Ecco i primi risultati del progetto
Vi ricordate di Bagnaia, uno dei casi sui quali la Rete dei Comitati ha richiamato l’attenzione fin dal 2008: dove l’intreccio di interessi fra privati (Monti Riffeser) e amministratori pubblici (al tempo di Riccardo Conti) aveva prodotto un mostruoso piano di espansione turistica sostenuto perfino da un Protocollo d’intesa istituzionale, che impegnava i tre Comuni coinvolti, la Provincia di Siena e la Regione stessa a fare tutto il possibile per facilitarne la realizzazione. L’argomento decisivo fu che non si trattava di speculazione privata, perché quelle lottizzazioni che si vogliono realizzare a Bagnaia non sono residenze più o meno mascherate, che diamine, ma fanno parte di un progetto di Comunità turistica, per il quale tutte le istituzioni interessate manifestano un genuino “interesse pubblico”.
Ma le previsioni intanto cambiavano: le stanze d’albergo, oltre a rimanere vuote, non si vendono: meglio costruire villette magari in stile toscano, camuffate da Residenze Turistico-Alberghiere. I Comuni di Sovicille e di Monteroni hanno provato in qualche modo a resistere (per ora) alla concessione dei volumi completamente nuovi, mentre quello di Murlo ha autorizzato le costruzioni che si vedono nella fotografia, proprio accantoal nucleo principale con la villa-fattoria di Bagnaia (ribattezzata “borgo la Bagnaia”, schifezza anche linguistica).
Chi vuole ricostruire l’intera vicenda, può rileggersi quanto scrivevamo nel dossier della Rete (Il caso di Bagnaia). Ma di fronte alla foto che vediamo qui, non resta che fare una considerazione: una volta i signori si sapevano circondare dai paesaggi più godibili, che poi si potevano godere soltanto loro. Questi di oggi, invece, sembra che pur di guadagnarci sopra sono disposti a sacrificare anche lo scenario della propria esistenza, o di quella di chi frequenta il loro Centro congressi. Non c’è che dire: la porcata se la sono fatta proprio addosso!