«Non accetteremo altri cedimenti»
Intervista di Antonio Passanese, Corriere Fiorentino, 8 febbraio 2015.
Il sottosegretario Borletti Buitoni al Consiglio regionale: piano da varare subito, com’è
«Approvare il Piano Paesaggistico in tempi brevi». È il messaggio che Ilaria Borletti Buitoni (ex Scelta Civica, oggi Pd), sottosegretario del ministero dei Beni culturali e del turismo, con delega al paesaggio, lancia al Consiglio regionale chiamato, nelle prossime settimane, a licenziare il Pit. E avverte: «Nel caso vi sia una terza riscrittura il ministero potrebbe rispedirlo indietro senza approvazione».
Onorevole Borletti Buitoni, la giunta regionale ha inviato alle commissioni competenti un piano paesaggistico con meno vincoli. Che ne pensa?
«Il Piano Paesaggistico della Toscana — che deve essere approvato con sollecitudine perché rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione del territorio — è il frutto di compromessi che, comunque, garantiscono un certo principio di tutela al quale noi eravamo attaccati. La versione precedente ci era piaciuta di più, ma trattandosi di interessi conflittuali bisognava trovare un punto di sintesi. E, a nostro parere, l’attuale Pit lo ha trovato. Ma non sono compatibili le ulteriori richieste arrivate dalle categorie dei cavatori perché renderebbero la tutela di un’area importantissima, dal punto di vista paesaggistico, turistico e faunistico, assolutamente in pericolo».
Dunque, se il Consiglio regionale dovesse accogliere le nuove istanze dei cavatori il ministero potrebbe respingere l’approvazione del Piano?
«Sì, il rischio c’è. Il percorso fatto fino ad ora con la Regione Toscana è stato eccellente, di confronto, anche secco ma costruttivo, però in riferimento alle Apuane non siamo disposti a concedere altro: il Mibact non tollererà ulteriori allentamenti a un principio di tutela».
Qual è il giusto equilibrio tra tutela e sviluppo?
«L’equilibrio è difficile, ma posso sintetizzarlo con una partola: regole. Non si può lasciare campo libero all’iniziativa selvaggia. Quando parlo di regole, non mi riferisco a vincoli assurdi o a un appesantimento burocratico, ma a norme che definiscono con chiarezza i limiti, secondo principi di tutela che il nostro ministero deve far rispettare. Tutelare il paesaggio non è un interesse di parte ma collettivo».
Il Pit «atto secondo» raccomanda, per la Val d’Orcia, la tutela dei borghi, e definisce una «criticità» l’intensa diffusione dei vigneti. È d’accordo?
«Ci sono delle aree, mi riferisco alla Val d’Orcia, patrimonio dell’umanità come lo è il Colosseo. Quindi il danno che si può arrecare con una pianificazione non corretta rappresenta un danno di immagine per tutto il Paese. Sui vigneti, invece, credo si sia trovato un accordo accettabile sia dal punto di vista paesaggistico che per i produttori di vino».
Il governatore Enrico Rossi ha garantito che entro la fine della sua legislatura il Pit sarà approvato. Quale messaggio vuole lanciare?
«La Toscana è stata capace, più di altre regioni, di valorizzare il suo patrimonio artistico, storico e ora paesaggistico, cerchiamo di fare in fretta, non perdiamo ulteriore tempo. E sarete un esempio per tutti, come lo siete stati per la tutela dei beni culturali».
A proposito di beni culturali, a breve il ministero procederà alla nomina dei nuovi soprintendenti e dei manager che dovranno gestire i 20 «musei autonomi» italiani. Quali sono le novità?
«Le nomine dei dirigenti di prima e seconda fascia le stiamo affrontando in questo momento, e non sarebbe corretto anticipare notizia. La riforma del ministero completerà tutto il suo ciclo entro l’estate. Credo che nei prossimi 15 giorni arriveranno le nomine che riguardano le soprintendenze e le segreterie regionali. Per i 20 siti importanti, il quadro sarà completo per la fine di maggio».