Contro il progetto di un mega-maneggio in pieno vincolo paesaggistico.
NB: La “ZONA LIMITROFA ALLA CITTÀ DI SANSEPOLCRO” è vincolata ex legge 1497/1939, dal 1962, con la seguente motivazione: la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché, costituita dalle colline a monte della città di Sansepolcro, disseminate di ville con giardini e parchi, di boschi e terreni coltivati, forma un quadro naturale meritevole di particolare tutela dal quale si gode il belvedere della sottostante città.
Comunicato del Comitato per la Difesa Paesaggistica delle Colline di Sansepolcro.
“Apriremo un fondo che potrà arrivare fino a due milioni, e inseriremo un articolo all’interno della nuova legge urbanistica, che approveremo prima delle ferie, per finanziare i Comuni che vogliono abbattere gli ecomostri, quelle strutture che attentano alla bellezza del nostro paesaggio. Cioè un bene collettivo che abbiamo avuto in eredità dai nostri antenati e che dobbiamo garantire alle future generazioni. A me questa Toscana piace, è ancora bella. Lavoriamo tutti insieme, Regione ed enti locali, per mantenere la nostra bellezza. Per poterlo fare al meglio approveremo prima delle ferie una nuova legge urbanistica che metterà fine al consumo di territorio e stabilirà la non edificabilità nelle aree agricole ed entro Settembre approveremo il piano del paesaggio con 365 aree vincolate che coprono quasi il venti per cento del territorio regionale. Vogliamo poi incentivare i Comuni ad elaborare Piani Strutturali di zona perché con una pianificazione allargata si possono tutelare meglio le aree di pregio”.
Queste le affermazioni di principio espresse dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel corso di un Convegno dall’eloquente titolo “Ecomostri?”, tenutosi presso la Camera di Commercio di Livorno lo scorso 27 luglio. A quella conferenza prese la parola anche l’Assessore all’Urbanistica della Regione Arch. Anna Marson che chiosò: “Il problema della Toscana, più che gli ecomostri, è la trasformazione del nostro paesaggio, non sempre attenta come invece dovrebbe essere. Non c’è la necessaria attenzione alla trasformazione del nostro territorio: abbiamo costruito aree industriali lungo i fiumi, nuove urbanizzazioni vicino a mura medievali, piattaforme ricettive lungo la costa. C’è certamente un problema di regole, ma c’è anche una questione culturale di attenzione e sensibilità che la pratica dei condoni ha disincentivato”.
Come è possibile non condividere le parole e le preoccupazioni espresse dal Presidente Rossi e dall’Assessore Regionale Marson, riportate dal quotidiano on line “Toscana Notizie”? La cronaca a riguardo ogni giorno disegna un quadro sconfortante fatto di abusi, scempi e attacchi al territorio, all’ambiente, al paesaggio della nostra Regione e dell’intera Penisola. In questi mesi abbiamo letto con sgomento dello sbancamento delle protette colline di Capoliveri all’Elba, dei progetti di enormi impianti di stoccaggio cereali in Val di Chiana, della gigantesca centrale a biomasse da 51 MW di Castiglion Fiorentino, del proliferare di essiccatoi e rilevanti impianti per la tabacchicoltura a ridosso delle colline di Anghiari, che potrebbero mettere a rischio la salute dei suoi abitanti e che di certo minano l’alto valore paesaggistico di una delle più belle cittadine del Centro Italia. La lista degli attacchi al nostro patrimonio ambientale è dolorosamente lunga e a farne le spese, come sempre, sono gli inermi cittadini che giorno per giorno assistono al progressivo depauperamento di beni e risorse comuni di vitale importanza, sacrificati spesso sull’altare del contagioso profitto senza regole. Non è un caso che la Toscana sia tra le Regioni in Italia con il più alto numero di Comitati Civici e Associazioni (solo per la difesa del paesaggio se ne contano più di 70), sorti negli ultimi anni in forma spontanea proprio per contrastare e combattere dal basso abusi e attacchi al notevole patrimonio ambientale e paesaggistico della nostra Regione. Abusi e attacchi in preoccupante ascesa che sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti.
