ad una nuova progettazione della città
COMUNICATO STAMPA, Firenze, 6 luglio 2018
Il gruppo di lavoro dell’Università di Firenze, DiDA-LaPEI*, con la partecipazione di tecnici ed esperti del Comitato NoTunnel TAV di Firenze, sta avviando una nuova fase di lavoro sulla mobilità sostenibile dopo il disastro acclarato della politica delle infrastrutture toscane e in particolare nell’area metropolitana fiorentina.
Il sostanziale abbandono del progetto di inceneritore a Case Passerini, l’irrealizzabilità tecnica del nuovo aeroporto afflitto da oltre 140 prescrizioni della VIA, il fermo ai lavori del sottoattraversamento TAV, i costi e le polemiche che riguardano le tranvie in fase di realizzazione fanno nascere spazi e opportunità per trovare una efficace soluzione dei problemi della mobilità.
Dovrebbe ormai essere chiaro che tutti gli enormi problemi infrastrutturali dell’area fiorentina sono figli della totale carenza di programmazione e progettazione del territorio: aeroporto e tunnel TAV sono stati mantenuti in vita solo grazie ai ricatti incrociati delle correnti del Partito Democratico che avevano interessi legati a cordate diverse di costruttori; le tranvie sono state assunte e realizzate senza alcuna analisi, delegando ai costruttori e ai loro interessi ogni decisione in merito; la privatizzazione dell’ATAF e del trasporto pubblico toscano sta creando un soggetto privato monopolista cui la politica degli enti locali non potrà che inchinarsi.
Ulteriore dimostrazione del disastro in atto è la situazione economica di questi progetti: le tranvie fiorentine hanno battuto ogni record risultando più care di una metropolitana, il sottoattraversamento sta subendo aumenti dei costi che vedono il triplicamento dei preventivi iniziali e il fallimento di ben due colossi delle costruzioni italiane (Coopsette e Condotte SpA).
Insomma l’esito disastroso dei trasporti in Toscana si potrebbe riassumere nella locuzione “privatizzazione della politica a favore di pochissimi soggetti”. Il caos da grande metropoli che attanaglia una città di medie dimensioni come Firenze ne è la sanzione.
Il gruppo coordinato dal Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università si propone l’obiettivo di iniziare una vera progettazione dei trasporti nell’area fiorentina in base ad una concreta sostenibilità ambientale, urbanistica, economica e sociale, una verifica e un ampliamento del modello di mobilità su ferro, elaborato a suo tempo, che prevedeva il riutilizzo delle infrastrutture esistenti (metrotreno o tram-treno), la riqualificazione delle opere già realizzate per contenerne i problemi (es. l’invasività di tranvie in sedi completamente protette), lo studio di soluzioni ai problemi di impatto provocati da quanto realizzato fino ad oggi (impatto sulla falda a Campo Marte e alla “stazione Foster”), l’avvio di un dibattito per trovare una destinazione utile e sensata a quanto realizzato ai Macelli.
Intenzione del gruppo è di avere un incontro con il nuovo ministro dei trasporti per poter mostrare le proposte già elaborate con la partecipazione dei cittadini negli anni passati e di illustrare tutti i problemi che la mancanza di pianificazione ha creato fino ad oggi.
*Dipartimento Di Architettura, Laboratorio Ecologico Degli Insediamenti
Comitato No Tunnel TAV Firenze