ovvero l’ennesimo inganno
Il TAV non smette di riservare sorprese. L’ultima è l’evocazione da parte della strana coppia (o forse neppur tanto) Chiamparino-Salvini di un referendum, àncora di salvezza per il governatore del Piemonte, alla ricerca di un’improbabile conferma nelle elezioni di maggio, e per il ministro dell’interno, in evidente difficoltà a trovare una via d’uscita dal contratto di governo (che, come noto, contiene l’impegno «a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia»). Ipotesi a dir poco azzardata e guardata con diffidenza dagli altri pasdaran della Torino Lione, ma i nostri eroi – giocolieri delle parole sganciate dai fatti – non demordono.