Un Manifesto per le Alpi Apuane

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Pietrasanta, 14 maggio: è stato presentato il “Manifesto per le Alpi Apuane” nel corso di un affollato incontro organizzato dai Comitati Salviamo le Apuane e Salviamo le Alpi Apuane, dalle associazioni ambientaliste (CAI, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Rete dei comitati, WWF) e dalla Società dei territorialisti.

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Dopo il saluto di Camilla Bianchi, Sindaca di Fosdinovo, il Manifesto è stato presentato da Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana.

Le relazioni sono state tenute da

  • Anna Marson, Il Piano Paesaggistico della Toscana, riferimento imprescindibile per l’azione di tutela e valorizzazione integrata delle Apuane,
  • Giuseppe Sansoni, Biologo Legambiente, Cave apuane: stop al disastro ambientale e all’illegalità.
  • Leonardo Lombardi, naturalista, Dalla Strategia per la biodiversità al Piano paesaggistico: valori naturalistici e criticità ambientali nel territorio delle Alpi Apuane.

E’ emerso il ruolo del Piano Paesaggistico nell’indicare le grandi potenzialità paesaggistiche delle Apuane nonché le regole per un uso corretto della risorsa marmifera: regole che vengono sistematicamente ignorate o eluse dalle imprese, con un risultato  disastroso che è stato puntualmente documentato nell’intervento di Sansoni.

Sempre nella mattinata sono intervenuti i rappresentanti nazionali delle associazioni, che hanno in seguito sottoscritto ufficialmente il Manifesto.

Nel pomeriggio la relazione di Fabio Baroni, rappresentante del Coordinamento Apuano, ha introdotto il tema Verso un futuro sostenibile per le Alpi Apuane, discusso negli interventi di Paolo Baldeschi, presidente della Rete dei comitati, e da Alberto Magnaghi presidente della Società dei Territorialisti, e poi in una serie di contributi fra cui quello di un sindacalista, operaio della Henraux, che ha riconosciuto i valori della tutela delle Apuane messi in crisi dalle ultime innovazioni tecnologiche in materia di escavazione. Altri interventi hanno trattato della proprietà delle cave, ancora disciplinata da un editto del 1751 di Maria Teresa Cybo, e del rischio di una definitiva privatizzazione.

Il successo dell’incontro ha segnato un decisivo passo in avanti nell’azione di tutela di questo straordinario complesso montuoso da parte dei Comitati e di tutto il movimento ambientalista.