Sopralluogo cantieri TAV, De Zordo e Grassi: “Troppi dubbi ancora irrisolti”
“Con buona pace deIl’ingegnere di RFI che ci ha guidato nel sopralluogo al cantiere Tav di Campo di Marte e che sembra avere ancora dubbi in proposito, per le norme vigenti il materiale che sarà scavato dalla talpa è classificato come rifiuto speciale: lo affermano ARPAT, Regione Toscana, ISPRA, Ministero dell’Ambiente. Quindi va portato in apposita discarica. La questione è di fondamentale importanza: in quanto rifiuto speciale, lo smarino prodotto dalla fresa non potrà essere portato nella cava di Santa Barbara, nel Comune di Cavriglia nel Valdarno, così come previsto, ma dovrà essere opportunamente trattato a norma di legge. Quindi, il materiale non potrà viaggiare su ferro, come da prescrizioni, ma dovrà essere trasportato su gomma; come la mettiamo con le prescrizione della Valutazione di impatto ambientale che vengono così disattese? Inoltre i numeri dei camion sono allarmanti: 68 più 120 mezzi pesanti al giorno in uscita dai due cantieri di Campo di Marte e ex Macelli sulle strade cittadine per un numero non ben precisato di anni. Tutto questo a meno che non venga approvata una norma (già predisposta dalla ex ministro Prestigiacomo) che equipara i rifiuti di questo tipo a semplici terre, ma ci auguriamo che Governo e Parlamento italiano abbiano altri più pressanti e nobili impegni.” – affermano i Consiglieri comunali Ornella De Zordo e Tommaso Grassi
“A domanda precisa se sia stata individuata la discarica, o meglio le discariche, autorizzate per gli oltre 2 milioni di metri cubi di questi rifiuti speciali ci è stato risposto di no. Quanto al costo dell’operazione, secondo l’ingegnere non ci saranno variazioni di costo: peccato che i prezzari ufficiali di aziende del settore stimino un aumento di 40 euro in più a tonnellata per il conferimento in discarica (ogni metro cubo di terreno pesa circa 2 tonnellate). Vogliamo fare due conti?”
“Interessante visitare il cantiere ma avremmo voluto risposte chiare ai vari interrogativi che rendono la realizzazione di quest’opera sempre più assurda. L’unica certezza è che non si potrà scavare neanche un centimetro del tunnel senza avere le autorizzazioni per portare i materiali in discarica, pena una immediata denuncia per traffico di rifiuti. E quindi la data di inizio lavori, ipotizzata per metà maggio, risulta ad oggi poco credibile. Si informi bene Nodavia prima di mettere in moto una fresa perchè sarebbe una intollerabile forzatura. – concludono De Zordo e Grassi.
Al Lippi (passante nord della Tav) si sono superati, deviando il percorso dei tir carichi di rifiuti speciali (fanghi) sulle strade adiacenti a quelle dei contestatori: dalle vie Rigutini/Pescetti a Piazza Mattei/Via delle Tre Pietre, meno densamente abitate.