E’ stata approvata oggi pomeriggio dal Consiglio Regionale una mozione dei consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra che impegna la Giunta Regionale a redigere il documento preliminare per un nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB) entro il prossimo settembre, aprendo così una nuova fase nella programmazione regionale nel settore dei rifiuti.
“Con questo pronunciamento del Consiglio regionale, che ha condiviso le nostre riflessioni, poniamo una scadenza temporale stringente alla Giunta per avviare finalmente l’iter per un nuovo Piano dei rifiuti, senza procedere ulteriormente con aggiustamenti e modifiche parziali al vecchio piano, che fa acqua da tutte le parti”, commentano Fattori e Sarti.
“Il Piano in vigore, approvato nel novembre del 2014, pone obiettivi difficilmente raggiungibili al 2020 senza un netto cambio di rotta, dato che prevede una raccolta differenziata al 70% e un ricorso alle discariche che non superi il 10% dei rifiuti, mentre la differenziata è oggi ferma al 49,76 e gli smaltimenti in discarica al 30%”. “Obiettivi che andranno ulteriormente innalzati per adeguarci alle direttive europee sull’economia circolare e agli obiettivi più ambiziosi richiesti dal Parlamento Europeo”.
“Soprattutto l’attuale piano di rifiuti è basato su previsioni che si sono rivelate patentemente sbagliate e gonfiate, come abbiamo denunciato fin dal primo momento. E’ stata sovrastimata la produzione di rifiuti al fine di giustificare vecchi e nuovi impianti d’incenerimento. Ma il re è nudo, i dati gonfiati sono sotto gli occhi di tutti, così come la necessità di ripensare il fabbisogno impiantistico, a partire dal previsto inceneritore di Case Passerini o dal pericoloso e vecchio impianto di Montale”.
“Pur essendo ancora molto indietro nella raccolta differenziata e nel riciclaggio, i dati reali mostrano in ogni caso la tendenza a una costante diminuzione della produzione di rifiuti in Toscana: nel 2015 la quantità di rifiuti prodotta è diminuita del 5,4% rispetto al 2011. In questo quadro la domanda è, cosa accadrebbe se fossimo in grado di fare anche un vero salto nella raccolta differenziata e nel riciclaggio? Un salto avanti nella prevenzione a monte e nel recupero e riutilizzo delle così dette materie prime seconde? Ecco perché è necessario un nuovo piano mettendo in discussione impianti come Case Passerini o Montale”.
“Solo sposando i nuovi indirizzi europei sull’economia circolare, volti a dare la priorità alla prevenzione, al riutilizzo, alla raccolta differenziata e al riciclaggio, si potrà finalmente cambiare decisamente rotta, archiviando per sempre lo smaltimento in discarica e i vecchi inceneritori, diminuendo la dipendenza dalle importazioni di materie prime e trasformando l’”emergenza rifiuti” in una grande opportunità economica e occupazionale”.
Testo della mozione approvata
Il Consiglio Regionale della Toscana
Ricordato che il “Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB) “, approvato il 18 novembre 2014 e modificato il 29 marzo 2017, ha come scenario di riferimento l’anno 2020, prevedendo una raccolta differenziata al 70% finalizzata a una percentuale di riciclo effettivo pari al 60% e a un recupero energetico del 20% a fronte di smaltimenti in discarica al 10%;
Considerato che, essendo a oggi la raccolta differenziata al 49,76%, il recupero energetico al 10% e gli smaltimenti in discarica al 30%, siamo, a neanche tre anni dall’anno di riferimento, ben distanti dal raggiungere i suddetti obiettivi;
Considerata comunque la diminuzione della produzione dei rifiuti registrata negli ultimi anni e in particolare considerato che la produzione totale di rifiuti urbani è passata da 2,374 milioni di tonnellate del 2011 a 2,247 milioni di tonnellate nel 2015 (con una diminuzione del 5,4% nel periodo), mentre in termini di rifiuti pro capite, la produzione di rifiuti è passata da 647 kg/ab del 2011 a 600 kg/ab del 2015;
Considerato quindi che la pianificazione anche impiantistica che si sta mettendo in atto è basata su dati non più attuali;
Ricordate la Comunicazioni della Commissione Europea 2014 – 2017 sull’economia circolare, volte a dare la priorità alla prevenzione, al riutilizzo, alla raccolta differenziata e al riciclaggio dei rifiuti;
Ricordata l’approvazione da parte dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo della proposta di modifica al progetto di aggiornamento di sei direttive europee in materia di rifiuti con la contestuale richiesta di alzare gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2030: rifiuti urbani al 70%, di cui almeno il 5% preparati per il riutilizzo, quelli d’imballaggio all’80%, oltre ad un almeno il 10% d’imballaggi riutilizzati e per la quantità massima conferibile in discarica al 5%;
Considerato quindi urgente accelerare i tempi per avere una complessiva revisione della programmazione e pianificazione di settore non precedendo ulteriormente con aggiustamenti parziali e semplici modifiche puntuali.
Invita la Giunta Regionale a redigere celermente, e comunque non oltre settembre 2017, il documento preliminare per il nuovo PRB.