di Fabio Zita, 26 ottobre.
Una famosa commedia di Edoardo De Filippo (un vero capolavoro) racconta di un appartamento di Napoli frequentato (si dice) da una famiglia di fantasmi (presunti tali) che si palesano al nuovo inquilino. Ebbene: oggi, dalle dichiarazioni sulla stampa del Sindaco Nardella, scopro che, non solo i fantasmi esistono davvero ma anche che non alloggiano solo nei palazzi di Napoli bensì, a guardar bene, anche nei palazzi del potere a Firenze.
E questa è una notizia bomba (termine già in uso a Firenze dai tempi di Renzi) se risulta rispondente al vero quanto da Nardella stesso affermato in merito alle centinaia di camion che hanno circolato per anni in città trasportando non si sa bene cosa (terre di scavo o rifiuti) e che lui, come Sindaco, intende, da subito, bloccare tale trasporto per tutelare la salute della cittadinanza.
Perché, se così fosse, allora mi chiedo (e chiedo al Sindaco) se l’Ing. Parenti, Presidente dell’Osservatorio nazionale per la TAV sia un essere vivente, un ectoplasma o un fantasma come nella commedia di De Filippo.
Forse è appena il caso di ricordare che l’Ing. Parenti, Direttore generale del Comune di Firenze, è stato nominato (su indicazione del Sindaco Renzi) Presidente di un così importante Istituto, proprio per vigilare, nell’interesse della collettività, sul buon andamento dei lavori della TAV, e sul rispetto delle norme e delle condizioni imposte dal Ministero dell’ambiente inerenti la compatibilità dell’opera. Se il Sindaco, solo oggi, alza tutto questo polverone sul trasporto delle terre (e polverone è termine quanto mai appropriato visto che di camion si parla) allora c’è da pensare che:
- o l’Ing. Parenti non esiste (e con lui l’intero Osservatorio di cui, è bene ricordare, fa parte lo stesso Ministero dell’Ambiente chiamato in causa da Nardella);
- o è talmente inesistente il lavoro dell’Osservatorio, che il Sindaco si è dimenticato di coinvolgerlo e conseguentemente di citarlo.
Vorrei sommessamente sottolineare che in entrambe i casi la cosa è assai grave perché sostanzia un pensiero che alberga nella testa di molti, e cioè che gli Osservatori ambientali non servano assolutamente a niente.
Per essere più chiari e diretti, in tanti ritengono che essi sono la classica foglia di fico dietro cui i nostri politici ed i burocrati da loro nominati si nascondono per giustificare ciò che non sono in grado di fare o che non intendono fare: controllare.
Quello che è certo, è che questi organismi (gli osservatori) producono solo carta che viene spostata da un tavolo all’altro, da una sede istituzionale all’altra, come nell’editto borbonico facite ammuina, per dire: fate finta di lavorare ; carta che non produce alcun effetto, tanto da obbligare un illustre Sindaco a dover dimostrare personalmente, con le sue esternazioni, quanto abbia a cuore l’ambiente e la salute
dei suoi concittadini.
Se così fosse, come molti pensano, si smetta allora di prendere in giro gli Italiani con quei falsi proclami sulla corretta realizzazione delle opere controllate da tali istituti di garanzia (vedasi, ad esempio, quanto dichiarato dal Presidente della Regione in merito all’osservatorio sull’aeroporto di Firenze di cui lo stesso Rossi si è autoproclamato presidente) , e si abbia il coraggio di ammettere, una volta per tutte che, fino ad oggi, i “palazzi” non sono stati frequentati da fantasmi veri o falsi, ma da chi ha l’obiettivo esclusivo di decidere senza dover render conto a nessuno delle proprie azioni.
Fabio Zita