La Regione e la Rete

RAPPORTO SULL’INCONTRO FRA LA GIUNTA REGIONALE  TOSCANA E LA GIUNTA DELLA RETE DEI COMITATI PER LA DIFESA DEL  TERRITORIO.

Il giorno 15 aprile 2013, secondo quanto preannunciato, si è svolto presso la Presidenza della Regione Toscana, in Piazza Duomo a Firenze, l’incontro fra la Giunta Regionale Toscana e la Giunta della Rete dei Comitati per la difesa del territorio. L’incontro è durato dalle ore 11 alle ore 13,15: è stato dunque lungo, complesso e ricco di implicazioni.

Per la Giunta Regionale toscana, oltre al Presidente Enrico Rossi, erano presenti gli Assessori: Anna Marson (urbanistica), Anna Rita Bramerini (ambiente), Vincenzo Ceccarelli (mobilità), per pochi minuti, Gianni Salvadori (agricoltura).

Per la Giunta della Rete dei Comitati per la difesa del territorio, oltre al Presidente Alberto Asor Rosa, erano presenti: Mauro Chessa, Sergio Morozzi, Claudio Greppi, Gianni Mori, Paola Jervis, Helen Ampt, Ilaria Agostini, Nino Criscenti, Paolo Celebre. Era inoltre presente per la Rete anche la professoressa Maria Rosa Vittadini, esperta di infrastrutture e grandi opere.

Il Presidente Rossi, esordendo, ha sottolineato la novità e l’importanza dell’incontro, che vedeva per la prima volta a confronto le istituzioni regionali toscane e le rappresentanze dei Comitati di base e dei gruppi intellettuali che nella Rete gli si sono affiancati, operativamente e strategicamente. Ha quindi invitato Alberto Asor Rosa a esporre le posizioni della Rete. Asor Rosa è tornato a illustrare, come era già accaduto nell’Assemblea dei Comitati del 3 febbraio, i termini generali della Piattaforma Toscana, raccomandando che qualsiasi rilievo o risposta parta dalla conoscenza per esteso di quel documento, in cui sono sistematicamente approfondite ed esposte tutte le principali questioni ambientali e territoriali della Regione toscana.

Presenta successivamente le Schede per l’incontro con la Regione, le quali riassumono per punti la piattaforma e contengono l’analisi delle situazioni più critiche e le richieste più radicali della Rete:

1. Il dissesto idrogeologico;

2. Lo sfruttamento fuori norma e misura delle risorse energetiche;

3. La distruzione delle Alpi Apuane;

4. La revisione della Legge 1 e il nuovo Piano paesaggistico regionale;

5. La situazione urbanistica fiorentina;

6. La questione della Piana fiorentina;

7. La “nuova questione agricola” (cui, connessa, aderisce la problematica dei “parchi agricoli”, di cui, a mo’ d’esempio, viene chiamata in causa la Val d’Orcia);

8. Il “corridoio tirrenico”;

9. Il sottoattraversamento ferroviario di Firenze.

[Nel merito dei singoli punti si rinvia al testo dello medesime “Schede”, che sono state trasmesse insieme con questo Rapporto].

L’intervento successivo del Presidente Rossi è stato puntuale e circostanziato (indipendentemente dal maggiore o minore consenso che le sue posizioni sono destinate a incontrare da parte della Rete). Riassumendo per punti molto sinteticamente:

1. Sul “corridoio tirrenico” Rossi ha ribadito i termini della delibera della Giunta regionale del 9 aprile u.s., molto vicina alle posizioni della Rete (sovrapposizione della autostrada al tracciato dell’Aurelia fino a Orbetello Scalo; ricerca di tutte le soluzioni meno invasive per i cittadini e meno dannose per l’agricoltura e per il paesaggio per il tratto fra Orbetello scalo e Fonteblanda);

2. E’ in via di definizione il nuovo “regolamento” per l’escavazione sulle Apuane; l’obbiettivo è quello di tutelare le attività lecite, fornendo gli strumenti contro le attività di rapina;

3. Anche per quanto riguarda l’Amiata è in preparazione il nuovo PAER. E’ arrivato il momento di abbandonare l’alta entalpia e prendere un’altra strada meno invasiva, e che al tempo stesso abbia impatti più fruttuosi sulla salute, la ricerca o l’occupazione;

4. Sulla Piana Rossi si dichiara “sereno”: l’aeroporto c’è, è difficile cancellarlo; ma l’adozione già deliberata di un “Parco agricolo” di circa 7mila ettari è “un atto robusto”, di cui tener conto, anche per le ricadute urbanistiche che ne possono derivare; bisognerà vedere come si comporteranno i Comuni interessati “all’accordo di programma”.