Anche il Comitato di Difesa Paesaggistica di Sansepolcro da tempo porta avanti una battaglia a difesa dei beni comuni del nostro territorio e dei valori paesaggistico-ambientali rappresentati dalle nostre colline. A tal riguardo, esprimiamo alle Autorità competenti la viva preoccupazione circa la nuova richiesta (la quarta in quattro anni) di parere preventivo inoltrata recentemente al Comune di Sansepolcro per l’edificazione di un Maneggio-allevamento di cavalli di notevoli dimensioni, sulle vincolate colline della nostra Città. Si tratta senza mezzi termini dell’ennesimo attacco al nostro pregevole patrimonio collinare. Infatti, come tutti sanno, simili ipotesi edificatorie hanno già subito in passato due dinieghi della Soprintendenza di Arezzo, che doverosamente evidenziò le incompatibilità di interventi edilizi così rilevanti, che contrastavano con la Legge Regionale n.1 del 2005, con il PIT e con il PTC.
Analizzando a fondo il vigente Piano Strutturale adottato dal Comune di Sansepolcro con Deliberazione n.36 del 17/04/2009 e definitivamente approvato con Deliberazione n. 147 del novembre 2010, emergono – a nostro parere – possibili ulteriori incompatibilità anche rispetto alla normativa del P.S. stesso. Incompatibilità che, se dovessero essere davvero riscontrate dalle Autorità competenti in materia urbanistica, non dovrebbero a maggior ragione consentire l’edificazione ex novo di strutture di tali e rilevanti dimensioni in aree sottoposte a vincolo paesaggistico: aree collinari perfettamente conservate ricadenti nella U.t.o.e. N. 3, che per il loro alto valore sono annoverate tra le invarianti strutturali del P.S. in vigore, e che rientrano tra le 365 aree regionali di maggior pregio paesaggistico del nuovo PIT della Toscana, sopra citate dallo stesso Presidente Rossi. Indichiamo solo a titolo esemplificativo, una delle incompatibilità al P.S. individuata nei mesi scorsi dalla locale Commissione Paesaggistica Comunale che, riunitasi per valutare la compatibilità dell’ultimo progetto del 2012 (il terzo in ordine di tempo inoltrato agli uffici competenti), dette parere negativo. La Commissione Paesaggistica Comunale evidenziò nel suo parere negativo espresso nel gennaio 2013 vari elementi di incompatibilità sul terzo progetto, tra cui spiccava quello inerente il divieto a modificare la piccola strada interpoderale per accedere alle nuove ed enormi strutture da edificare. Scriveva nel suo parere negativo la Commissione Comunale per il Paesaggio: “la viabilità esistente risulta oggetto di alterazioni nella sezione trasversale ed in contrasto con l’Art. 57 delle NTA del Piano Strutturale”. Leggendo l’articolato riguardante le Norme Tecniche di Attuazione del P.S. di Sansepolcro, emergono – sempre a nostro modesto parere – altri possibili elementi di incompatibilità che, verosimilmente, collidono con molteplici suoi articoli: Art. 1 – 2 – 6 – 15 – 20 – 28 – 38 – 41 – 48 – 52 – 59 – 61 – 75. Incompatibilità intrinseche inevitabilmente contenute, lo ripetiamo per l’ennesima volta, in progetti di siffatta natura e dimensioni, ricadenti in aree collinari protette da Decreti Ministeriali, Leggi e Norme Regionali, Provinciali e, a quanto pare di capire, anche Comunali.
Il Comitato di difesa paesaggistica, per scongiurare possibili errori di interpretazione, chiede formalmente ai competenti Responsabili dell’Ufficio Urbanistica di Sansepolcro, ma anche ai Responsabili di settore a livello provinciale e regionale, che venga attentamente verificato l’aspetto normativo del P.S. di Sansepolcro in relazione a progetti come quello del Maneggio-allevamento di Villa Benedetti, ricadenti in aree di pregio con vincoli paesaggistici ed archeologici.
