Il 4 agosto si inaugura una mostra per ricordare l’archeologo Riccardo Francovich al quale l’archeologia e la cultura in generale tanto devono per tutti i lavori di ricerca condotti da lui, dai suoi assistenti e allievi.
La mostra organizzata dalla Società Parchi Val di Cornia, vedrà riuniti importanti studiosi del settore e amici a ricordarlo.
Il Comitato per Campiglia nacque dieci anni fa per difendere il patrimonio paesaggistico, storico e culturale di Campiglia e della Val di Cornia. Per questa ragione ci auguriamo che questa mostra e le parole che accompagneranno la sua inaugurazione, ricordino di Riccardo Francovich le battaglie portate avanti per questo territorio.
Speriamo che il suo ricordo sia anche un momento per ripetere e sottolineare le sue parole nette e dure sulla incompatibilità tra cave e complesso archeo-mineralogico di San Silvestro.
E ancora speriamo che sia un momento per rivendicare quanto da lui auspicato: quell’ampliamento del parco indispensabile a conservare un patrimonio complesso che si è sviluppato nel corso di secoli e su un’area amplissima, e che invece è stato messo in discussione dalle scelte dell’Amministrazione.
Infatti il non aver voluto procedere all’esproprio delle aree e strutture della Etruscan Mines, ma anzi l’avere voluto premiare la proprietà con la riedificabilità dei ruderi rimasti e con il conseguente macroscopico vantaggio economico dei proprietari della cava in questione, dimostra quale interesse reale ci sia per i sogni di Riccardo Francovich.
Ricordando l’inaugurazione del Parco di San Silvestro, le visite fatte con Francovich alle cave medioevali non più aperte al pubblico, ricordando le speranze per un grande sviluppo di una nuova esperienza di valenza europea, i soci e amici del Comitato per Campiglia si augurano che questa occasione non si risolva in un atto dovuto e solo agiografico, ma in un modo per ripartire su una strada che in dieci anni le Amministrazioni locali hanno completamente abbandonato, senza mai toccare i proprietari di cave quando i loro interessi potevano in qualche modo essere messi in discussione da scelte che privilegiassero lo sviluppo della tutela e promozione del patrimonio culturale del Comune di Campiglia Marittima e della Val di Cornia.
Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi
Il Tirreno 3.8.2017
Si inaugura la mostra dedicata al professore che per primo intuì di trasformare l’intera area.
Domani 4 agosto alle ore 18. 30 al Parco archeominerario di San Silvestro verrà inaugurata la mostra“Riccardo Francovich. Conoscere il passato, costruire la conoscenza” dedicata al grande archeologo fondatore dell’archeologia medievale, precursore dell’utilizzo delle tecnologie informatiche.
È proprio grazie all’intelligente ricerca che Riccardo Francovich intraprese a San Silvestro che è potuto nascere il primo parco archeominerario italiano, a sua volta parte costitutiva del più vasto sistema dei parchi della Val di Cornia alla cui costruzione Francovich contribuì con tenacia scientifica e passione civile.
Rocca San Silvestro rappresenta quindi il luogo ideale per ospitare la mostra itinerante realizzata dall’Università di Siena in occasione del decennale dalla sua scomparsa. «Nel 1984 la prima campagna di scavi a Rocca San Silvestro; per dodici anni siamo tornati a scavare lassù, sotto la guida esperta di Riccardo Francovich, un giovane e appassionato professore universitario, che fin dal primo giorno riuscì a trasmetterci quell’entusiasmo e quella passione che hanno poi ereditato tutti coloro che si sono avvicinati a questo territorio e alla rocca, scoprendone il fascino irresistibile» racconta Silvia Guideri, allieva del prof. Francovich e oggi direttore dei parchi e musei del sistema.
«Da quella tenace ricerca, avviata a Rocca San Silvestro nel 1984, si può dire sia nato il progetto del parco, un progetto nel quale archeologia, paesaggio ed economia si sono uniti inscindibilmente in una dimensione della ricerca scientifica che si è rivelata strategica per il territorio, quella stessa dimensione che Riccardo Francovich ci ha insegnato ad amare e da cui tutti noi abbiamo tratto conoscenze, metodo e valori».
Il primo scavo estensivo in Italia di un sito fortificato medievale, iniziato negli anni Ottanta, l’apertura del primo parco archeo-minerario negli anni Novanta, l’archeologica come risorsa per la valorizzazione del territorio. Sono questi tre elementi che potrebbero delineare con grande sintesi il significato degli studi e delle pubblicazioni di Riccardo Francovich, fondatore dell’archeologia medievale in Italia e in Europa come disciplina matura e autonoma.
L’avvio di studi incentrati sull’archeologia dell’ambiente, del paesaggio, sulla storia sociale delle tecniche, coincise con un forte interesse nel coniugare il lavoro dell’archeologo con quello di altre discipline scientifiche. Per questo si fece promotore dell’utilizzo delle archeometrie, attivando innovative collaborazioni con vari enti di ricerca e contribuendo a realizzare nell’Ateneo di Siena un laboratorio all’avanguardia per quei decenni. E proprio la testimonianza scientifica di Francovich, il suo lascito culturale, il metodo trasmesso agli allievi, la passione sono protagonisti della mostra.
All’inaugurazione della mostra parteciperanno Jacopo Bertocchi vicesindaco di Campiglia Marittima, Francesco Ghizzani Marcìa presidente della società Parchi Val di Cornia, Giovanna Bianchi professoressa dell’Università di Siena, Richard Hodges presidente dell’American University at Rome e Salvatore Settis Accademico dei Lincei. Durante l’evento sono previste letture di brani di opere di Riccardo Francovich a cura di Daniele Gargano e Elisa Cecilia Langone.
Info. Informazioni e prenotazioni: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia. it – www. parchivaldicornia.
Il Tirreno 3.8.2017