5. Rossi sottolinea la positività dell’iniziativa regionale in merito alle leggi urbanistiche e paesaggistiche. Tra i principali avanzamenti segnala il vincolo di inedificabilità delle aree agricole, già previsto nella vecchia e tuttora vigente Legge 1/2005, dove tuttavia “il carattere generico della norma ha consentito di tutto”. Si chiede al tempo stesso come il piano paesaggistico sarà recepito dagli strumenti comunali. Bisognerà andare probabilmente in maniera sempre più sistematica verso piani intercomunali. Importanti gli strumenti di monitoraggio e d’indirizzo del piano paesaggistico. Inoltre: di fronte a possibili cambiamenti climatici, bisogna attrezzarsi per tempo, anche allo scopo di tutelare al meglio 1’agricoltura. Sono previsti interventi a favore della collina e della montagna, da programmare in maniera innovativa e originale. Insomma: bisogna costruire un cambiamento culturale per uno ”sviluppo conservativo”

6. Sul sottoattraversamento ferroviario di Firenze Rossi, pur esprimendo perplessità in merito ai comportamenti dello Stato e alle precedenti decisioni regionali in materia, ritiene che non sia possibile tornare indietro dagli accordi stipulati, anche per il peso degli oneri che questo comporterebbe, e in base al principio di “continuità istituzionale”, cui la Regione deve ispirarsi.

Si apre la discussione

Interviene l’Assessore Bramerini: a sostegno delle parole del Presidente Rossi nel merito, informa che si sta chiudendo la fase delle osservazioni VAS al PAER e dichiara: “Siamo pronti ad accogliere contributi”. E’ in fase di avanzata preparazione anche il nuovo Piano dei rifiuti, che prevedono un sistema industria1e di riciclo dei rifiuti e la riduzione del numero degli inceneritori.

Interviene l’Assessore Marson: ribadisce il valore di rinnovamento della Nuova Legge l e del Piano Paesaggistico regionale;

Interviene Mauro Chessa, Vice Presidente della Rete: sottolinea le attività di rapina da parte dell’ENEL sull’Amiata, che sta depauperando rapidamente risorse non rinnovabili e produce seri problemi sanitari e ambientali. [Asor Rosa consegna a Rossi una lettera – appello di massimo allarme per l’acquifero dell’ Amiata di Cinzia Mammolotti, membro della Giunta non presente]. Sul capitolo delle Apuane fa osservare che nel 2010 è uscito dalle Apuane un volume di marmo pari a una coda continua di autobus della lunghezza di 30 km; anche in questo caso si sta smantellando una risorsa inestimabile senza produrre ricchezza in loco ed anzi producendo danni ambientali e sociali gravissimi. Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico sottolinea la necessità di sottrarre gli interventi alla logica dell’emergenza e del settorialismo per inserirli in ampie politiche socio economiche che conducano ad una rivitalizzazione dell’economia montana e del presidio di questi plessi territoriali. Conclude ricordando l’impegno di Rossi non solo per questo incontro ma anche per inserire la Rete nel sistema della concertazione.

Interviene Maria Rosa Vittadini: a proposito del sottoattraversamento ferroviario di Firenze, parte dall’accordo tra RFI, Regione Toscana e Comune di Firenze, in cui non emerge un progetto “dalla parte della città”. Vi manca ad esempio totalmente il raccordo con il traffico regionale/metropolitano/urbano. I vantaggi per i viaggiatori fiorentini e toscani non esistono. La Rete, comunque, chiede di “non fare questo tunnel”. Esistono progetti alternativi. Potrebbe partire un grande ed emblematico processo di partecipazione per la costruzione di un progetto regionale alternativo al progetto attuale. La valutazione dev’essere tra lo scenario dei vantaggi di tutti contro lo scenario dei lavori attuali.

