di Francesco Erbani, su Repubblica del 17 maggio.
«Chi vuole entrare (e chi rischia di uscire) tra i siti tutelati dall’Onu».
C’è chi si mette in fila e, impaziente, aspetta dieci anni prima di essere ammesso. Chi invece, ammesso, denuncia che il farne parte rischia di diventare solo una medaglietta da sfoggiare. Non è il sodalizio di Groucho Marx («Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me»), ma la lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, dove sfilano oltre mille siti che in tutto il mondo,per la loro eccezionale importanza, godono di uno status speciale attribuito dall’organismo delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura: quello di appartenere a nessun altro se non all’umanità intera. Leggi tutto