’altro un atto di disobbedienza civile, in quanto ci si oppone alla vendita della tenuta ritenendo profondamente ingiusto privare la collettività di un’intera collina del Comune di Bagno a Ripoli e di un’importante opportunità di lavoro, e al contempo consentire a pochi danarosi di godere della tenuta e di trasformarla
secondo il loro miglior profitto.
Se è vero – come i recenti fatti dimostrano – che lei ritiene la disobbedienza civile un diritto-dovere riconosciuto, ci domandiamo come mai i disobbedienti di Mondeggi (che non sono solo i cosiddetti “occupanti”) sono stati fin da subito molto semplicemente bollati come “illegali”, negando loro ogni tipo di dialogo e confronto con la sua
amministrazione metropolitana e, dall’altro lato, continuando pervicacemente a voler vendere la tenuta come dimostra l’avviso di asta pubblica recentemente uscito?
Al fine di non ridurre il suo gesto nei confronti del Decreto Sicurezza a mero simbolo spendibile a livello elettorale, ci permettiamo di suggerirle di prendere in considerazione la possibilità di ricevere la comunità di Mondeggi e ascoltare direttamente le sue ragioni ed i suoi progetti (evitando di affidarsi a ciò che viene detto dagli altri su
Mondeggi).
Solo in questo modo potrà valutare se l’esperienza quinquennale di Mondeggi Bene Comune possa essere descritta come un motivato atto di disobbedienza civile e – conseguentemente – se non valga la pena valutare la possibilità di scrivere per Mondeggi un futuro diverso dalla sua mera alienazione e privatizzazione.
Ringraziandola per la sua attenzione
Comunità di Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza Padroni
Al Sig.
Sindaco della Città Metropolitana di Firenze
e Sindaco di Firenze
Dario Nardella