Interviene Gianni Mori: ricorda la lotta che si combatte in Val di Chiana contro l’insediamento della mega-centrale a biomasse al posto dell’ex-zuccherificio di Castiglion Fiorentino, passa a parlare del rapporto fra cambiamenti climatici e agricoltura in una zona come la Val di Chiana, che potrebbe essere recuperata a una vocazione agricola di avanguardia.

Torna a intervenire Asor Rosa: ribadisce che nel merito di molte delle assicurazioni formulate da Rossi e dai suoi Assessori bisognerà trovare lo strumento di una verifica puntuale e costante, per la quale chiede garanzie. Inoltre ribatte alle posizioni espresse da Rossi in merito al sottoattraversamento ferroviario di Firenze. La Rete chiede che il progetto venga abbandonato. In ogni caso chiede che vengano valutate con attenzione molto maggiore le innumerevoli ricadute negative di tale progetto sui cittadini fiorentini e toscani.

Replica Rossi che sul tunnel c’è in Consiglio regionale un’ampia maggioranza ad andare avanti. Tuttavia ritiene che sia possibile da parte della Regione aprire un tavolo di confronto in merito alle ricadute negative che il progetto attuale produrrebbe sui cittadini fiorentini e toscani e invita la Rete a presentare le proprie controproposte in merito, per una scadenza molto ravvicinata.

L’Assessore Ceccarelli, in carica solo da poco tempo, dichiara di esser pronto a un incontro sul tema della valutazione dei due scenari (tunnel vs progetto alternativo integrato), pur lamentando che, come spesso accade in casi del genere, la Regione rischia d’essere l’ultimo nodo al quale addossare le colpe dei mancati minuti di recupero sulle tratte.

Asor Rosa: la Rete non può condividere il principio di “continuità istituzionale” invocato per la regione da Rossi. Poiché, tuttavia, anche da parte della Giunta Rossi non sembra esserci un’adesione entusiastica alle scelte in precedenza adottate, solo se si esce da questa prospettiva di rigida continuità, può esserci un contributo da parte della Rete. Se si entra in questa prospettiva dialettica, bisogna dunque che si preveda un nuovo incontro in cui la Giunta regionale dia risposte puntuali su ognuna delle “Schede”.

Il presidente Rossi conclude dichiarando che intanto il confronto richiesto dalla Rete sulle materie delle relative “Schede” può iniziare con ognuno degli Assessori interessati. Le ultime affermazioni di Rossi riguardano la possibilità in generale di aprire un processo di ”concertazione” permanente, nella quale la Rete potrebbe essere riconosciuta come interlocutore autorevole della Giunta Regionale toscana attraverso un protocollo.

Valutazione politica

La Giunta della Rete ritiene che l’incontro con la Giunta regionale toscana e con il Presidente Rossi rivesta una notevole importanza nel quadro delle lotte che Comitati e Associazioni conducono in una Regione preziosa come la Toscana per la difesa dell’ambiente, del territorio, del paesaggio e dei beni culturali.

Dando per scontata l’assoluta autonomia della Rete nei confronti delle istituzioni regionali e di qualsiasi formazione politica, l’apertura di un processo puntua1e, circostanziato e costante di proposta, verifica e controllo, non può non esser considerata positiva.

Le prossime, significative scadenze sono quelle elencate nelle “Schede” e ampiamente trattate nella discussione, sempre nel quadro più generale, da non accantonare mai, della “Piattaforma Toscana”. In una riunione di Giunta, da programmare a breve scadenza, saranno organizzati i gruppi di lavoro, dentro e fuori la Giunta, destinati a portare avanti i lavori sui singoli argomenti interessati. Alla Giunta il compito di sistematizzare l’insieme dei lavori e di tenere il più alto possibile il confronto con la Regione.

Comunicato Stampa sul Corridoio Tirrenico

30 aprile 2013.

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE, ALLA REGIONE TOSCANA, ALLA PROVINCIA DI GROSSETO, AI COMUNI DI CAPALBIO E DI ORBETELLO

L’attuale dibattito sul Corridoio Tirrenico per il tratto a sud di Grosseto, prima ancora che esprimere opinioni differenti e anche opposte, è caratterizzato da informazioni che non corrispondono alla realtà dei fatti e degli atti. Cerchiamo di fare ordine e di esprimere alcune nostre valutazioni, basate su studi e valutazioni tecniche approfondite e su una conoscenza documentata del territorio.

