La maggioranza di Matteo Renzi boccia i Rifiuti Zero.

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Comunicato stampa perUnaltracittà – lista di cittadinanza.

De Zordo e Alberici: “La conservazione e i costruttori hanno vinto”

L’invito ai movimenti antiinceneritoristi a continuare, anche a Firenze, la lotta per una gestione virtuosa dei rifiuti.

La mozione Rifiuti Zero è stata bocciata dal Consiglio comunale di Firenze che con la sua maggioranza sostiene il sindaco Matteo Renzi. La mozione era stata scritta in collaborazione con i movimenti fiorentini e toscani per una gestione virtuosa, salubre ed economica dei rifiuti.

A quanto pare la retorica sull’innovazione della politica adottata dai renziani non è supportata da atti all’altezza. In questo caso si preferisce “conservare” il pericoloso sistema di incenerimento a svantaggio dell’innovazione rappresentata dal Ciclo delle 4R che in altre città ben più grandi di Firenze come San Francisco, Camberra, Okland, funziona bene, tutela la salute dei cittadini e genera nuovi posti di lavoro.

Ancora una volta il renzismo si mostra come una mera “sostituzione” dei referenti politici dei poteri forti, in questo caso quelli dei costruttori di inceneritori e di un indotto anacronistico che frena lo sviluppo economico di qualità del nostro Paese.

perUnaltracittà ringrazia i tanti attivisti e attiviste che fino ad oggi si sono impegnati affinché anche Firenze stesse al passo con la modernità nel campo dei rifiuti e li invita a non mollare. La storia ci darà ragione. Inceneritori e discariche sono il passato e chi li sostiene rinuncia al futuro.

La mozione era stata presentata da De Zordo e sottoscritta anche dai consiglieri Grassi, Fittante e Torselli ed é stata votata, oltre che dai sottoscrittori, anche dai consiglieri Cruccolini, Pugliese, Galli, Semplici, Alessandri e Razzanelli.

 

Per i diritti di tutti contro l’arroganza di pochi

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Determinati, sereni e insieme a chi, in tutta Italia, lotta per i beni comuni e il diritto alla città.

Il #16Nov è la nostra risposta alla politica che invade il patrimonio pubblico e lo regala agli appetiti privati, che antepone le prerogative della proprietà di pochi all’interesse collettivo.

Saremo in piazza a Pisa per denunciare le politiche di speculazione e di austerità che determinano la crisi, consumano i nostri territori, producono solo lavoro precario e ricatti, costruiscono cattedrali nel deserto, e trasformano ogni forma di attivismo civico e di reazione sociale in un problema di ordine pubblico.
Lo sgombero dell’ex Colorificio di Pisa e del Municipio dei Beni Comuni sono l’emblema dello scontro sempre più aspro tra beni comuni e interessi privati, che sperimentiamo in tutte le nostre città.
Il #16Nov dimostreremo che in questa città scorre anche un altro fiume e che non è possibile fermarlo. E’ il fiume dei corpi, dei bisogni e dei desideri di donne e uomini liberi che riprendono in mano il proprio destino e quello della comunità dove vivono, in forma responsabile e trasparente.
Abiteremo le strade praticando una grande, pacifica e legittima azione che riaprirà l’Ex Colorificio, chiuso con un atto di imperio in seguito ad una sentenza del Tribunale. E’ questa la nostra risposta allo strapotere delle multinazionali, alle lobby del cemento e a quella politica che con queste tratta e svende le nostre città.
Saremo un fiume in piena, come quello che attraverserà  in quella giornata le strade di Napoli contro la devastazione ambientale e l’emergenza sanitaria di cui è vittima il territorio campano, conseguenza di politiche criminali che hanno permesso di contaminare ed avvelenare i territori e le persone che li abitano. O come quello che scenderà sempre il 16 novembre in piazza in Val di Susa contro la TAV e la politica delle grandi opere, che spreca denaro pubblico, distrugge l’ambiente e alimenta un modello di sviluppo insostenibile. O che sarà a Gradisca d’Isonzo contro la politica dei CIE. Insieme in uno stesso giorno Pisa, Napoli, Gradisca d’Isonzo e Val di Susa. Quattro luoghi simbolo della lotta per i beni comuni e contro le politiche del privilegio.
Il #16Nov,per un fiume in piena, impossibile da fermare.

