Tunnel Tav, l’abbandono del progetto.

comitato no tunnel tav Firenze

COMUNICATO STAMPA 

images copyTunnel Tav, l’abbandono del progetto.

Progettazione condivisa e partecipata sul futuro della mobilità fiorentina.

Alcune considerazioni sui fatti accaduti in Puglia.

Firenze, 14 luglio 2016

Il Comitato auspica che – adesso dopo le parole espresse dal sindaco Nardella e dal ministro Del Rio – seguano effettivamente atti concreti in relazione all’abbandono del progetto del tunnel TAV sotto la città e della costruzione della stazione Foster.

Riepiloghiamo in breve tutte le criticità di questo assurdo progetto, nato male e cresciuto peggio:

  1. Oltre 20 prescrizioni già in fase di rilascio della Valutazione di impatto ambientale (VIA).
  2. Impatto sulla falda nelle zone delle Tre Pietre, dei Macelli e di Campo Marte dove i livelli della acque sotterranee sono pericolosamente sbilanciati e le presunte “mitigazioni” previste assolutamente insufficienti. 
  3. Danni previsti dallo scavo dei tunnel in migliaia di appartamenti e monumenti, amplificati anche dall’uso di una sola fresa invece delle due sempre utilizzate in questi casi.
  4. Smaltimento/utilizzo delle terre di scavo, con l’aumento vertiginoso dei costi ché neppure i recenti adeguamenti normativi sono riusciti a contrastare.
  5. Due importanti inchieste della magistratura hanno fatto luce sul sistema corruttivo e infiltrato dalle mafie dando così il colpo di grazia ad un progetto da sempre inutile, screditato e criminogeno.
  6. Sono già stati spesi ben 760 milioni di euro! Una cifra che avrebbe potuto essere impiegata in maniera molto più costruttiva se i decisori politici avessero ascoltato gli appelli e i consigli di chi aveva visto, fin dall’inizio, tutte i problemi di questo progetto.

I cittadini sono stanchi di leggere di riunioni di vertice in cui si delega alle Ferrovie – e alle lobby interessate – la risistemazione del nodo ferroviario di Firenze. È venuto il momento di aprire un approfondito dibattito in città per capire quali sono le reali esigenze della popolazione. Si deve avviare un concreto percorso di progettazione partecipata di cui i cittadini devono essere i protagonisti. Solo così si sconfiggono le lobby che hanno colonizzato tutte le istituzioni.
Il gruppo di lavoro di tecnici che negli anni passati ha analizzato approfonditamente il Passante AV e fatto concrete proposte è ancora attivo e a disposizione; l’Università di Firenze ha dato la disponibilità a lavorare per la realizzazione di un progetto di mobilità condiviso con la cittadinanza e di ripristino di quanto distrutto (ai Macelli, a Campo Marte, a Santa Barbara).

Oggi – purtroppo – a seguito del tragico ma non imprevedibile incidente avvenuto in Puglia, alle considerazioni già espresse è d’obbligo porsi questa domanda:
Come si possono buttare via miliardi in opere inutili e dannose (sotto-attraversamento Firenze – Torino Lione – Terzo Valico Genova – nuove stazioni collocate nel nulla….) quando sono ancora presenti tratte di linea ferroviaria non solo a binario unico ma anche sprovviste della necessaria tecnologia in grado di evitare questi fatti. E questi fatti comportano sofferenze immani, disperazione, costi elevatissimi per la cura dei feriti, per i risarcimenti, per il ripristino dei danni materiali.
Eppure – proprio partendo dai fatti di Puglia, Rossi dichiara a Controradio: “I treni ad alta velocità vanno separati da quelli regionali – si faccia il sotto-attraversamento – non darò nessun assenso a soluzioni diverse.” (pensa già all’incontro del 21/07 a Roma?). E poi aggiunge, contraddicendosi: “Si investono troppi miliardi nella A.V. e si abbandonano le reti regionali destinati ai pendolari.”
Insieme al comitato Pendolari Valdarno ribadiamo ancora una volta che le interferenze fra A.V. e treni regionali sono a Firenze Rovezzano dove l’A.V. è già “riemersa” dai tunnel.

Se fosse cancellato il sotto-attraversamento, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate per una possibile soluzione di superficie che veda la realizzazione di un quinto e sesto binario oltre che per il recupero delle fermate, delle piccole stazioni e per l’acquisto di nuovi treni regionali perché la gente viaggia sui treni non sui binari. Ma qui sta il problema: per Rossi e altri sostenitori dei sotto-attraversamento, due binari sotto sono più di due binari sopra … o no?

Comitato No Tunnel TAV Firenze