La delibera della Giunta Regionale Toscana del 9 aprile è, in ogni caso, di grande rilevanza. Innanzitutto libera il campo da due tracciati di forte e inaccettabile impatto ambientale, paesaggistico, archeologico e sulle attività agricole: il progetto preliminare approvato dal CIPE nel 2008 tutto in variante rispetto all’Aurelia da Civitavecchia a Grosseto Sud e il tracciato a monte del massiccio di Orbetello proposto dallo stesso Comune che taglierebbe trasversalmente il territorio di Capalbio per ben 9 km. annullando oltretutto le condizioni per l’istituendo Parco Archeologico Valle d’Oro per il quale è stata avviata la procedura attuativa.

Per il territorio del Comune di Capalbio la Regione conferma il parere favorevole al progetto definitivo di adeguamento in sede già approvato dal CIPE il 3 agosto 2012. Per il territorio orbetellano il parere favorevole della Regione Toscana al tracciato presentato da SAT nel marzo 2012 “in affiancamento alla ferrovia con varianti a protezione dei centri abitati” (tracciato blu) è supportato da un’attenzione particolare al rapporto fra l’infrastruttura progettata e il territorio nelle sue diverse componenti e specificità territoriali, fornendo una serie di indicazioni e richieste volte a ricercare le più adeguate soluzioni progettuali.

La soluzione approvata dalla Regione riprende in larga misura il modello progettuale e le scelte specifiche del progetto ANAS di ammodernamento e messa in sicurezza dell’Aurelia del 2000, che ha avuto unanime consenso da parte di tutte le Associazioni Ambientaliste. Chi attualmente sostiene la messa in sicurezza dell’Aurelia in contrapposizione alla soluzione autostradale sembra del tutto ignorare questo dato di fatto. Il problema del pedaggio e relative esenzioni deve essere risolto equamente ma non può essere confuso con la valutazione dei tracciati.

A fronte di queste valutazioni positive, dobbiamo evidenziare la nostra convinta opposizione al tracciato proposto da SAT per il tratto Albinia-Fonteblanda per il forte e inaccettabile impatto sul territorio, tracciato del tutto sganciato dalla rete infrastrutturale esistente e pertanto con un elevato consumo di suolo, che causerebbe la devastazione di un prezioso territorio agricolo ove sono presenti aziende biologiche e produzioni di qualità. La stessa Delibera della Regione Toscana richiede di “valutare la possibilità di far correre il tracciato autostradale in aderenza alla sede ferroviaria anche nel tratto che va da Fonteblanda ad Albinia”, soluzione peraltro già prevista dal progetto ANAS del 2000. Inoltre, è necessaria una verifica attenta e puntuale del tracciato lungo la ferrovia fra Orbetello Scalo e l’incrocio delle Quattro Strade, dove, negli ultimi 10 anni, si sono ulteriormente costruiti e ampliati capannoni commerciali e industriali. In ogni caso la stessa Delibera della Regione suggerisce anche qui ampi margini di verifica in vista del progetto definitivo.

Ci siamo battuti per decenni per l’adeguamento in sede della Statale Aurelia che rimane la migliore soluzione perseguibile, ma abbiamo dovuto prendere atto della legittimità della Concessione autostradale a SAT, nonostante i ricorsi presentati anche alla Comunità Europea. In ogni caso chiediamo che sia data priorità di intervento per i territori di Capalbio e Orbetello in considerazione dell’alta incidentalità di questa tratta. La nostra posizione, ancora una volta, è dettata unicamente da esigenze di interesse collettivo: ricercare la sintesi tra esigenze di mobilità sicura ed efficiente e la compatibilità con le specifiche caratteristiche del territorio.

Alberto Asor Rosa, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio
Edoardo Zanchini, Legambiente
Vittorio Emiliani, Comitato per la Bellezza
Valentino Podestà, Comitato Terra di Maremma
Daniele Zauli, Comitato di Polverosa e San Donato
Piero Pasquarelli, Associazione Maremma Mare

Rassegna Stampa

21 – 30 Aprile 2013

Incontro Rete-Regione, finalmente un buon articolo

Business dell’eolico: indagato assessore regionale all’ambiente

eolico_riparbella

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