chi vuole stravolgerle?
Legambiente Toscana molto preoccupata
www.greenreport.it, 29 gennaio 2016.
Tra gli ambientalisti e coloro che hanno difeso il Piano Paesaggistico e le Norme per il governo del territorio della Regione Toscana dagli attacchi pre-elettorali, venuti dal centro-destra ma anche dall’interno del PD, sta crescendo la preoccupazione per le proposte di modifica di un importantissimo e innovativo strumento di programmazione regionale, fortemente voluto dall’ex assessore all’urbanistica Anna Marson e difeso, contro una cospicua parte del suo stesso partito, dal riconfermato presidente della Regione Enrico Rossi.
Però, a quanto pare, i “successori” della Marson puntano a stravolgere in gran parte la struttura di norme che erano state accolte come una grande novità e come la concreta speranza di mettere fine al consumo di suolo, partendo dalla regione più famosa del mondo per le sue bellezze paesaggistiche e per l’armonia architettonica dei suoi borghi che resiste ancora in gran parte del territorio.
Un assalto che era atteso probabilmente dallo stesso Rossi e soprattutto dalla Marson, che ha pagato con la mancata riconferma la sua coraggiosa determinazione, ma che ora sembra assumere l’aspetto di una rivincita da parte di chi aveva in qualche modo dovuto subire il diktat del presidente della Regione che, pur accettando pesanti modifiche come per le cave di marmo delle Apuane, bloccò duramente le iniziative più sconsiderate dell’ala cementificatrice della sua ex maggioranza. Ma ora Rossi si trova di fronte a quella che sembra una manovra avvolgente e che probabilmente troverà una solida sponda entusiasta e volenterosa nello spappolato centro-destra toscano a trazione leghista che, già ai tempi dell’egemonia di Forza Italia, fece della battaglia contro la Marson e le nuove normative regionali sul territorio uno dei principali cavalli politici ed elettoralistici, ottenendo a dire il vero scarsi risultati in termini di voti, ma mantenendo comunque la rappresentanza delle lobbies del cemento, che spingevano per demolire norme che temevano che avrebbe messo fine all’assalto al territorio ed alle miriadi di deroghe e “buchi” nei quali infilarsi per costruire anche dove non si potrebbe.
Legambiente Toscana, che ha difeso strenuamente il percorso virtuoso avviato e concluso da Anna Marson durante la scorsa legislatura, è tra le organizzazioni più preoccupate per la piega che sta prendendo la “revisione” delle Norme per il governo del territorio e per questo ha trasmesso al Tavolo di Concertazione Generale una serie di osservazioni e commenti puntuali che fanno ben comprendere l’ampiezza delle manomissioni al quale potrebbe essere sottoposto uno strumento di pianificazione che portava finalmente la Toscana a livelli europei e bloccava il consumo di suolo, accompagnato da un Piano Paesaggistico che, semplicemente mettendo sulla carta i vincoli già esistenti e chiedendone il rispetto nell’ambito di qualsiasi pianificazione urbanistica, avviava una vera e propria rivoluzione nella gestione, cura ed utilizzo del territorio, del costruito e del costruibile.