Verso un nuovo piano paesaggistico regionale

La presentazione il 3 maggio 2012, nel salone di Santa Apollonia a Firenze, con la partecipazione di Comitati e Associazioni.

Il lavoro di revisione del piano paesaggistico della Regione Toscana è stato oggetto di una presentazione pubblica a Firenze, alla quale erano invitati Comitati e Associazioni, compresala Rete. L’assessore all’urbanistica e al territorio, Anna Marson, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla revisione del piano paesaggistico vigente, quello che era stato adottato all’interno del PIT (piano di indirizzo territoriale) nel giugno del 2009, al tempo di Riccardo Conti, e sul qualela Reteaveva presentato a suo tempo un’ampia e documentata serie di osservazioni a firma di Paolo Baldeschi, Claudio Greppi e Paola Jervis. Quella bozza di piano era poi rimasta allo stato di adozione e oggi una radicale integrazione è stata affidata al CIST (Centro interuniversitario di scienze del territorio) che ha attivato un congruo numero di borse di studio per giovani ricercatori delle diverse discipline interessate, sotto il coordinamento di Paolo Baldeschi. Tra le novità dell’integrazione paesaggistica del PIT – definita dal garante regionale per la comunicazione “innanzitutto grande operazione culturale e strumento di governo del territorio” – merita sottolineare la costruzione di un adeguato quadro conoscitivo, con relativa cartografia (assente nel piano vigente), nonché la redazione grafica degli obbiettivi di qualità e della disciplina che affiancherà la normativa testuale.

Gli interventi di comitati (Campiglia, Casole d’Elsa, San Casciano, Lucca-Parco Sant’Anna, Baratti, Apuane, Salviamo il Paesaggio, perUnaltracittà), di associazioni e di enti territoriali (Legambiente, Ecomuseo del Casentino, Unione dei Comuni del Casentino, Slow Food, Italia Nostra) hanno riguardato molteplici aspetti, che tentiamo di riassumere:

  • il ruolo svolto dalle Sovrintendenze nella stesura del piano che il Codice dei Beni Culturali prevede copianificato (d.l. 42/2004, art. 132);
  • l’interazione degli estensori del piano con le comunità locali;
  • il contributo progettuale dei comitati e degli osservatòri del paesaggio;
  • il destino delle norme di salvaguardia del piano vigente, prossime alla scadenza (giugno 2012); l’efficacia delle norme figurate nel passaggio da principi “buoni” a norme effettivamente cogenti, in particolare sul territorio rurale;
  • la salvaguardia dei terreni agricoli e il contenimento dell’espansione dei centri urbani;
  • il divenire dei paesaggi, e la necessità di pianificarli “non solo per come sono, ma anche per come sono per essere”;
  • la sorte, infine, della proposta di revisione della L. 1/2005 elaborata da comitati e associazioni toscane e depositata pressola Regione.

(Su questo tema, in particolare si veda il comunicato del Comitato Cittadini dell’area fiorentina, FIRENZE: PARTECIPAZIONE E PIT, nelle News dei Comitati qui accanto).