lo chiedono i promotori del convegno sulle Apuane
Firenze, 8 novembre. COMUNICATO STAMPA
“Un tavolo, aperto al pubblico, per tutelare e promuovere le Apuane come patrimonio unico e di tutti”: con questa richiesta al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è concluso il convegno sulle Alpi Apuane, svoltosi sabato 8 novembre a Firenze, organizzato dalla Rete dei Comitati per la difesa del territorio, il Club Alpino Italiano Toscana, il Comitato Salviamo le Apuane con la partecipazione attiva di FAI, Italia Nostra e Legambiente. Erano presenti anche rappresentanti di diversi comitati locali come il Gruppo Azimut, la Lega Montagna UISP, l’Associazione Centro Cervati per gli Usi Civici, l’Associazione Orme D’Ambra.
Nel convegno, da vari punti di vista sono state illustrate criticità e opportunità di un territorio prezioso, ma particolarmente fragile.
La vulnerabilità è dovuta a diversi fattori, connessi al fenomeno dell’abbandono della montagna: ma in particolare le attività di escavazione, condotte oltre ogni limite di sostenibilità, sono da considerare fra le principali cause di degrado. Una monocoltura del marmo “divoratrice”, in cui le regole – quando ci sono – non sono rispettate, impedisce lo sviluppo di altre peculiari potenzialità economiche e sociali del territorio apuano: il bosco nelle sue varie utilizzazioni, l’agricoltura di qualità, l’agriturismo, l’artigianato e le produzioni locali, il turismo culturale ed escursionistico. Il marmo non è una risorsa da sfruttare senza limiti e senza cura di ciò che sta attorno, ma è parte di un patrimonio da tutelare nel suo insieme, a cominciare dal suo supporto geomorfologico, ricco di fenomeni carsici e di uno straordinario patrimonio speleologico, alle acque, alle sorgenti, ai boschi, alle testimonianze storiche e all’archeologia industriale: per non parlare del patrimonio naturalistico e della biodiversità. Tutte risorse che potrebbero essere impiegate per la gestione di un Parco ben diverso, per estensione e qualità, da quello attuale.
In questo quadro, le osservazioni presentate al Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano paesaggistico – adottato nel luglio 2014 – vogliono migliorare gli strumenti di tutela posti in essere nella Disciplina del Piano, eliminando incertezze e ambiguità, rafforzando il ruolo dell’operatore pubblico e della Regione, modificando alcune previsioni particolarmente “pericolose”. Chiediamo, perciò, che il Consiglio regionale, in sede di approvazione del Piano, accolga le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste e si adoperi per assicurare la massima coerenza del Piano stesso con i principi di sostenibilità e di buona gestione ambientale propri della versione approvata dalla Giunta il 17/1/2014.
Data l’importanza dell’argomento, chiediamo infine che le associazioni sopra elencate siano invitate congiuntamente a un tavolo, aperto al pubblico, con il Presidente della Regione Toscana e gli Assessori competenti, per illustrare le osservazioni presentate, volte a difendere non vantaggi particolari ma l’interesse collettivo a tutelare e promuovere le Apuane come patrimonio unico e di tutti.
Ecco le osservazioni al Pit sul tema delle cave.
Osservazione della Rete dei comitati
Osservazione di Legambiente Legambiente, allegato tecnico su acque e cave