Rete dei comitati per la difesa del territorio
Comunicato stampa, 21 febbraio 2015
Con il maxiemendamento del PD al Piano Paesaggistico il partito del mattone e del marmo tenta di distruggere il Piano paesaggistico, già adottato all’unanimità in Consiglio regionale lo scorso 2 luglio.
Tale maxiemendamento ricalca persino sul piano linguistico le osservazioni di Forza Italia, riproponendo in chiave regionale il ‘patto del Nazareno’, con l’esito di svuotare il Piano e vanificarne gli obiettivi, corrispondendo ai desiderata dei cementificatori e delle lobby del marmo.
Si tratta di uno stravolgimento inquietante anche dal punto di vista democratico, su cui si sollevano concreti dubbi di legittimità.
- Sul piano procedurale perché viene presentato dopo la fase delle controdeduzioni inserendo punti del tutto nuovi, rispetto alle osservazioni presentate, da portare direttamente al voto in Consiglio.
- Sul piano sostanziale perché si invitano i Comuni a non tenere conto delle ‘criticità’ nell’elaborazione degli strumenti di pianificazione. Si negano dunque vincoli esistenti mentre tutte le direttive del Piano vengono trasformate in semplici ‘consigli’.
In conseguenza di questa eventuale decisione, non solo viene completamente svuotata l’ipotesi di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sulla quale la Giunta regionale toscana e in prima persona il suo Presidente Enrico Rossi erano esplicitamente impegnati, ma si producono effetti devastanti per il futuro della Toscana.
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Il comunicato del presidente Rossi del 21 febbraio
Quanto sta succedendo in Toscana mi riempie francamente di tristezza soprattutto per la decadenza di Enrico Rossi che ho conosciuto nel 1969 a fare insieme a me e altri il picchettaggio alla Piaggio per lo scioglimento della Commissione interna e la firmazione del primo consiglio di fabbrica italiano. Ho poi apprezzato per molti anni Rossi come sindaco e come Presidente della Regione Toscana anche se, come rappresentante degli ambientalisti al tavolo di concertazione della Regione, ha chiuso l’ARSIA , con grave danno per la agricoltura della Regione e ha sempre rifiutato le richiesti di riunione con le associazioni ambientaliste e cioé Ambiente e Lavoro toscana, WWF, legambiente. Devo dire con franchezza che Rossi é sempre stato un industrialista e varie volte a ragione quando ha salvato alcune fabbriche dalla chiusura. Adesso la situazione é profondamente cambiata non tanto o non solo da parte di Rossi ma per il cambiamento delle politiche del suo Partito derivante dalla vittoria a tutto campo di Renzi. Per essere chiaro Rossi per un breve periodo ha cercato di controbattere su diversi fronti il renzismo ma poi ha miseramente ceduto e purtroppo non solo per quanto riguarda l’ambiente, la cacciata della Marson , ecc., ma anche per quanto riguarda il lavoro fino a dire che la Regione Toscana sarà in testa allo studio degli effeti del jobs Act, infame legge di destra che lo stesso Rossi per un breve periodo ha combattuto. E’ quindi evidente che Rossi ha dovuto cedere e si é aggregato alla parte largamente maggioritaria del PD che pure lui aveva combattuto. E’ proprio per la vottoria di Renzi che SEL, l’ANPI e altre associazioni a cui appartengo si stanno dissociando definitivamente dal PD che del resto ha per primo rotto il rapporto che ha avuto fino ad ora con Sinistra Ecologia e Libertà con cui del resto Rossi stesso ha rotto per primo il rapporto per le prossime elezioni. E’ per tutto questo che non solo SEL ma anche diverse altreassociazioni e <partiti stanno formando una coalizione per le prossime elezioni in Toscana per combattere la attuale politoca di destra del PD e lo stesso Enrico Rossi . Me ne dispiace dal punto di vista individuale mio che in Rossi ho creduto per molto tempo ma spero che tutti e quelli come me e altri che hanno subito il voltafaccia di Rossi abbiano il coraggio di distinguersi e collaborare per una nuova visione della Regione Toscana nella prossima legislatura libera dalle forze reazionarie del PD e aperta invece , ma per davvero, a chi di quel Partito finalmente si metterà ufficialmente dalla parte giusta smettendo di evocare la cosiddetta Ditta di molti componenti di quel Partito in cui io stesso sono stato per dieci anni membro delle Direzione regionale, che era esattamente l'opposto dell'attuale PD MARCELLO BUIATTI
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