cosa succede all’acquifero amiatino?
SOS Geotermia, aderente alla Rete Nazionale NOGESI.
COMUNICATO STAMPA, 18.07.17
Non ci sembra che il più grande serbatoio di acqua potabile del Centro Italia goda di buona salute, la politica dovrebbe rispondere anziché tranquillizzare. Nel caso gli venissero dei dubbi, agiscano in autotutela secondo anche il principio di precauzione e fermino le centrali geotermiche.
Dopo le denunce (*) sugli sforamenti di arsenico e successive repliche(*), è di questi giorni l’allarme sulla siccità e sull’attenzione da prestare all’approvvigionamento idrico.
Riferendoci al piezometro di Poggio Trauzzolo, in effetti, quest’anno, dal 6 luglio, abbiamo superato la quota 307, record negativo raggiunto solo il 30/10/2012 (e fino all’8/4/2013); allora si chiamò in causa la mancanza di precipitazioni degli ultimi anni, ma lo studio Mobidic (*), commissionato dalla Regione, smentì tali affermazioni e alla nostra denuncia non ci furono repliche…
Oggi l’Acquedotto del Fiora, col comunicato del 12 luglio scorso(*), lancia la “massima attenzione alla gestione della risorsa, ma al momento nessun allarme”. Sacrosanto l’invito ad una gestione oculata della risorsa evitando gli sprechi e gli usi non domestici, anche se magari una altrettanto rigorosa politica sulle manutenzioni e il recupero delle perdite della rete e verifica dell’uso della risorsa da parte dell’utenza, forse aiuterebbe.
Dice il comunicato: “Si registra però un calo delle portate delle sorgenti, nell’ordine del 10-15%, dovuto all’assenza di nevicate invernali negli ultimi tre anni. Sono tenuti sotto stretta osservazione da parte del gestore i pozzi che integrano l’approvvigionamento di acqua proveniente dal Monte Amiata, i quali risentono in maniera immediata della mancanza di piogge e che in alcuni casi presentano riduzioni anche del 50%.”
Sembrerebbe quindi che anche questa volta si suggerisca che il calo delle sorgenti sia del tutto “naturale” legato alle precipitazioni.
Ma -sempre con riferimento al piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo- siamo andati a verificare l’andamento delle precipitazioni in relazione al livello dell’acquifero, desunte dalle rilevazioni giornaliere del SIR (Settore Idrogeologico Regionale) Toscana.
Riportiamo la tabella (*) che raccoglie i dati annuali che ci mostra che, in effetti, le annate con più precipitazioni causerebbero, a distanza di un anno, una risalita del livello dell’acquifero, ma -oltre all’anomalia che denunciammo per il 2012-2013, questo trend di nuovo non viene rispettato con le precipitazioni mediamente abbondanti del 2016 (circa 1400 mm, molto più di quanto rilevato nel citato studio Mobidic dal 1990 al 2007) che avrebbe dovuto causare quest’anno una risalita che, a tutt’oggi, non si rileva; anzi, pare che il trend sia in ulteriore discesa.
Una ulteriore anomalia si può notare nell’andamento per gli anni 2014-2015 che seguono due anni di precipitazioni particolarmente abbondanti, il 2013 con circa 1700 mm e il 2014 con circa 1800 mm; la crescita, che pur si rileva, ha una strana discesa dal settembre 2014 con forti oscillazioni giornaliere che si interromperà nella primavera del 2015 quando riprenderà la presumibile continua risalita. C’è da notare la strana coincidenza con l’avvio della centrale di Bagnore 4 e lo “stranissimo” episodio dell’impazzimento del piezometro che avevamo puntualmente denunciato (*) e di cui il prof. Borgia diede una lettura ben diversa (*) della semplice rottura del rilevatore e che invitiamo a rileggere.
Il sospetto che le cause delle anomalie del livello dell’acquifero non siano tutte così “naturali” lo abbiamo sempre espresso, ma ancora una volta chiamiamo in causa chi ne sa di certo più di noi e potrebbe dare risposte convincenti. A meno che, come nel 2012, ritengano di non dovere (o poter) dare risposte ai cittadini.
(*) links e tabelle pubblicate qui: