Comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati della Val d’Elsa

Pubblichiamo questo comunicato, del quale condividiamo i contenuti, anche se  non risulta in programma la riunione a cui si accenna, o almeno non si tratta della Giunta Regionale. La riservatezza (segretezza?) con la quale si porta avanti l’intera faccenda giustifica l’allarme che può circolare in assenza di trasparenza in una materia così delicata

Il 26 settembre 2012, la Giunta Regionale Toscana si riunirà a Grosseto per la Conferenza sui Servizi. Tra gli argomenti in discussione ci sarà il controverso piano per l’estrazione di CO2 in località San Paolo, nel comune di Certaldo. Sembra molto probabile che il progetto riceverà il via libera anche se il richiedente, una compagnia edile locale, Lifenergy srl, non ha alcuna esperienza in questo campo altamente specializzato. Il Comune di Certaldo ha già dato la sua approvazione al progetto. Il sito, posto in una pittoresca area della provincia di Firenze, molto vicino al Fiume Elsa, lungo la famosa strada medioevale nota come Via Francigena, confina coi territori di San Gimignano, proprio in vista delle torri, e di Barberino Val d’Elsa. I sindaci di entrambi i comuni si sono pubblicamente dichiarati contro tale progetto.

I residenti non riescono a credere che il Comune approvi un progetto che va contro tutte le politiche messe in atto nel resto d’Europa, dove i Governi e le autorità locali fanno enormi sforzi per ridurre la quantità di CO2, seppellendola sotto terra. Gli abitanti delle aree vicine a San Paolo sono anche arrabbiati per come il progetto è stato portato avanti in gran segreto, ignorando totalmente le regole europee di partecipazione e informazione del pubblico. Il progetto è venuto alla luce per caso nel giugno di quest’anno e la gente ha avuto pochissimo tempo per organizzare una seria opposizione. Ancora oggi, alla vigilia della Conferenza sui Servizi, molta gente è totalmente all’oscuro di un piano pur così controverso. La gente trova anche incredibile che una piccola impresa edile locale, senza alcuna esperienza nello sfruttamento di gas e minerali nel sottosuolo, possa avere il permesso di estrarre la CO2. Infatti, dieci anni fa, la multinazionale SOL, altamente specializzata proprio in questo settore estrattivo, aveva richiesto il permesso di implementare lo stesso identico progetto nello stesso posto, ricevendo un netto rifiuto dal Comune.

 

Il Coordinamento.