A prescindere comunque dagli aspetti normativo-legislativi sopra evidenziati, in tanti a Sansepolcro continuano a non capire come sia stato possibile accettare nel 2010 nel nuovo Piano Strutturale le Osservazioni n. 100 e n. 431 di soli, si fa per dire, 12.000 mq di nuovo edificato in area vincolata che, viste le dimensioni, alcuni a suo tempo ribattezzarono non senza un pizzico di sarcasmo il “Villaggio Olimpico di Villa Benedetti”!
Poniamo alcune domande agli Amministratori Comunali, Provinciali e Regionali.
I 12.000 mq delle Osservazioni n. 100 e 431 accettate con grande disinvoltura nel nuovo Piano Strutturale, sono forse la sconcertante risposta della Politica e degli Amministratori di Sansepolcro, rispetto a problematiche di grande attualità come l’eccessivo e crescente consumo di suolo agricolo (fatto ancor più grave perché qui si vorrebbe consumare e cementificare suolo agricolo di grande pregio), con la cementificazione ed impermeabilizzazione di enormi porzioni di territorio, che di fatto vanno a peggiorare il già precario equilibrio idro-geologico di cui è gravemente malata l’intera Penisola? Le recenti alluvioni che in Liguria e Toscana hanno seminato morte e devastazione, con ingenti danni anche all’ambiente e alle bellezze della nostra Nazione, non sono forse figlie dell’incuria e imperizia di chi per anni ha amministrato il territorio senza alcun criterio?
E’ forse questa un’area idonea a contenere interventi urbanistici così rilevanti e impattanti (anche se per finalità agricole), che inevitabilmente andrebbero a modificare un quadro naturale di notevole pregio paesaggistico venutosi a creare nell’arco dei secoli?
E’ forse su queste colline vincolate e protette dal 1962, e ad oggi ancora perfettamente conservate (tra le ultime rimaste ancora integre a ridosso della Città, dopo gli scempi urbanistico-edilizi compiuti negli ultimi 50 anni), che un Piano Strutturale puntuale, ponderato e soprattutto coerente con indirizzi, leggi e norme sovracomunali, poteva prevedere interventi urbanistici (anche se per finalità agricole) così rilevanti?
Forse qualcuno a Sansepolcro nel 2010 credeva che per motivi agricoli si potesse senza alcun problema – e senza alcun criterio – edificare a proprio piacimento in aree di pregio dall’alto valore paesaggistico, protette da Decreti Ministeriali?
Forse qualcuno a Sansepolcro nel 2010 non conosceva bene la Legge Regionale n. 1 del 2005, e i Decreti Attuativi del 2007 ad essa correlati, ivi compreso l’inserimento del comma 1 bis del febbraio 2010?
Forse qualcuno a Sansepolcro nel 2010 non conosceva le NTA del nuovo Piano Strutturale?
Può non stupire che molti Politici locali (forse troppi) abbiano ignorato nell’aprile 2010 gli acclarati valori delle nostre colline e le leggi regionali che regolano il governo del territorio, ma risulta difficile comprendere perché poi molti (certamente troppi) Amministratori e Tecnici con responsabilità e competenze urbanistiche, non abbiano prontamente individuato tali macroscopiche e palesi incompatibilità! La Commissione Comunale per il Paesaggio, ad esempio, ha impiegato ben tre anni per individuarne alcune, e dopo due dinieghi della Sovrintendenza! Si dirà: “Meglio tardi che mai!”
La risposta data a queste elementari domande dalla passata Amministrazione Comunale – sotto la illuminata guida del Prof. Polcri – è tristemente nota a tutti: nel 2010 fu sferrato un duplice attacco al prezioso patrimonio collinare di Sansepolcro, con la previsione nel nuovo P.S. delle famose Villette in collina da un lato, e del Maneggio-allevamento di Villa Benedetti dall’altro: 7.200 mq di nuovo edificato all’interno della U.t.o.e. N. 3 (non a caso quella di maggior pregio paesaggistico-ambientale tra tutte le U.t.o.e. , con oltre il 60% della sua estensione protetto dal D.M. 310). Un attacco degno dei feroci Lanzichenecchi, pianificato (quello sì) con cura dai politici di Sansepolcro che allora governavano. E all’opposizione cosa facevano? Criticavano senza riserve il P.S. e le sue previsioni più eclatanti: Is 11. Una volta al governo – nel maggio 2011 – gli Amministratori progressisti stralciarono con inusuale rapidità (grazie anche alla Conferenza Paritetica su cui poi torneremo) solo le Villette in collina (pari a 3.000 mq di nuovo edificato), “dimenticandosi” con grande leggerezza dell’altro rilevante ed incompatibile progetto: un intervento di migliaia di metri di cui – fatto strano – quasi nessuno sapeva l’esistenza. Comunque, poco o forse nulla fu fatto dalla nuova Amministrazione per, se non altro, verificare la giustezza e compatibilità del progetto del Maneggio-allevamento di Villa Benedetti (pari a 4.200 mq di nuovo edificato, e perciò di gran lunga superiore allo stesso Is 11!!!). Anzi, la neoeletta Amministrazione avallò il secondo progetto-fotocopia (la cui anomala dinamica è già stata ampiamente descritta nel Memorandum del 24 Settembre 2012) del 2011, ripresentato dal committente con risibili modifiche rispetto al precedente. E pensare che il primo progetto del 2010 aveva già subito nei mesi precedenti un netto diniego da parte della Sovrintendenza di Arezzo! Perché – ci chiediamo ancora – nessuno della Amministrazione progressista, durante i lavori della Conferenza Paritetica Interistituzionale tenutasi a Firenze il 15 giugno 2011, alzò un dito in difesa delle vincolate colline ad Est del Torrente Afra? Fu semplice “disattenzione” amministrativa (per parafrasare i richiami dell’Assessore Marson)? Ai posteri l’ardua sentenza.
E’ solo grazie allo scrupoloso filtro e lavoro della Sovrintendenza di Arezzo, che per due volte ha bocciato tali ipotesi edificatorie, se oggi sulle vincolate colline ad Est del Torrente Afra non ci sono antiche strade interpoderali distrutte, enormi stalle, concimaie, galoppatoi coperti e scoperti, fienili, giostre, tondini, parcheggi in cemento, resede per il custode, club-house a due piani (con snack bar, salette per gli ospiti e annesso negozio per articoli da equitazione), spogliatoi, etc. contemplati e previsti nelle Osservazioni n. 100 e 431! Sono forse questi i fantomatici Programmi Aziendali Pluriennali di Miglioramento Agricolo dei “poveri” Agricoltori della Valtiberina Toscana? Fino ad ora solo la Sovrintendenza di Arezzo ha doverosamente difeso le irriproducibili colline della nostra Città, evitando – coi suoi dinieghi – il pesante sbancamento di migliaia di metri cubi di pregevole territorio comunale… un po’ poco – non vi pare – da parte dei politici e amministratori locali di quasi tutti gli schieramenti, per essere le colline immortalate da uno dei massimi Artisti del Rinascimento che risponde al nome di Piero della Francesca! Ma andiamo oltre.
Le Osservazioni n. 100 e 431 a cui ancor’oggi in tanti ossequiosamente si inchinano, furono oltretutto accolte nel P.S. – ironia della sorte – a precise condizioni/prescrizioni contenute nel FASCICOLO n. 4: Osservazioni riguardanti la U.t.o.e. N. 3, di cui riportiamo il testo integrale: “in particolare per la realizzazione degli interventi nella pertinenza degli edifici di matrice storica della Villa Benedetti dovrà essere redatto un P.d.R. che preveda una accurata documentazione sia degli interventi edilizi che delle sistemazioni degli spazi aperti di progetto, nel rispetto delle norme del Piano Strutturale così come modificate ed integrate in fase di controdeduzione. Analoga documentazione dovrà essere presentata per la realizzazione delle strutture sportive previste all’interno dell’area di tutela paesistica della villa, che dovranno essere oggetto anch’esse di Piano Attuativo e/o Programma aziendale pluriennale di miglioramento agricolo ambientale (che potrà essere lo stesso piano attuativo relativo agli edifici di Villa Benedetti o un piano attuativo autonomo), sempre nel rispetto delle condizioni definite dalle N.T.A. del P.S. Nell’ambito di tali piani attuativi dovrà essere dimostrata anche l’adeguatezza delle infrastrutture della mobilità rispetto agli effetti indotti dagli interventi proposti nella osservazione, proponendo eventualmente nuove opere per mitigare o evitare eventuali effetti negativi”.
