Rassegna Stampa

1 – 9 gennaio 2013

Apuane: Il nuovo presidente del Parco promette di dimezzare l’escavazione di marmo

Sotto elezioni ambiente e paesaggio interessano poco la stampa toscana…

SEGNALAZIONI

 

Un cacciatore presidente di un Parco Nazionale? No, grazie!

20070926_cervoIl COMITATO PER LA BELLEZZA lancia un appello in difesa del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

NO alla nomina di un cacciatore, ex presidente di una associazione venatoria alla presidenza del bellissimo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

SI’ invece alla nomina di una figura di alto profilo e di indiscussa competenza. Dal giugno 2012 il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è privo di Presidente. Anni di gestioni al di sotto della sufficienza, di commissariamenti, di inadeguatezze hanno fatto decadere questo straordinario Parco naturalistico, storico-artistico (gli eremi di Camaldoli e della Verna), agro-silvo-pastorale, provocando guasti allarmanti.

Il Parco Nazionale sorge fra le province di Arezzo e Forlì e i miopi localismi regionali hanno imposto finora presidenti spartiti cioè a metà fra Toscana ed Emilia-Romagna, con controproducenti “staffette”. C’è già stato un lungo periodo di commissariamento col direttore generale per le Aree protette, Aldo Cosentino, a mezzadria con altri Parchi pure commissariati. Dopo questo lungo commissariamento finalmente, nel 2007, è stato individuato un presidente toscano, Sacchini, duramente contestato però dagli emiliani che lo hanno sfiduciato.

Da qui gli ultimi otto mesi di braccio di ferro e di vuoto operativo. Le associazioni ambientaliste hanno inviato da tempo lettere al Ministero dell’Ambiente reclamando la nomina a presidente di una personalità dotata di un adeguato curriculum, competente e di alto profilo. Una soluzione che consenta di governare il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi già assediato dalla ristrettezza dei fondi, dalle mire dei cacciatori, dei costruttori, dei gestori di impianti di risalita, di quanti vogliono trasformare i nostri Parchi in luna-park.

Il governo Monti, e per esso il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, avrebbe potuto e dovuto procedere da mesi a tale nomina di alto profilo. Non l’ha fatto ed ora viene proposto quale presidente del Parco delle Foreste Casentinesi l’attuale sindaco di Stia (Arezzo), Luca Santini, presidente dell’Unione dei Comuni, cacciatore e già presidente dell’Unione Cacciatori dell’Appennino (URCA). Neppure con Altero Matteoli – che pure, da titolare dell’Ambiente, nominò maestri di sci, immobiliaristi, ecc. – era mai successo che si avanzasse per un Parco Nazionale la candidatura di un cacciatore, già presidente di associazione venatoria. Sarebbe davvero enorme una tale scelta.

Vi chiediamo pertanto di concorrere a sollevare il problema su tutti i mezzi di informazione e di indirizzare una mail di vibrata protesta agli indirizzi sotto indicati. Un Parco Nazionale straordinario come questo delle Foreste Casentinesi merita un presidente valido, competente, dedito alla tutela naturalistica e non alla caccia.

Per il Comitato per la Bellezza,
Vittorio Emiliani, Desideria Pasolini dall’Onda, Vezio De Lucia

Indirizzi a cui inviare le mail:
clini.corrado@minambiente.it,
monticelli.lucreziocaro@minambiente.it,
grimaldi.renato@minambiente.it,
penna.fabrizio@minambiente.it,
segreteria.capogab@minambiente.it

Emergenza Paesaggio

Al via le Primarie della Cultura

Chi non vorrebbe vedere in campagna elettorale personaggi come Giotto, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Giuseppe Verdi o Federico Fellini?  Quanti considerano la cultura una risorsa fondamentale per il nostro Paese e vorrebbero avesse il posto che merita? Le Primarie della cultura, iniziativa promossa dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e ispirata dai giovani della Fondazione, che dal 1975 contribuisce alla tutela e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano, rispondono a queste esigenze dando l’opportunità di manifestare e sostenere le proprie priorità, in compagnia di personaggi simbolo della storia del bello del nostro Paese.

Dal 7 al 28 gennaio 2013 sul sito delle Primarie della cultura sarà possibile esprimere con il voto la propria preferenza fino a tre fra i quindici temi proposti che da sempre contraddistinguono l’attività della Fondazione: cultura, paesaggio, ambiente. Al termine della consultazione i cinque temi più votati saranno annunciati ufficialmente in conferenza stampa e presentati ai partiti e candidati delle prossime elezioni politiche così che possano far proprie le idee e dar loro concretezza.

L’attuale legge elettorale – spiega la Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni – non permette ai cittadini di scegliere i parlamentari. Perciò abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa che prova a ridare voce agli elettori, mettendo a disposizione la possibilità di individuare idee e proposte concrete che i candidati possano fare proprie. Le ‘Primarie della cultura’ vogliono dare risposte ad una domanda trascurata e fondamentale per il Paese: come salvare la cultura italiana boccheggiante dopo decenni di indifferenza, come  rendere lo straordinario patrimonio storico artistico a paesaggistico una ricchezza che può generare anche sviluppo, come ritrovare l’identità di un Paese la cui bellezza e arte tutto il mondo conosce”.

Un’iniziativa, dunque, che invita i cittadini a mobilitarsi e proporre le priorità da indicare al prossimo governo, con la consapevolezza che se non si può scegliere il candidato si possono almeno scegliere le sue idee. Sarà possibile votare solo online sul sito delle Primarie della cultura e sulla pagina Facebook del FAI, grazie all’apposita applicazione, che, insieme al profilo Twitter e Google Plusdella Fondazione,  sarà un ulteriore strumento per commentare e discutere le priorità della community.

Vota le tue priorità, hai tempo fino al 28 gennaio!

 

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Su questa iniziativa la Rete invita a leggere anche l’articolo di Tomaso Montanari, Primarie della Cultura: idea lodevole ma non basta, sul Fatto quotidiano online dell’8 gennaio scorso, che dopo aver trattato della miseria della famosa agenda Monti, termina così:

“In tutto questo, può essere di qualche conforto che il Fondo per l’Ambiente Italiano lanci le Primarie della cultura, una consultazione online che sottopone al vaglio dei cittadini temi forti da presentare poi ai vari candidati. Benissimo: anche se non tutti i temi proposti sono condivisibili, e anche se la trovata di Giotto, Dante, Leonardo, Verdi e Fellini candidati e comizianti è abbastanza imbarazzante.

Ma il punto non è quello. Il punto è che questa lodevole iniziativa rischia di rafforzare l’idea che la cultura sia materia per ricche signore in vena di beneficenza. E che poi, quando qualcuno di quella eletta cerchia ‘sale’ in politica, allora deve fare sul serio, e dunque deve dimenticarsi di queste ciance da salotto, e trattare la cultura come merita: cioè rigorosamente a calci nel sedere.Proprio come ha fatto un certo Mario Monti, il cui governo ha tagliato ancora su scuola, università e patrimonio culturale, e che – per citare un solo episodio – è stato a un passo dal sigillare Villa Adriana in una discarica.

Un certo Mario Monti, che è membro del consiglio di amministrazione del Fai.”