Con l’intervista ad Alberto Asor Rosa, su La Repubblica del 6 ottobre.
Nel corso degli ultimi mesi la Rete dei Comitati per la difesa del territorio ha aperto un confronto proficuo con la Giunta Regionale Toscana, soprattutto in vista dell’adozione e della riforma di provvedimenti legislativi riguardanti l’ambiente e il territorio, quali il Piano paesaggistico regionale, di grande importanza, e la modifica della Legge R. 1/2005.
Restano sul tappeto, tuttavia, ingenti problematiche, in gran parte eredità del passato, che il Presidente Rossi, nel corso di un incontro con noi, ha, con elegante eufemismo, definito il frutto della “continuità istituzionale”.
Sono, per fare gli esempi più clamorosi:
- la Piana di Firenze, dove, con delibere che fanno a pugni con loro, la Regione istituisce contemporaneamente un Parco agricolo regionale e la seconda pista dell’aeroporto di Firenze;
- la distruzione delle Apuane, dove un Parco insufficiente e traditore non riesce neanche a limitare i danni di una speculazione onnivora;
- l’imponente espansione dello sfruttamento energetico sull’Amiata, dove, se non bastassero i danni apportati finora al benessere e alla salute dei cittadini, proprio in questi giorni si vorrebbe procedere con l’illegittima realizzazione della nuova centrale di Bagnore 4;
- la veramente sciagurata realizzazione del sottoattraversamento ferroviario di Firenze, di fronte al quale impallidisce persino la pluriennale vicenda dello sventramento valsusino.
Per giunta, le recenti indagini della magistratura hanno fatto cadere su alcune di queste vicende l’ombra intollerabile di un malaffare paramafioso. E lo smantellamento dell’Ufficio VIA regionale ha seguito e fin troppo avvedutamente accompagnato tale processo.
È arrivato il momento di mettere in discussione la “continuità istituzionale”, se è il frutto, come pare, di una distorsione profonda nel modo di trattare i cittadini, il loro benessere e la loro salute, l’imprescindibile criterio della partecipazione (a cui tutti i passaggi successivi dovrebbero da questo momento in poi essere sottoposti).
La Rete auspica che La Regione Toscana operi rapidamente con questo spirito e in questa direzione.
Per la Rete dei Comitati per la difesa del territorio,
Alberto Asor Rosa