In altri termini, la passata Amministrazione Comunale a guida Polcri (il sensibilissimo – a parole – uomo di cultura del Centrodestra che nel 2007 volle e pilotò la stesura del nuovo P.S.), dava i permessi a costruire le enormi strutture del Maneggio-allevamento, a condizione che – per mitigare l’inevitabile incremento di traffico indotto dalle nuove strutture – il committente avesse allargato la piccola strada interpoderale che attraversa la tenuta (annoverata nel nuovo P.S. tra i percorsi di matrice storica), andando di fatto contro l’Art. 57 delle NTA adottate nel “fresco” Piano Strutturale! Dopo un’amnesia durata tre anni e tre progetti, la Commissione Paesaggistica Comunale ha dunque evidenziato nel gennaio di quest’anno un’ulteriore incompatibilità (ultima in ordine di tempo) correlata a questa ipotesi edilizia. Incompatibilità, in questo caso, frutto di un paradigmatico quanto deplorevole esempio di schizofrenia amministrativa, partorito dalla passata Amministrazione Comunale, che non merita neppure di essere commentato!
Ci piacerebbe però poter fare qualche domanda all’allora Assessore all’Urbanistica, e al passato Dirigente responsabile dell’Ufficio Urbanistica di Sansepolcro, che elaborò e redasse dal 2007 al 2009 il Piano Strutturale oggi in vigore. Peccato che nel frattempo entrambi non ricoprano più tali incarichi… perché si sa che, mentre i politici-amministratori passano, gli ecomostri e/o gli irreversibili danni paesaggistico-ambientali da loro voluti o avallati restano!
Stando così le cose, dopo aver riscontrato i dubbi e le ulteriori perplessità sopra enunciati, crediamo sia giunto il momento di mettere la parola fine su tutta questa annosa e contorta vicenda. Senza ingiustificabili tentennamenti e con la massima trasparenza. Per troppo tempo Tecnici comunali, Amministratori pubblici, Assessori, alti Funzionari provinciali e regionali, Sovrintendenti del Mibac… hanno esaminato, discusso, lavorato su una pratica edilizia controversa ed a nostro giudizio incompatibile con le attuali norme di gestione e tutela del territorio: un abnorme ed ingiustificato utilizzo di risorse pubbliche, di pubblici denari, che con la scure della Spending Review, che taglia drasticamente i bilanci degli enti pubblici, appare oggi agli occhi dei cittadini ancor più odioso ed intollerabile.
Per individuare una volta per tutte le molteplici incompatibilità di tale previsione urbanistica e dissipare i tanti dubbi e contraddizioni che caratterizzano questa complessa vicenda, gli Amministratori ed i Tecnici di Sansepolcro vogliono che intervenga la Magistratura inquirente, come di recente al Comune di Capoliveri, che – ahinoi! – come avviene da alcuni decenni nel nostro “bel Paese”, è costretta sempre più spesso ad intervenire là dove Politici e Tecnici talvolta non sono in grado di far rispettare le leggi vigenti o, peggio, che in taluni casi si attivano per “addomesticarle” in ossequio a biasimabili interessi di parte? A tanto si deve arrivare per difendere l’integrità ed i valori paesaggistici della nostra Città? Ci auguriamo di no.
