di Massimo Morisi e Daniela Poli, Repubblica Firenze, 17 ottobre.
Il paesaggio è conflitto… poi armonia, ma solo “dopo”. Lo è da quando non è fatto più di aristocrazie, di giardini privati e pubblici, di luoghi in cui ristorarci dalle fatiche del lavoro o nei quali esercitare i nostri convivia. Oggi, nell’età repubblicana, il paesaggio è un progetto politico per l’insieme del territorio e non più la sommatoria di una pluralità di beni cui offrire tutele, regole e opportunità di valorizzazione. Leggi tutto