MUNICIPIO DEI BENI COMUNI – PISA

CONCENTRAMENTO ORE 13.00 PIAZZA GARIBALDI

16 Novembre #fiumeinpiena #excolorificio   ore 13 Piazza Garibaldi

Qui lo spot video del 16 nov: http://www.youtube.com/watch?v=RUjzi2OmPak

12 Novembre Comunicato Stampa presso l’ex Colorificio

13 Novembre Assemblea Cittadina Pubblica ore 21:00 Polo Carmignani

14 Novembre Critical Mass ore 17:30 Piazza Garibaldi

informazioni sui Pullman per Pisa

16 Novembre #fiumeinpiena #excolorificio   ore 13 Piazza Garibaldi

 Qui l’indirizzo dell’evento facebook: https://www.facebook.com/events/1431837997038467/

Novoli: “57.000 mq di nuovo cemento.

novoli_krierSono questi i “mattoni zero” di Renzi? e soprattutto, sono queste le reali esigenze della zona?

Comunicato stampa perUnaltracittàlista di cittadinanza.

Ancora appartamenti e fondi commerciali a San Donato, anche se resta molto invenduto nella parte già costruita.
Novoli vede oggi confermate vecchissime previsioni urbanistiche e subirà il completamento di una colata di cemento pari a 200.000 mq complessivi visto che ne aggiungiamo ora 57.000 a quelli già costruiti. Vince l’Immobiliare Novoli che si vede ora autorizzata a edificare ancora su 57.505 mq , pari a 23.070 mq di residenziale/ricettivo  e 34.435 mq di terziario, con centinaia di appartamenti e fondi commerciali che verranno costruiti. E questo anche se  resta molto invenduto nella parte già costruita, così come del resto anche in altre zone vicine: case nuove, vuote e inutilizzate, ma la spinta è sempre a costruirne altre, e certo non alloggi sociali o comunque accessibili a chi per motivi economici non riesce ad avere una risposta al bisogno di un alloggio.
ll vecchio Piano di recupero dell’area ex Fiat di Novoli – che era decaduto e ora resuscitato senza cambiamenti di rilievo con questa Variante urbanistica – risale al luglio 1994 e fu poi modificato con la celebre Variante (quella del disegnino) nel 2001: lì si sanciva  una capacità edificatoria di 200.000 mq, ovvero 600.000 m3 di cemento in un’area già allora congestionata. Incredibile che oggi, con una situazione ancora più appesantita dal nuovo Palazzo di Giustizia, tutti i volumi siano confermati dal nuovo Piano Renzi che consente la costruzione di 8 nuovi lotti nei 57.505 mq ancora liberi intorno al parco di San Donato.
E pensare che il 20 aprile 2009 il Consiglio comunale bocciò la delibera del vecchio Piano, proprio perché troppo invasivo, coi voti delle opposizioni e di parte della maggioranza: i voti contrari – 21 su 39 presenti – mandarono la giunta Domenici in minoranza e ne sancirono di fatto la fine politica (col voto contrario di una bella fetta di maggioranza e l’astensione dell’allora consigliere Nardella); oggi  la giunta Renzi sponsorizza un Piano che, al netto di dettagli davvero marginali ribadisce le previsioni del vecchio.
Grave la scelta per più ragioni: si cementifica un’area che dovrebbe essere salvaguardata come polmone tra Università, il già costruito dell’area San Donato, il Palazzo di Giustizia e gli edifici della Regione Toscana. L’Amministrazione avrebbe invece dovuto fare una valutazione attenta per questa parte residua dell’area che potrebbe risolvere bisogni del quartiere  in termini di servizi ed attrezzature (e potrebbe anche costituire occasione di diversa iniziativa d’investimento per lo stesso operatore immobiliare).
Visto che la proprietà è in mano a banche e non a un operatore immobiliare puro, a fronte di invenduto o di fermo prolungato nel tempo non rischia il fallimento, perché non investe risorse proprie – ma quelle di circuiti finanziari- e quindi è molto alto l’ulteriore rischio di inattività per molti anni, con tutte le conseguenze circa il completamento degli interventi in particolare di quelli infrastrutturali con ricaduta sull’intera area che rischia di restare vuota.
Chiediamo: il completamente cementificatorio dell’unica area rimasta libera a Novoli a vantaggio di chi va se non degli investitori della Novoli Immobiliare spa? Il fatto che diano qualche briciola dei lauti guadagni a interventi per la collettività non salva affatto un’operazione sbagliata e di retroguardia, che l’amministrazione ora tenta inutilmente di spacciare per “riqualificazione”. Alla faccia dei “mattoni zero” di cui si vanta il Sindaco Renzi.

 

 

Rassegna Stampa

1 – 9 novembre 2013

Tunnel TAV e trasporto pubblico locale: l’Ira di Rossi

Nuova Pista dell’aeroporto di Firenze: continua e forse si spenge la polemica tra Regione e Enac

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