Auspicabilmente speriamo che gli attuali Amministratori e Tecnici possano e vogliano intraprendere altre strade, e che finalmente in tutti prevalga un indispensabile senso di responsabilità, una rinnovata sensibilità ambientale e un autentico spirito di servizio per arrivare a soluzioni condivise, prive di inaccettabili compromessi e incompatibilità con gli strumenti sovracomunali della pianificazione territoriale. Soluzioni nette, in linea con gli indirizzi e le politiche di tutela paesaggistica ed ambientale perseguiti dagli Amministratori della Regione come il Presidente Rossi e l’Assessore Marson.
Auspichiamo altresì che con l’imminente adozione del nuovo Regolamento Urbanistico, l’Amministrazione Comunale, guidata dalla Dott.ssa Daniela Frullani – in discontinuità con la passata Amministrazione, e per correggere le ombre e le lacune di un Piano Strutturale non certo impeccabile che, come tutti sanno, oltretutto non è mai stato condiviso dall’ attuale Maggioranza progressista – possa e voglia davvero adottare tutte le misure utili e necessarie per tutelare, valorizzare e soprattutto preservare con forza gli alti valori culturali, storici e ambientali del nostro territorio, che in tanti ci invidiano e che, grazie a Piero della Francesca, tutto il mondo ammira: ivi compresi gli immateriali valori paesaggistici delle colline che fanno da corona alla Città di Sansepolcro, e che alla metà del ‘400 fecero in taluni casi da sfondo ad alcune sue celeberrime opere.
Difendere oggi il territorio e l’ambiente della nostra valle da usi ed abusi sconsiderati, è per noi un obbligo morale.
Difendere i valori paesaggistici della nostra Città, è un civico dovere sancito dall’Art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Comitato Difesa Paesaggistica delle Colline di Sansepolcro
Sansepolcro, lì 23 Settembre 2013
P.S.
Poniamo un’ultima domanda agli Amministratori della Regione.
Ma a cosa servono le Conferenze Paritetiche Interistituzionali – a cui spesso ricorre la Giunta della Regione Toscana per evidenziare e correggere possibili elementi di incompatibilità a volte contenuti in fondamentali strumenti della pianificazione territoriale come i nuovi Piani Strutturali e i nuovi Regolamenti Urbanistici adottati dai 287 Comuni della Toscana – che furono capaci di vedere nel giugno del 2011 solo le incompatibilità dei 3.000 mq dell’Intervento Strategico 11 (le famose Villette in collina poi cassate dal P.S.), all’interno della U.t.o.e. N. 3 e che, simultaneamente, furono incapaci di vedere anche le incompatibilità dei 12.000 mq delle Osservazioni n.100 e 431, sempre sulle protette colline della stessa U.t.o.e. N. 3? O che, se si preferisce, furono incapaci di vedere anche le incompatibilità dei 4.200 mq del primo progetto del Maneggio-allevamento di Villa Benedetti, che già da 6 mesi aveva subito la prima sonora bocciatura della Sovrintendenza di Arezzo con Diniego del 30 dicembre 2010? Un incomprensibile “strabismo amministrativo” questo, su cui riflettere e che meriterebbe opportuni approfondimenti.
Il comunicato era stato inviato a:
• Assessore all’Urbanistica e Pianificazione del Territorio e Paesaggio della Regione Toscana, arch. Anna Marson
• Soprintendente per i Beni Architettonici – Paesaggistici-Storici ed EtnoAntropologici della Provincia di Arezzo, arch. Agostino Bureca
• Caposettore della Sezione Beni Storici – Artistici ed EtnoAntropologici della Provincia di Arezzo,
• dr.ssa Paola Refice
• Assessore al Governo del Territorio della Provincia di Arezzo, dr.Piero Ducci
• Dirigente del Servizio Programmazione Territoriale ed Urbanistica della Provincia di Arezzo, dr. Patrizio Lucci
• Sindaco ed Assessore all’Urbanistica del Comune di Sansepolcro, dr.ssa Daniela Frullani
• Assessore alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione del Comune di Sansepolcro, dr. Andrea Borghesi
• Assessore al Turismo del Comune di Sansepolcro,.dr.ssa Chiara Andreini
• Ingegnere Capo del Comune di Sansepolcro,.ing.Remo Veneziani