“Il nuovo aeroporto è come fumo negli occhi”
da Bisenziosette, 22 dicembre.
C’è una domanda che divide i sestesi e se provate a farla alla gente per strada vi troverete di fronte anche a numerosi suggerimenti non richiesti ma forse ascoltati. La domanda è questa: Nuova pista aeroportuale o un vero Parco della Piana? L’abbiamo girata anche a Stefano Rolle, l’editore di Apice libri che ha appena pubblicato il libro fotografico La Piana di Sesto e il suo Parco. Questa la sua risposta: «Sono un appassionato della Piana, tra l’altro vivo e lavoro ai suoi margini, nella zona della Querciola. È da tempo che pensavo a un libro fotografico per far scoprire questa sorprendente realtà naturalistica che si trova proprio “dietro l’angolo”, ma che ai più è del tutto ignota. Grazie al sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ho conosciuto Simone Guidotti, esperto fotografo nonché presidente del locale Circolo di Legambiente che gestisce il Parco. Così è nato il libro. La Piana fiorentina – ha proseguito Stefano Rolle, che oltre a editore è anche consigliere del Cai – ha la sua area più rilevante nel territorio del Comune di Sesto Fiorentino: tra l’aeroporto, l’autostrada e la Perfetti Ricasoli, inglobando il Polo scientifico e Case Passerini. In una delle aree più inquinate d’Italia, il Parco ormai da vent’anni rappresenta una piccola ma significativa risposta all’intenso e spesso maldestro sfruttamento “industriale” di un territorio a forte vocazione ambientalista.
Viene da chiedere se la sua opinione è influenzata dal volume di Guidotti, oppure è il suo convincimento che lo ha spinto a dare vita a questa nuova pubblicazione?
«È indubbio – ha risposto Stefano Rolle – che questo volume si schieri contro il progetto della nuova pista aeroportuale, che cancellerebbe i laghi della Piana: quelli del Cavaliere, di Padule, del Capitano e quello dell’aeroporto in Val di Rose. Ma è anche indubbio che è stato il mio pensiero a volere fortissimamente la realizzazione di La Piana di Sesto e il suo Parco. Non si tratta solo di provare a “saldare due uccellini”, come ironizzano i fautori della nuova infrastruttura, ma anche di salvaguardare il territorio di Sesto Fiorentino, che non può continuare a essere sacrificato in nome di m ipotetico sviluppo, non sostenibile, che prevede l’occupazione di tutte le zone libere. La biodiversità delle aree umide della Piana fa sì che questo territorio abbia tante meravigliose potenzialità e sia un ambiente vivo e dinamico. Il Parco va necessariamente ampliato, per dargli una sempre maggiore connotazione come luogo di svago e di didattica ambientale. Già ora il Parco registra quasi quattromila presenze l’anno, grazie soprattutto agli appassionati di fotografia naturalistica e di birdwat-ching, ma fortunatamente anche le scuole si sono accorte di questa realtà. Sull’ampliamento dell’aeroporto – ha proseguito Rolle – c’è stata molta più informazione da parte dei sostenitori rispetto a quella dei contrari. Che poi quell’informazione sia stata più che altro mera propaganda, è un altro discorso. Nonostante lo schieramento dei favorevoli sia ampissimo e assai potente, l’impressione è che si trovino sull’orlo di una crisi di nervi. Temono che vada a finire come con il termo-valorizzatore. Purtroppo quasi tutta la stampa è da quella parte. Pochi giorni fa sui quotidiani si leggevano titoli come “Un orto blocca l’aeroporto”. L’orto sarebbe quello di Signa, dove dovrebbero “trasferirsi” i laghetti di Sesto Fiorentino. Come se fosse la stessa cosa: sarebbe come buttare giù Palazzo Vecchio e ricostruirlo uguale in una periferia. Ma sono considerazioni troppo ovvie, evidentemente è meglio gettare fumo negli occhi. La storia recente dimostra, però, che noi comuni cittadini possiamo anche saper ragionare». Concludiamo dicendo che il volume intitolato La Piana di Sesto e il suo Parco è di grande formato, con 148 pagine con foto a colori ed è in vendita in libreria e sui vari portali. Il prezzo è contenuto, 20 euro, ed è un’idea intelligente per un bel regalo natalizio.
Alessandra Bruscagli