Per spezzare il legame tra le Grandi Opere,

il furto della democrazia e la corruzione

è essenziale la partecipazione e la mobilitazione cittadina

5° Forum Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte

Comunicato Stampa, 21 luglio 2015

http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=6721

Rappresentanti di movimenti cittadini provenienti da tutta Europa in lotta contro le “Grandi Opere Inutili e Imposte” si sono riuniti dal 17 al 19 luglio 2015 a Bagnaria Arsa (UD) per il 5° Forum Internazionale contro le GOII[1].

Questi cittadini si oppongono da decenni contro la costruzione di linee ferroviarie (TAV in Italia, AVE in Spagna, LGV in Francia, HS in Gran Bretagna), stazioni ferroviarie (Stuttgart, Germania), aeroporti (Notre-Dame-des-Landes in Francia), autostrade (Orte-Mestre in Italia), Grandi navi (Venezia, Italia), dighe come il Mose (Venezia, Italia), miniere (Roșia Montană, Romania), centrali a biogas, stoccaggi sotterranei di metano, elettrodotti, ecc.

Queste opere vengono definite non solo inutili ma “imposte” perché sono realizzate attraverso la negazione sistematica del coinvolgimento dei cittadini previsto dalla Convenzione di Aarhus[2], che è parte delle legislazioni di tutti i paesi europei e della stessa Unione europea.

I cittadini da sempre chiedono di essere coinvolti nei processi decisionali relativi a piccole e grandi opere e che venga presa in esame prima di tutto l’uso delle risorse infrastrutturali esistenti ed ogni alternativa e che vi sia la massima trasparenza in ogni progetto. Inoltreuna delle caratteristiche che accomuna le grandi opere è la loro promozione sulla base di dati falsi e proiezioni economiche irrealizzate e irrealizzabili.

Nel corso del Forum è stato approfondito il ruolo delle lobbies industriali e finanziarie che influenzano in modo determinante ed incontrollato la Commissione europea, unico organo cui compete redigere le proposte di atti legislativi nell’Ue, e i parlamentari europei, eletti democraticamente, ma che non dispongono di alcun potere decisivo.

Le lotte contro le grandi opere agiscono in sintonia a livello globale affinché cessi la predazione del pianeta che aumenta ogni giorno il debito ecologico verso le generazioni future.

Le grandi opere sono lo strumento delle politiche neo-liberiste di predazione delle risorse del pianeta che aumentano il debito di ogni nazione.

E’ stato messo in rilievo che le grandi opere generano corruzione che è furto di risorse pubbliche da parte di un’élite della classe dirigente (politici, imprese, finanzieri, professionisti in simbiosi tra di loro) in intesa con le mafie che svolgono il ruolo di regolatori.

E’ stato presentata l’attività del Tribunale Permanente dei Popoli[3] che esaminerà a Torino dal 5 novembre 2015 il tema del furto della democrazia nel caso della Torino-Lione. In questa sessione saranno presi in considerazioni anche i casi di altre grandi opere come l’aeroporto di NDDL, la ferrovia inglese HS2, il Sottoattraversamento AV di Firenze, il MUOS, il MOSE, la Centrale solare termodinamica in Basilicata, la miniera di Rosia Montana.

I cittadini organizzati hanno da tempo dimostrato di essere capaci di produrre sapere, di metterlo in comune e di denunciare la corruzione.

Nel Forum è emerso che per spezzare il legame tra le Grandi Opere, il furto della democrazia e la corruzione è  essenziale la partecipazione e la mobilitazione cittadina.

Le lotte contro le Grandi Opere Inutili e Imposte difendono i beni comuni, i diritti umani e agiscono per la costruzione di un futuro dignitoso a livello planetario.

La repressione e la criminalizzazione dei cittadini vigilanti è ovunque: prova ne è che il 5° Forum contro le Grandi Opere Inutili e Imposte è stato sorvegliato ogni giorno da almeno 15 agenti di polizia, carabinieri e Digos che hanno filmato tutte le persone che entravano nell’Oratorio della Parrocchia di San Giorgio Martire di Bagnaria Arsa sede dei lavori.